Cleommide di Metimna

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Cleommide di Metimna

Tiranno di Metimna
In carica
Inizio mandatoIV secolo a.C.

Cleommide di Metimna, (in greco antico: Κλέομμις?, Kléommis), chiamato anche Cleomni[1], Cleommi o Cleomene (in greco antico: Κλεομένης?, Kleomènes)[2], (Metimna, ... – ...; fl. IV secolo a.C.), è stato un tiranno che governò la città di Metimna, nell'isola di Lesbo, nel IV secolo a.C..

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 345 a.C. Isocrate scrisse una lettera, in qualità di consigliere, a Timoteo (tiranno di Eraclea Pontica e figlio di Clearco, il quale era stato a suo volta suo discepolo), per invitarlo a seguire l'esempio dell'altro suo discepolo, Cleommide di Metimna, che aveva fatto tornare gli esiliati, restituendo loro le terre e al contempo indennizzando chi nel frattempo le aveva comprate[3].

Sempre intorno al 345 a.C. Atene onorò Cleommide (Cleomis) di Metimna per aver riscattato un certo numero di ateniesi catturati dai pirati,[4] lungo la rotta commerciale che, attraverso l'isola di Lesbo e il Mar di Marmara, conduceva dalla Fenicia e dall'Anatolia verso le ricche coste della Crimea sul Mar Nero[5].

Lo storico Teopompo di Chio lo ricorda altresì come buon esempio di tirannia per aver messo un freno alle stravaganti consuetudini dei propri concittadini metimniani[2], in particolare di aver fatto chiudere in sacchi i commercianti che si procuravano donne nate libere per farle prostituire e tre-quattro delle più profumate meretrici, e di averli poi fatti gettare in mare[6].

Dopo l'espulsione dei demòcrati, rimase al potere per una decina di anni[7][8], dopodiché non si conosce più nulla di lui, anche se appare probabile che sia stato espulso quando nel 336 a.C. l'isola cadde nelle mani di Parmenione e Attalo, generali di Filippo II di Macedonia[9]

Traduzione da Isocrate[modifica | modifica wikitesto]

(GRC)

«Ἀκούω δὲ Κλέομμιν τὸν ἐν Μηθύμνῃ ταύτην ἔχοντα τὴν δυναστείαν περί τε τὰς ἄλλας πράξεις καλὸν κἀγαθὸν εἶναι καὶ φρόνιμον, καὶ τοσοῦτον ἀπέχειν τοῦ τῶν πολιτῶν τινας ἀποκτείνειν ἢ φυγαδεύειν ἢ δημεύειν τὰς οὐσίας ἢ ποιεῖν ἄλλο τι κακόν, ὥστε πολλὴν μὲν ἀσφάλειαν παρέχειν τοῖς συμπολιτευομένοις, κατάγειν δὲ τοὺς φεύγοντας, ἀποδιδόναι δὲ τοῖς μὲν κατιοῦσι τὰς κτήσεις ἐξ ὧν ἐξέπεσον, τοῖς δὲ πριαμένοις τὰς τιμὰς τὰς ἑκάστοις γιγνομένας, πρὸς δὲ τούτοις καθοπλίζειν ἅπαντας τοὺς πολίτας, ὡς οὐδενὸς μὲν ἐπιχειρήσοντος περὶ αὐτὸν νεωτερίζειν, ἢν δ᾽ ἄρα τινὲς τολμήσωσιν, ἡγούμενον λυσιτελεῖν αὑτῷ τεθνάναι τοιαύτην ἀρετὴν ἐνδειξαμένῳ τοῖς πολίταις μᾶλλον ἢ ζῆν πλείω χρόνον τῇ πόλει τῶν μεγίστων κακῶν αἴτιον γενόμενον»

(IT)

«Sento dire che Cleommide che ha il potere a Metimna è bello, bravo e molto saggio nelle altre questioni e che si tiene lontano dall'uccidere i cittadini o mandarli in esilio o sottrarre loro i beni o fare altri mali,tanto che fornisce grande sicurezza ai cittadini,richiama gli esiliati,restituisce loro i beni venduti come pubblici a quelli che ritornano.Inoltre armava tutti i cittadini ritenendo che non ci fosse un uomo tanto ingrato da ucciderlo (lett. fare una congiura contro di lui). Invece fu così. Ma egli disse che per sé era preferibile morire per mano dei sicari mostrando il valore ai concittadini piuttosto che vivere per molto tempo essendo causa di molti mali alla città.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Studi classici e orientali, Volume 16 p.395, su books.google.it. URL consultato il 17 maggio 2017.
  2. ^ a b Flower, p. 196.
  3. ^ Simón, p. 210.
  4. ^ Longo, p. 606: "In un decreto da datare probabilmente intorno al 345 Atene loda Cleomis di Metimna perché ha riscattato degli Ateniesi catturati dai pirati".
  5. ^ (EN) The 4th century: social and commercial exchanges, in Ancient Greek civilization, Enciclopedia Britannica. URL consultato il 17 maggio 2017.
  6. ^ Shrimpton
  7. ^ Isocrate, Lettere, 7, 8-9.
  8. ^ Teopompo di Chio, FGrHist 115 F 227 = Ateneo di Naucrati, Deipnosofisti X, 442f-443a; IG II2 284 + Supplementum Epigraphicum Graecum 54, 132.
  9. ^ Rhodes, pp. 416-417.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • S. Douglas Olson, Cleomenes of Methymna, su Athenaeus' Index of Authors, Texts, and Persons, Digital Athenaeus. URL consultato il 17 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2016).