Forbante (Iliade)

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Nella mitologia greca Forbante era il ventiseiesimo figlio di Priamo, re di Troia[1], e di Epitesia, figlia di Stasippo, noto per la fiducia che gli dei nutrivano in lui e nella sua famiglia.

Il mito[modifica | modifica wikitesto]

Forbante era fra tutti i cittadini di Troia il più benvoluto da Ermes, il messaggero degli dei; cittadino pacifico, godeva delle sue greggi. Viene citato nell'Iliade per il valore del suo unico figlio Ilioneo, avuto dalla propria moglie, che perì durante la guerra di Troia, pur avendo ereditato dal padre l'appoggio della divinità.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La numerazione di Forbante come "ventiseiesimo figlio" è riportata anche in Giovanni Boccaccio, Vittore Branca, Tutte le opere, Pag 673, Mondadori, 1998.
  2. ^ Antonio La Penna, curatore di un'edizione dell'Eneide paragona il favore ricevuto in battaglia dal dio Ermes con quello che riceveva Nestore così come raccontato in Virgilio, Antonio La Penna, Eneide, Pag 304, Rizzoli, 2002, ISBN 978-88-17-11742-5.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Traduzione delle fonti[modifica | modifica wikitesto]

  • Omero, Iliade, quinta edizione, Bergamo, BUR, 2005, ISBN 88-17-17273-1. Traduzione di Giovanni Cerri

Moderna[modifica | modifica wikitesto]

  • Luisa Biondetti, Dizionario di mitologia classica, Milano, Baldini&Castoldi, 1999, ISBN 88-8089-725-X.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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