Francesco Giarratana

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Apparizione di San Michele a fra' Giarratana

Francesco Giarratana, al secolo Vincenzo Giarratana (Caltanissetta, 4 dicembre 1570Caltanissetta, 4 dicembre 1645), è stato un frate cappuccino. A lui si deve il culto di San Michele a Caltanissetta.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Francesco Giarratana e Laura Grassotto, prese l'abito cappuccino nel 1588 ad Agrigento e fece il noviziato a Sciacca.[1]

Nel 1625[2], durante l'epidemia di peste che imperversava in tutta Europa, ebbe in visione l'Arcangelo che impediva l'ingresso a Caltanissetta di un appestato, confinandolo a morire in una grotta subito fuori dalla porta dei Cappuccini ed evitando pertanto che la malattia si diffondesse dentro le mura. Il cadavere di un uomo recante i segni della malattia fu effettivamente ritrovato nel luogo indicato da fra Giarratana, e appurata la natura miracolosa dell'evento, il Magistrato[3] della città proclamò san Michele patrono di Caltanissetta e sulla grotta luogo del miracolo venne costruita una piccola chiesa. La venerazione del santo tuttavia nel tempo andò scemando fino al 1837, allorché Caltanissetta fu risparmiata dall'epidemia di colera che dilagava in Sicilia: l'evento fu interpretato come un nuovo miracolo di san Michele e la devozione riprese con vigore e continua fino al presente; fu in quell'occasione che la chiesetta fu ricostruita assumendo l'aspetto attuale (chiesa e convento di San Michele).[4]

Morì a Caltanissetta il giorno del suo 75º compleanno.[5]

Devozione popolare[modifica | modifica wikitesto]

Oltre alle apparizioni di san Michele, di fra Giarratana vengono tramandati anche altri eventi miracolosi, tra cui la guarigione di alcune persone ferite o ammalate, e un episodio in cui lo si vide domare una leonessa appartenente a un nobile, che era scappata e vagava per le vie di Caltanissetta. Dopo la sua morte, fu oggetto di devozione popolare, tanto che ad alcune reliquie, tra cui il suo bastone, furono attribuiti poteri curativi.[5]

Gli è stata intitolata una via a Caltanissetta,[1] nei pressi della chiesa di San Michele.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bonomo.
  2. ^ La data esatta dell'apparizione è sconosciuta, le fonti più antiche, infatti, non fanno menzione né del giorno né del mese, limitandosi a riportare l'anno. La data dell'8 maggio fu scelta perché già liturgicamente e storicamente legata all'apparizione di San Michele sul Gargano. A tal proposito si vedano: Notizie Cronologiche spettanti al convento dei Cappuccini di Caltanissetta, cit. in Sorce Giuseppe, Il Ss. Crocifisso Signore della Città, Lussografica 2003, 137-138.
  3. ^ organo politico della città simile all'odierno Consiglio comunale
  4. ^ Chiese > San Michele, su Piccola Atene. URL consultato il 7 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 7 ottobre 2017).
  5. ^ a b Guttadauria.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]