Ferdinando Forlay

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Ferdinando Forlay, a volte ortografato Forlai (Milano, 1921Bologna, settembre 2011), è stato un architetto italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ferdinando Forlay nacque a Milano nel 1921.[1] In sintonia con il naturalismo promosso da Frank Lloyd Wright, fu tra i protagonisti del rinnovamento urbanistico bolognese del secondo dopoguerra insieme all'architetto Enzo Zacchiroli e all'architetto pittore Leone Pancaldi[2].

Negli anni cinquanta del Novecento, Forlay fu incaricato del rifacimento della piazza principale di San Lazzaro di Savena, intitolata a Luciano Bracci.[3] A Bologna, nei primi anni sessanta del Novecento progettò con Zacchiroli il complesso dei grandi magazzini OMNIA, in piazza dei Martiri, sull'area del vecchio Seminario regionale[4][5], seguito nel 1962-65 dalla sede del Monte dei Paschi di Siena, un riuscito intervento che rinnovava la fisionomia di via Rizzoli senza snaturarla, creando una dialettica tra modernità e città storica.[6][7] Tra le opere minori, si può citare la tomba Deserti alla Certosa di Bologna, realizzata insieme a Cleto Tomba.[8]

Sposato e padre di una figlia, Ferdinando Forlay si spense nel settembre 2011.[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cristina Rocchetta e Cristina Zaniboni, pp. 111, 143.
  2. ^ Silvio Cassarà, La città è scivolata in uno strano «anonimato eccellente», in Il giornale dell'Architettura, 4 gennaio 2012, ISSN 2284-1369 (WC · ACNP).
  3. ^ Elda Brini e Francisco Giordano, Il monumento ai caduti della Grande Guerra di San Lazzaro di Savena (PDF), in Quaderni del Savena, n. 13, CLUEB, 2013, p. 27, ISBN 978-88-491-3864-1, ISSN 1590-4938 (WC · ACNP).
  4. ^ 1960 - I grandi magazzini OMNIA, su bibliotecasalaborsa.it, Biblioteca Sala Borsa, 5 ottobre 2019. URL consultato il 4 luglio 2021.
  5. ^ FF 1767-002 - Bologna - Via dei Mille - Palazzo del Seminario - Il portico, su collezioni.genusbononiae.it. URL consultato il 4 luglio 2021.
  6. ^ Ciclovisite all'architettura moderna di Bologna: Moderno in centro storico: il dopoguerra (ciclovisita 6) (PDF), su archibo.it, 2010. URL consultato il 4 luglio 2021.
  7. ^ 1963 - La sede del Monte dei Paschi di Siena di Forlay, su bibliotecasalaborsa.it, Biblioteca Sala Borsa. URL consultato il 4 luglio 2021. pubblicato con licenza CC-BY-SA 4.0
  8. ^ Città di bronzo e marmo in Certosa (ciclovisita 11) (PDF), su archibo.it, giugno 2016. URL consultato il 4 luglio 2021.
  9. ^ QN Necrologie : Forlai Ferdinando, in Quotidiano Nazionale on line, 10 settembre 2011. URL consultato il 4 luglio 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Bologna. Guida di architettura, Torino, U. Allemandi, 2004, p. 222
  • Maristella Casciato (a cura di), Quale e quanta. Architettura in Emilia-Romagna nel secondo Novecento, Piero Orlandi, Bologna, Clueb, 2005
  • Luigi Vignali, Alfredo Leorati (a cura di), Regesto degli architetti bolognesi membri effettivi o corrispondenti dell'Accademia Clementina, Casalecchio di Reno, Grafis, 1995
  • Cristina Rocchetta e Cristina Zaniboni, La Certosa di Bologna: Guida, a cura di Giovanna Pesci, Bologna, Editrice Compositori, 2001, SBN IT\ICCU\UBO\1457624.

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