Confessione di fede di Philadelphia

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La Confessione di fede di Filadelfia è identica alla Confessione di fede battista del 1689 se non che ad essa sono stati aggiunti i capitoli 23 e 31 (con relativa rinumerazione). Questa confessione è stata pubblicata dalla Associazione battista di Filadelfia nel 1742.

Origine[modifica | modifica wikitesto]

Trovando le proprie origini fra i battisti particolari dell'Inghilterra, nel continente americano quelli che verranno conosciuti come regular Baptists, cioè battisti sottoposti ad una precisa regola dottrinale, acquistano una notevole forza nella valle del Delaware. Nel 1707 si muovono verso la formazione di una denominazione battista, la Philadelphia Baptist Association, riuscendo laddove i loro fratelli inglesi avevano fallito, cioè nell'associarsi stabilmente. Anche se il nome non lo dava ad intendere, si trattava di un'autentica associazione a carattere nazionale, comprendendo chiese locali che si estendevano dalla Carolina del Nord Al Maine, portando il loro contributo come chiese confessionali, associate (l'idea che le chiese locali avessero il dovere di associarsi fra di loro in organizzazioni che promuovono uno scopo comune) e di chiara matrice teologica calvinista. Saranno a loro volta promotrici di associazioni simili nel sud degli Stati Uniti, come la Charleston Baptist Association del 1751 persuadendo a portare nel loro ambito battisti di tendenza arminiana.

Eredi e continuatori moderni di questa tradizione sono, negli U.S.A. i "Regular Baptists" e i "Primitive Baptists" ("Battisti della vecchia scuola").

Aggiunte alla Confessione del 1689[modifica | modifica wikitesto]

Il testo (qui in traduzione italiana) dei due capitoli aggiunti recita così:

«'Capitolo 23. Crediamo che (Atti 16,25[1]; Efesini 5:,19[2]; Colossesi 3,16[3]) il canto delle lodi di Dio sia una santa ordinanza di Cristo, e non parte della religione naturale o un dovere morale, ma che sia da intendersi come istituzione divina. È di fatto comandato alle chiese di Cristo di cantare salmi, inni e cantici spirituali, e che l'intera chiesa nelle loro assemblee pubbliche, come pure i singoli cristiani, dovrebbero (Ebrei 2,12[4]; Giacomo 5,13[5]) cantare le lodi di Dio secondo la miglior luce che abbiano ricevuto. Inoltre (il canto dei Salmi) era praticato nella grande chiesa rappresentativa, dal nostro Signore Gesù Cristo (Matteo 26,30[6]; 14,26[7]) con i Suoi discepoli, dopo che Egli aveva istituito e celebrato la sacra ordinanza della Sua santa Cena, come suggello e commemorazione del Suo amore redentore.»

«'Capitolo 31. Noi crediamo che (Ebrei 5:12; 6:1-2, Atti 8:17-18; 19:6) l'imposizione delle mani (con la preghiera) sui credenti battezzati, sia come tale un'ordinanza di Cristo e che debbano esservi sottomessi coloro che sono ammessi a partecipare alla Cena del Signore; il fine di questa ordinanza non è per i doni straordinari dello Spirito, ma per (Efesini 1:13-14) un ulteriore ricevimento dello Spirito della promessa, per un'aggiunta delle grazie dello Spirito e della sua influenza; per confermare, fortificare e confortare i credenti in Gesù Cristo. [L'imposizione delle mani] è stata ratificata e stabilita dai (Atti 8 e 19:6) doni straordinari dello Spirito nei tempi antichi affinché permanesse nella Chiesa, quando ci si incontra il primo giorno della settimana, (Atti 2:1) essendo il giorno del culto, o Sabato Cristiano, sotto l'Evangelo; allo stesso modo in cui è stata istituita la predicazione della Parola (Atti 10:44), il battesimo (Matteo 3:16), la preghiera (Atti 4:31), il canto di salmi e cantici (Atti 16:25-26) così questa imposizione delle mani era, (Atti 8 e 19) come l'intero Evangelo, confermato da (Ebrei 2:3-4) segni e prodigi, e vari miracoli e doni dello Spirito Santo in generale, così ogni ordinanza in particolare era confermata in questa maniera.»

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Janes R. Mathis, The Making of Primitive Baptists, A Cultural and Intellectual History of the Antimission Movement, 1800-1840, Routledge, 2004, ISBN 0415948711, 9780415948715.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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  1. ^ Atti 16,25, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  2. ^ Efesini 5:,19, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  3. ^ Colossesi 3,16, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  4. ^ Ebrei 2,12, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  5. ^ Giacomo 5,13, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  6. ^ Matteo 26,30, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  7. ^ Matteo 14,26, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.