Croznato

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Beato Croznato
 

Religioso

 
NascitaTeplá, 1160 circa
MorteKinsberg, 14 luglio 1217
Venerato daChiesa cattolica
Beatificazione16 settembre 1897 da papa Leone XIII

Croznato, o Hroznata (Teplá, 1160 circa – Kinsberg, 14 luglio 1217), è stato un religioso ceco.

Canonico premostratense, fu rapito dai predoni e lasciato morire di fame. Considerato martire, il suo culto come beato è stato confermato da papa Leone XIII nel 1897.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Di nobile famiglia boema, dopo la morte della moglie e dell'unico figlio fondò sui suoi possedimenti il monastero premostratense di Teplá.[1]

Era una personalità importante della corte di Praga e nel 1198 fece voto di partire per la crociata in Terrasanta ma, poiché il progetto di crociata fallì, papa Celestino III commutò il voto in quello di fondare un monastero di canonichesse premostratensi: sorse così, verso il 1200, il monastero di San Venceslao a Chotěšov.[2]

Nel 1201 Croznato stesso abbracciò la vita religiosa come fratello laico tra i canonici premostratensi di Teplà e l'abate gli affidò l'amministrazione dei beni del monastero.[2]

Catturato da una banda di briganti, fu imprigionato nel castello di Kinsberg e fu chiesto un riscatto all'abate di Teplà per ottenerne la liberazione, ma Croznato morì durante la prigionia per i maltrattamenti subiti.[2]

Il culto[modifica | modifica wikitesto]

Il suo corpo fu sepolto davanti all'altare maggiore della chiesa abbaziale di Teplá. Croznato fu subito onorato come martire ed ebbe subito culto popolare.[2]

Su richiesta del cardinale Schönborn, arcivescovo di Praga, e dell'ordine premostratense, con decreto del 16 settembre 1897, papa Leone XIII ne confermò il culto con il titolo di beato.[3]

Il suo elogio si legge nel martirologio romano al 14 luglio.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Jaroslav Polc, BSS, vol. VII (1966), col. 606.
  2. ^ a b c d Jaroslav Polc, BSS, vol. VII (1966), col. 607.
  3. ^ Index ac status causarum (1999), p. 433.
  4. ^ Martirologio romano (2004), p. 543.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Il martirologio romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, LEV, Città del Vaticano 2004.
  • Congregatio de Causis Sanctorum, Index ac status causarum, Città del Vaticano 1999.
  • Filippo Caraffa e Giuseppe Morelli (curr.), Bibliotheca Sanctorum (BSS), 12 voll., Istituto Giovanni XXIII nella Pontificia Università Lateranense, Roma 1961-1969.

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Controllo di autoritàVIAF (EN314816496 · ISNI (EN0000 0004 4618 5549 · CERL cnp00568403 · LCCN (ENno95033423 · GND (DE122190351 · WorldCat Identities (ENlccn-no95033423