Chiesa di San Lorenzo (Scala)

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Chiesa di San Lorenzo
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Campania
LocalitàScala
Coordinate40°39′12.64″N 14°36′29.48″E / 40.65351°N 14.60819°E40.65351; 14.60819
Religionecattolica di rito romano
TitolareSan Lorenzo
Stile architettonicobarocco, rococò e gotico

La chiesa di San Lorenzo è una chiesa ubicata a Scala; è stata cattedrale della diocesi di Scala dalla sua fondazione nel 987 fino alla sua soppressione avvenuta nel 1818.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa, dedicata a san Lorenzo fin dalla sua edificazione, venne probabilmente costruita nel 987, anno in cui venne eretta la diocesi di Scala, o anche precedentemente[1]: tuttavia il primo documento in cui è menzionata risale al 1169[2]. La primitiva chiesa si presentava a pianta basilicale in stile preromanico, con annessa una cripta. Nel XIII secolo vennero aggiunte le absidi e una nuova cripta, edificata tra l'area sottostante il transetto e la vecchia cripta, che nel frattempo assunse la funzione di ossario: in tale periodo la chiesa fu restaurata assumendo uno stile gotico. Lavori di restauro si ebbero negli anni 1349, 1406, 1481 e tra il 1524 e il 1525[1]. Nel 1528 fu realizzato nell'abside destro l'altare del Tesoro per accogliere la scultura del Crocifisso e i busti reliquari, mentre nel 1597[2] venne montato l'ambone proveniente dalla chiesa di Tutti i Santi, dalla frazione di Campidoglio, caduta ormai in rovina[1].

Venne nuovamente ristrutturata nel 1615 e nel 1673 fu avviata la costruzione del nuovo campanile, in sostituzione di quella precedente. Con i restauri del XVIII secolo assunse il suo aspetto definitivo in stile barocco e rococò[1]: nel 1747 venne realizzato il soffitto a cassettoni della navata centrale[3]; nel 1853 venne montato il pavimento maiolicato[4]. Anche nel corso del XIX secolo si ebbero restauri, così come tra il 2004 e il 2006[1].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'interno

La chiesa è posta nella piazza principale di Scala, in una posizione a strapiombo sulla sottostante valle del Dragone. Tre rampe di scale permettono di accedere al sagrato; due colonne di risulta sono poste al termine della rampa centrale, in corrispondenza del portale centrale. La facciata è caratterizzata dal corpo centrale leggermente più alto rispetto ai due laterali che terminano a spiovente: è decorata con stucchi che formano riquadri con all'interno delle figure geometriche, disposte a scacchiera di colore bianco e paglierino[1]. I portali d'ingresso sono tre: quello centrale, il maggiore, è in stile romanico, con gli stipiti decorati con sculture di tralci e grifoni[2], ed è sovrastato da un bassorilievo in marmo; in corrispondenza dei portali sono posti tre finestroni: quello centrale è in stile barocco mentre i due laterali sono ad arco a tutto sesto.

Internamente è a croce latina, divisa in tre navate, collegate tra loro da archi a tutto sesto, transetto e tre absidi; è pavimentata in cotto e maioliche dipinte a mano, di scuola napoletana, risalenti al 1853: nella parte centrale della navata centrale le maioliche raffigurano i simboli del paese, ossia una scala e un leone, mentre nel transetto, tra corone di fiori, angeli che sorreggono una graticola, simbolo del martirio di san Lorenzo[3]. La volta della navata centrale è ornata con un soffitto, realizzato nel 1747, a cassettoni con cornici in legno intagliato con decorazioni di fiori e conchiglie[3], opera di Giovanni De Simone; all'interno delle cornici sono inserite quattro tele di Antonio Cacciapuoti, con tema Storie e martirio di San Lorenzo[1]. All'inizio della navata centrale sono poste due acquasantiere realizzate con materiale di risulta: in particolare quella a sinistra presenta una vasca in stile romanico con al centro la scultura di una rana e sul fusto una foglia di palma poggiata su una graticola[3]; la stessa navata termina con un arco trionfale, che permette l'accesso al transetto, al cui pilastro destro è addossato l'ambone, ricomposto nel 1717[2] e formato da quattro colonne in marmo che sorreggono la tribuna decorata con mosaici cosmateschi[1]. Nell'ultimo pilastro è custodito un calice risalente al XIV secolo, in argento, di manifattura napoletana, e una mitra donata da Carlo I d'Angiò il giorno di san Lorenzo del 1270, per celebrare la vittoria sui Saraceni[3]. L'altare maggiore, realizzato con un sarcofago proveniente dalla cripta del Purgatorio, su cui è scolpito la raffigurazione del Buon Pastore, si trova nella parte centrale del transetto, in corrispondenza dell'abside centrale. Sull'altare maggiore è posta la tela Madonna con Bambino e i santi Agata, Lorenzo, Caterina d'Alessandria e Teodoro, di Marco Pino, e nella parte inferiore Ultima Cena, di Bartolomeo Guelfo o Geronimo Carpinello da Eboli; la cattedra episcopale, ormai usurata, è stata sostituita da una in legno intagliato dorato del XVIII secolo. Alle spalle dell'altare maggiore è il coro[1]. L'altare del Tesoro è collocato nell'abside destro: è realizzato in marmo dipinto di azzurro e suddiviso in nove nicchie nelle quali sono allocate altrettante statue di santi, in legno dipinto, le quali custodiscono la reliquia del santo che raffigurano[3]. Nell'abside sinistra è la tela Assunta, apostoli, angeli e Santa Caterina da Siena di Pedro Todos, del 1591[2]. Nella navata destra sono posti gli ingressi sia per la sacrestia, un ambiente a pianta rettangolare con una volta a botte ribassata, che per le cripte, quest'ultimo sormontato dalla tela Ecce Homo con San Sisto papa della scuola di Andrea Sabatini[2].

Dipinti del soffitto

La cripta del Purgatorio, scoperta nel 1958, è così chiamata per la grande quantità di ossa rinvenuta al suo interno[3]: è posta ad un'altezza intermedia tra il transetto della chiesa e la cripta del Crocifisso ed è formata da due ambienti di forma irregolare con colonna centrale e copertura a crociera e tre absidi con altrettanti altari. La cripta del Paradiso invece è in stile gotico, unico esempio in tutta la costiera amalfitana, ed è composta da due navate divise da colonne che reggono la volta a crociera ad arco acuto, la cui altezza raggiunge i dieci metri[3]. Sono presenti tre absidi: in quello centrale è un trittico di statue raffiguranti il Crocifisso, la Vergine e San Giovanni, del 1260[2]. Nell'ambiente, sul lato nord, è inoltre presente il monumento funebre a Mariella Rufolo, fatto realizzare dal marito Antonio Coppola nel 1332 o 1399[2] da un allievo di Tino di Camaino[4]: in stile gotico, nella parte inferiore è la defunta distesa sulla tomba con cane ai suoi piedi e raffigurazioni sacre; sui piedistalli sono scolpite le figure della defunta e del marito, mentre nella parte alta, il doppio spiovente è ornato con guglie[3].

Sulla destra della facciata si erge il campanile, intonacato in bianco; è composto da tre livelli a pianta quadrata: il primo ha una sola finestra, mentre gli altri due hanno delle monofore a tutto sesto. Sul lato nord dell'ultimo livello è presente una vela a arco[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j Duomo di San Lorenzo, Scala, su chieseitaliane.chiesacattolica.it. URL consultato il 13 febbraio 2023.
  2. ^ a b c d e f g h Touring, p. 632.
  3. ^ a b c d e f g h i Il duomo di San Lorenzo, su discoverscala.com. URL consultato il 13 febbraio 2023.
  4. ^ a b Duomo di San Lorenzo, su unescoamalficoast.it, 13 febbraio 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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