Contea di Aversa

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Contea di Aversa
Informazioni generali
Nome ufficialeContea di Aversa
CapoluogoAversa
Evoluzione storica
Inizio1029 con Rainulfo Drengot
CausaConquista normanna
Preceduto da Succeduto da
Ducato di Napoli Principato di Capua
Cartografia
Questa cartina mostra la contea di Aversa subito a nord di Napoli.

La contea di Aversa costituì una dominazione feudale dell'Italia meridionale.

È stata considerata per secoli la prima contea normanna nella penisola italiana[1], benché ricerche più recenti suggeriscano che tale primato spetti invece alla contea di Ariano, ufficialmente riconosciuta dall'imperatore Enrico II fin dal 1022[2].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Aversa fu fondata ufficialmente nel 1029 da Rainulfo Drengot, che ne divenne primo conte, su investitura prima di Sergio IV, duca di Napoli e poi dell'imperatore Corrado II. Dodici furono i conti normanni che ressero le sorti della città di Aversa, che da piccolo borgo, grazie alla politica di asilo iniziata da Rainulfo, divenne una piccola capitale, da dove partirono le conquiste normanne dell'Italia Meridionale. Il più importante dei conti fu senza dubbio Riccardo Drengot, l'unico che seppe tener testa a Roberto il Guiscardo.

E fu proprio il conte aversano a condurre, nella battaglia contro le truppe pontificie a Civitella del Fortore i normanni alla vittoria, imprigionando lo stesso papa Leone IX. L'astuto Riccardo I però non trattò il pontefice da prigioniero, ma lo scortò a Roma con tutti gli onori. Questo gesto gli valse la conciliazione con la Chiesa, la cancellazione della scomunica, e l'investitura di Aversa a Diocesi.

Nel 1058 Riccardo conquistò il Principato di Capua e quindi, da quel momento il titolo di Conte d'Aversa fu ricompreso tra quelli spettanti ai Principi di Capua.

Lista dei conti di Aversa[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Aversa, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 30 maggio 2015.
  2. ^ (EN) Raffaele D’Amato e Andrea Salimbeti, The Normans in Italy 1016–1194, Bloomsbury Publishing, 2020, p. 7, ISBN 9781472839442.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]