Fatima Miris

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Fatima Miris

Fatima Miris, nome d'arte di Maria Frassinesi (Chiusa di Pesio, 27 ottobre 1882Bologna, 3 novembre 1954), è stata un'attrice, cantante e trasformista italiana.

Rimasta colpita, quando era ancora giovinetta, da uno spettacolo di Leopoldo Fregoli, ne seguì con successo le orme ed è ancor oggi ricordata per la sua abilità nel trasformismo scenico che le consentiva di cambiare, in pochi secondi, la caratterizzazione del personaggio che andava a interpretare, cambiando anche tono di voce, abiti e ogni sorta di accessori.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlia di un ufficiale di carriera (capitano Arturo Frassinesi) e di una nobildonna (la contessa Anna Pullè de Vendramin), in giovane età si trasferì con la famiglia a San Giacomo Roncole (frazione di Mirandola, in provincia di Modena), dove la nonna aveva acquistato la villa "La Personala" (poi chiamata villa Frassinesi).[1]

Dopo il diploma di maestra d'asilo, si dedicò, già nei primi anni del secolo, al teatro, scatenando quello che all'inizio la sua famiglia considerò quasi uno scandalo.

Il 7 settembre 1903 debuttò al Teatro Brunetti di Bologna.[1]

Accompagnata dal padre, che le scriveva le riduzioni di operette per adattarle al suo tipo di spettacolo o le scriveva testi ex novo e dalla sorella Emilia Frassinesi, valida violinista[2], fece rappresentazioni in tutto il mondo, dall'America del Nord e del Sud, all'Australia e la Nuova Zelanda, all'Egitto e si esibì anche al cospetto della regina Elena di Savoia, nel teatro della tenuta di San Rossore.

Nel 1921, sposò, a Bologna, il conte Luigi d'Arco e nel 1922 ebbe da lui una figlia, Giovanna.

Fece ancora tournée per qualche anno e si ritirò poi a vita privata fino al 1932, quando effettuò l'ultima tournée di addio ritornando in Sud America, dove il pubblico non l'aveva mai dimenticata.

Morì a Bologna nel novembre del 1954 per un tumore diagnosticato quando ormai era già tardi. È sepolta nell'Ingresso Nuovo della Certosa di Bologna.

Una mostra le è stata dedicata a Mirandola nel 2023.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Monica Spelta, Un'artista mirandolese: Fatima Miris, in Fatti e figure della Mirandola, Mirandola, Edizioni Al Barnardon, 2000, pp. 207-214.
  2. ^ (ES) Theatro S. Luiz (PDF), in O Jornal, 27 febbraio 1918, p. 2.
  3. ^ Redazione, Mirandola, domenica 23 aprile inaugura la mostra su Fatima Miris, su Sul Panaro News, 18 aprile 2023. URL consultato il 24 dicembre 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Livio Marazzi, Fatima Miris. Vent'anni di trasformismo per le vie del mondo, Al Barnardon editore, 2017, ISBN 8894292800

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Fatima Miris, in Storia e Memoria di Bologna, Comune di Bologna. Modifica su Wikidata
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