Figli di Bubba

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Figli di Bubba
Paese d'origineBandiera dell'Italia Italia
GenereRock demenziale
Periodo di attività musicale1988 – 1989
Album pubblicati1
Studio1
Live0
Raccolte0

I Figli di Bubba sono stati un gruppo musicale italiano, formato nel 1988 in occasione del 38º Festival di Sanremo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il gruppo si formò unicamente per la partecipazione al Festival di Sanremo. Il brano interpretato era una canzone comico-demenziale scritta da Mauro Pagani e intitolata Nella valle dei Timbales, che si piazzò al 14º posto.

La loro partecipazione ebbe il sapore della provocazione[1] nei confronti degli stereotipi sanremesi[2] e il gruppo si segnalò alla critica come pioniere della satira musicale nel contesto del Festival.[3] All'ultima serata, i Figli di Bubba abbandonarono platealmente il rispetto dell'etichetta cantando il verso "fanculo all'esclusiva, fanculo alla tivvù", il cui turpiloquio era stato autocensurato fino a quel momento dietro alla parola "saluti".[4]

Il gruppo non aveva a che fare col giornalista sportivo Giorgio Bubba.[2] Il nome del complessivo deriva da un guru immaginario, chiamato Bubba appunto, che lasciò le sue teorie filosofiche in testo sacro, la Bubbia, ancora oggi inedito e sconosciuto.

Dopo il Festival pubblicarono anche un album intitolato Essi, che raggiunse il 44º posto in classifica; il 45 giri contenente la canzone sanremese arrivò invece alla 25ª posizione in hit parade.[5]

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Album in studio
Singoli

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gino Castaldo, Le canzoni di sempre ma attenti ai giovani, Repubblica, 24 febbraio 1988.
  2. ^ a b Gino Castaldo, Dai demenziali Figli di Bubba un decalogo 'anti-canzonetta', Repubblica, 25 febbraio 1988.
  3. ^ Beniamino Placido, Di quanti Frassica dispone la tv?, Repubblica, 6 marzo 1988.
  4. ^ Maria Pia Fusco, Massimo, Toto e Luca, tre modi di vincere, Repubblica, 1º marzo 1988.
  5. ^ Dario Salvatori, Storia dell'Hit Parade, Gramese, 1989, ISBN 8876054391.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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