Ettore Arena

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Ettore Arena (Catanzaro, 17 gennaio 1923Roma, 2 febbraio 1944) è stato un partigiano italiano.

In servizio come allievo elettricista nella Marina militare, si trovava a Venezia al momento dell'armistizio di Cassibile. Sfuggito alla cattura da parte dei tedeschi, riuscì fortunosamente a giungere a Roma, dove risiedevano i suoi famigliari. Nella capitale, prese parte alla resistenza armata militando, sin dall'ottobre 1943, nelle file del movimento Bandiera Rossa. Nel dicembre dello stesso anno, Arena fu arrestato con altri membri della sua formazione e un mese dopo fu processato da un tribunale di guerra tedesco. Condannato a morte con altri coimputati, il giovane fu fucilato con loro a Forte Bravetta.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Subito dopo l'armistizio dedicava ogni sua attività alla lotta di liberazione, molto distinguendosi nella organizzazione romana per capacità di comandante e per iniziativa di combattente. Caduto per delazione in mani tedesche, opponeva ai suoi feroci aguzzini atteggiamento virile e sprezzante, talché veniva condannato a morte. Condotto davanti a1 plotone di esecuzione, lo affrontava con animo e contegno di fiero soldato, strappandosi la benda dagli occhi cadendo in fine col nome dell'Italia sulle labbra. Forte Bravetta (Roma), 2 febbraio 1944.[1]»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ [1] - visto 21 luglio 2014.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]