Chiesa dell'Assunzione di Maria Vergine (Ceres, Italia)

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Chiesa dell'Assunzione di Maria Vergine
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegionePiemonte
LocalitàCeres
Indirizzopiazza Europa
Coordinate45°18′46.66″N 7°23′24.32″E / 45.31296°N 7.390088°E45.31296; 7.390088
Religionecattolica di rito romano
TitolareAssunzione di Maria
Arcidiocesi Torino
Consacrazione1769
Inizio costruzione1733

La chiesa dell'Assunzione di Maria Vergine è la parrocchiale di Ceres, in città metropolitana e arcidiocesi di Torino[1][2]; fa parte del distretto pastorale Torino Nord.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La primitiva chiesetta di Ceres, della quale sopravvive il campanile in stile romanico dichiarato monumento nazionale, venne costruita verso la metà del XII secolo[1][3].

Questa chiesa fu visitata nel 1547 dal vescovo di Ventimiglia Filippo de Mari, vicario generale dell'amministratore apostolico di Torino Innocenzo Cybo; dalla relazione della visita del canonico Paolo Galateri, legato dell'arcivescovo Girolamo Della Rovere, s'apprende che all'interno dell'edificio, sprovvisto di sagrestia, erano collocati cinque altari, ovvero il maggiore e quelli laterali di Santa Maria, di San Giovanni, di San Lorenzo e di Sant'Antonio[1].

Il 3 luglio 1594 l'arcivescovo Carlo Broglia, compiendo la sua visita pastorale, annotò che la struttura versava in condizioni non ottimali e che necessitava del rifacimento del soffitto e del pavimento e che gli altari di Sant'Antonio, di San Lorenzo e dell'Assunzione di Maria Vergine erano spogli[1].

La cappella medievale venne demolita all'inizio del XVII secolo e sullo stesso posto nel 1602 iniziarono i lavori per la nuova chiesa, che fu consacrata il 1º settembre 1613[1][3].

La chiesa vista da un'altra angolazione

Negli atti relativi alla visita del 1674 dell'arcivescovo Michele Beggiamo si legge che la chiesa ospitava, oltre a quello maggiore, gli altari minori di Sant'Orsola, del Suffragio, del Santissimo Rosario e della Santa Croce, presso i quali erano costituite le omonime confraternite, che si sviluppava su un'unica navata e che era dotata del pulpito e di due confessionali; inoltre, la torre campanaria aveva all'interno quattro campane[1].

Nel 1730 l'arcivescovo Francesco Giuseppe Arborio di Gattinara trovò che la struttura era pericolante, che minacciava di crollare e che era insufficiente a soddisfare le esigenze dei fedeli; allora, il presule ordinò che venisse restaurata, ma i delegati della comunità lo informarono del fatto che era già nell'aria il disegno di costruire ex novo un'altra chiesa in sostituzione di quella seicentesca[1].

Così, nel 1733 venne posta la prima pietra dell'erigenda parrocchiale[4]; il nuovo edificio, realizzato anche con i fondi messi a disposizione dall'orefice Giovanni Antonio Genta, fu aperto al pubblico nel 1740, per poi venir benedetto nel 1754 e consacrato dell'arcivescovo Francesco Luserna Rorengo di Rorà il 12 settembre 1769[1].

Nel 1907 la facciata fu ultimata su disegno di Enrico Ruffoni, mentre nel 1927 venne costruito il nuovo castello sul quale erano montate le campane; nel 1962 la chiesa fu dotata di due nuovi confessionali e nei successivi tre decenni vennero eseguiti diversi altri interventi di restauro[1].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Esterno[modifica | modifica wikitesto]

La facciata della chiesa, che volge a nord-ovest, è suddivisa da una cornice marcapiano aggettante in due registri, entrambi scanditi da lesene; quello inferiore presenta il portale d'ingresso, sormontato dall'iscrizione "TEMPLUM BEATAE MARIAE VIRGINI IN COELUM ASSUMPTAE DICATUM 1740 – 1907" e da un timpano semicircolare, mentre quello superiore è caratterizzato da una finestra rettangolare e coronato dal timpano di forma triangolare, in cui è collocato un orologio, sovrastato da quattro torce e dalla croce di ferro[1].

Interno[modifica | modifica wikitesto]

L'interno dell'edificio è composto da un'unica navata spartita in tre campate e voltata a botte, sulla quale s'affacciano le quattro cappelle laterali dedicate al Sacro Cuore, alla Madonna del Rosario, alla Consolata e al Crocifisso; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, sopraelevato di tre scalini e chiuso dall'abside semicircolare, dove trovano posto la pala avente come soggetto la Vergine Assunta e i dipinti ritraenti Gesù tra i Dottori e l'Ultima Cena[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k Chiesa dell'Assunzione di Maria Vergine <Ceres>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 17 marzo 2021.
  2. ^ BeWeB.
  3. ^ a b Ceres - Chiesa Parrocchiale, su parrocchiaceres.it. URL consultato il 17 marzo 2021.
  4. ^ Chiesa parrocchiale dell'Assunta, su comune.ceres.to.it. URL consultato il 17 marzo 2021.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]