Elena Canino

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Elena Zegretti nota come Elena Canino (Roma, 18981957) è stata una scrittrice italiana.

Fu anche traduttrice.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Era figlia di Albertina Pognoni, originaria di Sassuolo, e di Ignazio Zegretti, un funzionario statale che viaggiava molto per lavoro.

Dopo avere abitato fino all'età di dieci anni a Roma nel palazzo della Fontana di Trevi,[2] si trasferì con la famiglia in varie località: da Spoleto a Napoli e successivamente a Genova dove Elena Canino conobbe Giovanni Ansaldo, giornalista e scrittore, e le sue sorelle.[3] I Zegretti ritornarono a Napoli nel 1915 e la diciassettenne Elena Canino si iscrisse alla Facoltà di Lettere, specializzandosi in Archeologia. Nel 1919 la famiglia ritornò definitivamente a Roma, ma Elena Canino continuò a frequentare l’Università di Napoli, dove si laureò, nel 1920, con il massimo dei voti; sempre a Napoli conobbe l'uomo che divenne suo marito, l'architetto Marcello Canino.[4] I due coniugi abitarono dapprima in piazza San Domenico Maggiore e poi al Vomero, a Villa Salve. Durante la seconda guerra mondiale la villa fu requisita, prima dai tedeschi e poi dagli inglesi e la famiglia Canino sfollò a Sorrento, dove rimase fino al 1946. In questo periodo iniziò a scrivere e a tradurre. La prima opera da lei tradotta fu il romanzo È di nuovo primavera di Robert Nathan.

Elena Canino appartiene, editorialmente, alla Terza Generazione di scrittrici italiane contemporanee: quelle attive per una parte significativa del secondo Novecento.[5]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Viaggio in Inghilterra, Tipografia editrice Mario Pierro, 1949
  • La vera signora: guida pratica di belle maniere, Milano, Longanesi, 1952
  • La vera signora; seguita da La vera signorina: guida pratica di belle maniere, Milano, Longanesi. 1955
  • Clotilde tra due guerre, Milano, Longanesi & C., 1956 - Nuova Edizione, a cura di Lucetta Scaraffia: Firenze, Le Lettere, 2005
  • Napoli borghese, Milano, Edizioni del Borghese, 1970
  • Napoli. Guerra e pace. Spigolature di vita napoletana. Uno sguardo femminile sul secondo conflitto mondiale, Napoli, Stamperia del Valentino, 2017

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Risultati ricerca, su OPAC SBN. URL consultato il 6 aprile 2022.
  2. ^ Canino Elena, su www.150anni.it. URL consultato il 5 giugno 2022.
  3. ^ Elena Canino, Napoli borghese, Edizioni del Borghese, 1970, pp. 7-10. URL consultato il 5 giugno 2022.
  4. ^ Elena Canino, signora delle buone maniere, su ilGiornale.it, 15 luglio 2006. URL consultato il 6 aprile 2022.
  5. ^ Monica Cristina Storini, Il secchio di Duchamp: usi e riusi della scrittura femminile in Italia dalla fine dell'Ottocento al terzo millennio, Pisa, Pacini editore, 2016, pp. 115-117, ISBN 978-88-6995-131-2. URL consultato il 5 giugno 2022.
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