Charles Spence

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Charles Spence nel 2019

Charles Spence (18 giugno 1969) è uno psicologo britannico. È uno psicologo sperimentale e professore presso l'Università di Oxford ed è il capo del gruppo della Ricerca Cross-modale che è specializzato nella ricerca circa l'integrazione delle informazioni attraverso differenti modalità sensoriali[1]. Inoltre insegna psicologia sperimentale al Sommerville College. Egli è consulente per un certo numero di multinazionali riguardo a vari aspetti del design multisensoriale, ed ha pubblicato più di 600 articoli scientifici su riviste internazionali[2] ed ha ricevuto diversi premi per le sue ricerche[3]:

  • Experimental Psychology Society Prize[4];
  • Cognitive Section Award dalla British Psychology Society[5];
  • Paul Bertelson Award 2003 [6];
  • Friedrich Wilhelm Bessel Research Award dalla Fondazione Alexander von Humboldt[4];
  • Premio Ig Nobel nel 2008[7].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Oltre ai numerosi articoli riguardanti l'influenza cross-modale dei vari sensi sulla percezione del cibo, Charles Spence ha partecipato alla pubblicazione di alcuni libri, sempre in ambito accademico[8].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Charles Spence, su psy.ox.ac.uk, Crossmodal Research Laboratory. URL consultato il 9 maggio 2017.
  2. ^ Charles Spence, su researchgate.net, Researchgate. URL consultato il 9 maggio 2017.
  3. ^ Charles Spence, su psy.ox.ac.uk, Oxford Neuroscience. URL consultato il 9 maggio 2017.
  4. ^ a b Neuroscienze show [collegamento interrotto], su perginefestival.it. URL consultato il 9 maggio 2017.
  5. ^ BPS 2002, su bps.org.uk, bps.org. URL consultato il 9 maggio 2017.
  6. ^ Bertelson Award Spence 2003, su escop.eu. URL consultato il 9 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 4 maggio 2017).
  7. ^ ig Nobel Prize Spence 2008, su improbable.com. URL consultato il 9 maggio 2017.
  8. ^ Charles Spence Publication, su researchgate.net, Researchgate. URL consultato il 9 maggio 2017.
Controllo di autoritàVIAF (EN61793984 · ISNI (EN0000 0000 3646 5847 · ORCID (EN0000-0003-2111-072X · LCCN (ENn2004005935 · GND (DE1048213471 · BNF (FRcb145850531 (data) · J9U (ENHE987007430087805171 · NSK (HR000435451 · WorldCat Identities (ENlccn-n2004005935