Fabrizio Maramaldo

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Maramaldo uccide Ferrucci, francobollo delle poste italiane emesso per il 4º centenario della morte di Francesco Ferrucci - 10 luglio 1930.


Fabrizio Maramaldo (1494 - Dicembre 1552) è stato un soldato di ventura, famoso per aver ucciso il capitano Francesco Ferrucci il 3 agosto 1530 a Gavinana.

Biografia

Le origini di Fabrizio Maramaldo sono controverse, originario del regno di Napoli[1], non si conosce la sua città natale.
Alessandro Luzio traducendo alcune lettere dell'archivio Gonzaga di Mantova, scoperse che Maramaldo fuggì da Napoli dopo aver trucidato la moglie e chiese protezione presso il Marchese Federico di Mantova.
Combatté al soldo dei Gonzaga e della Repubblica Veneta
Venne assoldato dall'imperatore Carlo V.Nel 1527, prese parte al sacco di Roma. Al soldo dell'imperatore comandò l'esercito nella battaglia di Gavinana partecipò all'assedio di Firenze(1530), combatté i Turchi in Ungheria ed i Francesi in Piemonte in particolare ad Asti ed Alessandria.
Ad Asti, nel 1526, il condottiero subì una cocente sconfitta, dopo aver cannoneggiato la città per una settimana, cercò di penetrarvi attraverso la breccia aperta.
Ma gli astigiani comandati dal capitano Matteo Prandone, ricacciarono i mercenari fuori dalla cinta della città dopo una strenua resistenza.
Narra la leggenda che l'apparizione nel cielo del patrono San Secondo, mandò in rotta l'esercito di Maramaldo.
Gli astigiani. a ricordo del pericolo scampato, nel 1592, in corrispondenza della breccia aperta dal Maramaldo, eressero un tempietto votivo denominato San Secondo in Vittoria[2] (demolito all'inizio del XIX secolo nell'ambito del riassetto urbano della città)

Lo stesso argomento in dettaglio: Assedio di Asti (1526).

L'uccisione di Francesco Ferrucci

La vicenda che tristemente ha tramandato ai posteri la figura di Fabrizio Maramaldo, è quella che portò all'uccisione del capitano fiorentino Francesco Ferrucci. Il Maramaldo era schierato con i Medici contro l'esercito della Repubblica Fiorentina. Il militare per vendicarsi delle numerose sconfitte e scherni ricevuti dal Ferrucci, una volta sconfitto e catturato presso Gavinana, lo uccise benché ferito, contro tutte le regole della cavalleria.
La leggenda narra che Francesco Ferrucci prima di spirare gli abbia rivolto con disprezzo le celebri parole: "Vile, tu uccidi un uomo morto". Dieci giorni dopo Firenze si arrese agli imperiali e dovette accettare il rientro dei Medici.

Curiosità

Le imprese del condottiero napoletano rimasero così impresse nelle popolazioni della penisola da trasformare il nome Maramaldo in un sostantivo che ancora oggi indica una persona che infierisce sui più deboli, gli inermi, o è pronta a sopraffare, a tradire qualcuno non appena ne scorga i punti deboli o l'impossibilità di difendersi. Anche il verbo maramaldeggiare è sinonimo di saccheggio e distruzione.

Bibliografia

  • Bera G., Asti edifici e palazzi nel medioevo. Gribaudo Editore Se Di Co 2004 ISBN 88-8058-886-9
  • Gabiani N., Asti nei principali suoi ricordi storici vol 1, 2,3. Tip.Vinassa 1927-1934
  • Grassi S., Storia della Città di Asti vol I ,II. Atesa ed. 1987
  • Incisa S.G., Asti nelle sue chiese ed iscrizioni C. R.A. 1974
  • Vassallo C., Fabrizio Maramaldo e gli agostiniani in Asti, Torino 1889
  • Vergano L., Storia di Asti Vol. 1,2,3 Tip.S.Giuseppe Asti1953, 1957

Note

  1. ^ Giuseppe de Blasiis , Marammaldo ed i suoi antenati, archivio storico napoletano anni 1876-1877-1878, tratto da Carlo Vassallo, Fabrizio Maramaldo e gli agostiniani in Asti, Torino 1889.
  2. ^ Stefano Giuseppe Incisa, Asti nelle sue chiese ed iscrizioni, Asti 1974.