Franchigia (storia)
La franchigia è, nel diritto medievale, l'atto con cui un signore (principe laico o ecclesiastico) concede ai suoi soggetti un privilegio consistente in autonomie di vario tipo.[1]
Descrizione[modifica | modifica wikitesto]
Tipico contenuto della franchigia comunale è la facoltà per un centro abitato di costituirsi in Comune, di riscuotere alcune tasse, di assistere il castellano nell'amministrazione della giustizia. Inoltre gli abitanti venivano liberati da servizi personali (corvée) od oneri non decisi col loro consenso.
Tra il XII e il XIV secolo, alcuni Comuni concessero a loro volta franchigie, al fine di popolare il circostante territorio a scopo difensivo, a borghi ai cui abitanti venivano attribuiti gli stessi diritti degli abitanti del Comune che concedeva la franchigia.
In italiano, tipici nomi di tali borghi erano, e sono, Castelfranco e Borgofranco, corrispondenti al francese Villefranche o Francheville.[1]
Note[modifica | modifica wikitesto]
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- franchigia, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- franchigia, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
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