Commissione per la pubblicazione delle liste dei fiduciari OVRA

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La Commissione per la pubblicazione delle liste dei fiduciari OVRA fu una commissione ministeriale creata nel dopoguerra per pubblicare i nominativi dei fiduciari dell'OVRA, sigla non ufficiale con cui era denominata la polizia politica del regime fascista.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La prima Commissione[modifica | modifica wikitesto]

La prima Commissione per la pubblicazione delle liste dei fiduciari OVRA, nota anche come "Commissione Cannarsa", fu istituita nel 1946 con decreto Ministeriale del 6 febbraio, col compito di formare un elenco nominativo di (presunti) confidenti dell'OVRA che poi il Ministero dell'Interno avrebbe dovuto far pubblicare sulla Gazzetta Ufficiale.
A presiedere la Commissione, Nenni, allora ancora Alto Commissario per le Sanzioni contro il Fascismo, chiamò Spartaco Cannarsa, già segretario generale dell'Alto Commissariato per le Sanzioni contro il Fascismo. Il Ministro dell'Interno Romita nominò il questore Enrico Morazzini e il Ministro di Grazia e Giustizia Palmiro Togliatti nominò il giudice Massimo Severino.
La commissione si giovò del lavoro fatto per l'identificazione dei fiduciari da parte del neo costituito Ufficio speciale per le sanzioni contro il fascismo, dipendente esclusivamente dalla Presidenza del Consiglio, cui erano state cedute le attribuzioni del disciolto Alto Commissariato per le Sanzioni contro il Fascismo. L'Ufficio venne affidato a Pasquale Carugno e si avvalse della collaborazione dei magistrati: Ruta, Jannaccone, Curcio (futuro segretario della Commissione per l'esame dei ricorsi dei confidenti dell'OVRA), Ponzi, De Martino, Milanese, Gabrieli e Caracciolo; e dei commissari di PS: Scienza e Fontana.
Il 13 aprile 1946 l'Ufficio di Carugno trasmise al Ministero dell'Interno un primo elenco di 400 fiduciari diretti identificati e il 27 aprile un secondo elenco di 327 fiduciari diretti.
La "Commissione Cannarsa" certificò la validità dei nomi e i primi 620 nominativi furono pubblicati il 2 luglio successivo sulla Gazzetta Ufficiale negli "elenchi provvisori". Dopo di che la Commissione fu sciolta.
Erano stati esclusi dalla pubblicazione, ai sensi del RDL n. 424/1946, i funzionari della PS e le persone nel frattempo decedute. Si concedevano 60 giorni di tempo alle persone inserite negli elenchi provvisori per presentare ricorso alla Commissione per l'esame dei ricorsi dei confidenti dell'OVRA. Si poteva ottenere la cancellazione, oltre che per i due citati motivi, dando dimostrazione (con una inversione dell'onere della prova) "di non essere stato confidente dell'OVRA" o, in subordine, "di non aver svolto attività informativa politica nell'interesse del regime fascista".
Ai fini dell'inserimento -e della cancellazione- negli elenchi dei confidenti, il termine "OVRA" fu interpretato estensivamente, includendo, oltre all'OVRA propriamente detta, anche la MVSN, la Polizia Politica ed ogni altra branca del Regime fascista[1].

La seconda Commissione[modifica | modifica wikitesto]

La seconda Commissione per la pubblicazione delle liste dei fiduciari OVRA, nota anche come "Commissione Brugner" fu costituita nell'agosto del 1946, su sollecitazione dell'Ufficio speciale per le sanzioni contro il fascismo, per esaminare delle nuove liste di confidenti (quelle dei confidenti e fiduciari regionali delle dieci Zone OVRA). La Presidenza della Commissione fu questa volta affidata -con decreto della Presidenza del Consiglio- all'azionista Renato Brugner, membri il pretore Antonio Peppe e l'Ispettore generale della PS Enrico Morazzini, ultimo membro superstite della prima formazione della Commissione.
Alla "Commissione Brugner" venne inoltre affidato il compito di esaminare preliminarmente i ricorsi contro l'iscrizione negli elenchi provvisori pubblicati nel luglio del '46.

Il ricorso, quindi, prima di essere inoltrato alla cosiddetta "Commissione Cataldi", cioè alla Commissione per l'esame dei ricorsi dei confidenti dell'OVRA, veniva esaminato dalla "Commissione Brugner" la quale formulava le proprie osservazioni e il proprio parere circa l'accoglimento o il rigetto. Dopo di che, la commissione per i ricorsi emetteva il proprio inappellabile giudizio.

Quanto alla individuazione di altri confidenti OVRA, la "Commissione Brugner", in circa un anno di lavoro, riuscì a predisporre 5 liste contenenti, complessivamente, 390 nominativi di confidenti e fiduciari delle 10 zone OVRA, che non vennero però mai resi pubblici dalla Presidenza del Consiglio (ma oggi riportati nell'opera di Canali citata in bibliografia). La commissione rassegnò le dimissioni nel settembre del 1947.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Franzinelli, I tentacoli dell'OVRA, cit. in bibliografia.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mauro Canali, "Le spie del regime", il Mulino, 2004.
  • Mimmo Franzinelli, "I tentacoli dell'Ovra", Bollati Boringhieri, 1999-2000.
  • Antonio Sannino, "Le Forze di Polizia nel dopoguerra", Mursia 2004.
  • Antonio Sannino, "Il Fantasma dell'Ovra", Greco & Greco 2011.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]