Gangga Negara

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Gangga Negara
Dati amministrativi
Politica
Forma di governoMonarchia
NascitaII secolo d.C. (circa)
Fine1025 - 1026 d.C. con Raja Ganggi Shah Juana
CausaInvasione dell'esercito di re Rajendra Chola I
Territorio e popolazione
Bacino geograficoPenisola malese, stato di Perak
Economia
EsportazioniOro, stagno
Religione e società
Religioni preminentiInduismo, buddismo
Evoluzione storica
Ora parte diBandiera della Malaysia Malaysia

Il Gangga Negara (in sanscrito: Una città sul Gange[1]) era un regno (probabilmente una città-stato) della penisola malese la cui esatta posizione ed estensione è ancora oggetto di studio. Situato nell'attuale stato federato di Perak, alcune ipotesi sostengono che il regno si trovasse nella zona dell'odierna città di Beruas, secondo altre il regno si sarebbe esteso tra gli attuali distretti di Kinta, Kuala Kangsar e Manjung[2].

Secondo la tradizione il regno era un centro commerciale raggiunto dai mercanti arabi e cinesi, i principali prodotti esportati erano lo stagno e l'oro[3].

Il regno venne conquistato e sottomesso nell'XI secolo dalla dinastia Chola[2].

Evidenze archeologiche, letterarie e storiografiche[modifica | modifica wikitesto]

Il Gangga Negara è citato in documenti cinesi e in alcune iscrizioni su pietra rinvenute nell'area di Perak che ne attestano l'esistenza nel II secolo d.C. circa.[4]

Il nome è citato in due opere letterarie tradizionali: gli Annali malesi (Sulalatus Salatin)[5] e gli Annali di Kedah (Hikayat Merong Mahawangsa)[6].
Nel primo capitolo degli Annali malesi viene brevemente descritta la conquista militare del Gangga Negara ad opera del sovrano Raja Suran (Rajendra Chola I) che prima assediò ed uccise l'ultimo re Raja Ganggi Shah Juana[5], poi ne sposò la sorella per unire le dinastie e affermare il suo possesso del regno[7]. Nell'opera viene menzionata anche la capitale del regno, descritta come una città posta sopra un'alta collina, e una fortezza militare costruita sulle rive del fiume Dinding[5].

Alcuni reperti archeologici ritenuti appartenenti al Gangga Negara sono esposti al museo di Beruas.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) S. Durai Raja Singam, Place-names in Peninsular Malaysia, Archipelago, 1980, p. 105. URL consultato il 22 luglio 2021.
  2. ^ a b (EN) Abu Talib Ahmad, Museums, History, and Culture in Malaysia, NUS Press, 2014, pp. 42-43, ISBN 9789971698195. URL consultato il 22 luglio 2021.
  3. ^ (EN) Ooi Keat Gin, Historical Dictionary of Malaysia, Rowman & Littlefield Publishers, 2017, p. XLIV, ISBN 9781538108840. URL consultato il 22 luglio 2021.
  4. ^ (EN) Bagoes Wiryomartono, Livability and Sustainability of Urbanism: An Interdisciplinary Study on History and Theory of Urban Settlement, Springer, 2019, p. 243, ISBN 9789811389719. URL consultato il 22 luglio 2021.
  5. ^ a b c (EN) John Leyden, Malay Annals: Translated from the Malay Language, Longman, Hurst, Rees, Orme and Brown, 1821, pp. 9-10. URL consultato il 22 luglio 2021.
  6. ^ (EN) James Low, A Translation of the Keddah Annals termed Marong Mahawangsa, in The Journal of Indian Archipelago and Eastern Asia, III, n. 1, J.R. Logan F.G.S., gennaio 1849. URL consultato il 22 luglio 2021.
  7. ^ (EN) Vladimir Braginsky, The Turkic-Turkish Theme in Traditional Malay Literature: Imagining the Other to Empower the Self, Brill, 2015, p. 84, ISBN 9789004290709. URL consultato il 22 luglio 2021.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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