Filippo Biganzoli

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Laudomia (1865) al GAM di Milano

Filippo Biganzoli (Milano, 182325 agosto 1894) è stato uno scultore italiano, consigliere dell'Accademia di belle arti di Brera dal 1883[1].

Milanese, si mise in luce all'Esposizione nazionale di Belle Arti di Napoli del 1877 con una statuetta in marmo raffigurante Manzoni e con un'altra scultura rappresentante una scimmia in una posa bizzarra intitolata Chi è in difetto è in sospetto; espose il gruppo scultoreo Il furto dell'uva a Torino nel 1880. All'Esposizione Nazionale di Milano del 1881 presentò il gruppo Nella vigna altrui, un gesso dal titolo Ancora schiavi! (episodio della guerra del 1849) e la statuetta Humboldt.[2]

Considerato ai suoi tempi un bravo ritrattista, scolpì un busto di re Vittorio Emanuele II esposto a Milano,[3] un ritratto del naturalista e direttore del Museo civico di storia naturale di Milano Giorgio Jan (post 1867), ancora oggi visibile presso quel museo. Molto apprezzate furono la statua del Marchese Vitaliano Crivelli e il Bambino Salazar, entrambi al Cimitero Monumentale di Milano. Alla Galleria d'Arte Moderna di Milano è esposto il busto Laudomia (1865).

Fu anche creatore di decorazioni per la Casa Florio di via Carlo Alberto a Milano, oggi via Mazzini, e di altri palazzi milanesi.

Il Biganzoli fu amico e compagno dello scultore ticinese Vincenzo Vela (1820-1891) che aveva seguito a Torino e di cui condivise lo stile scultoreo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Atti dell'imp. regia Accademia di belle arti, pp. 161-162.
  2. ^ Catalogo ufficiale della Esposizione Nazionale del 1881 in Milano: belle arti, Milano, Edoardo Sonzogno, 1881. URL consultato il 20 ottobre 2018.
  3. ^ De Gubernatis, p. 586.

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