Castello di Monguzzo

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Castello di Monguzzo
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàMonguzzo
IndirizzoVia per Anzano, 3
Coordinate45°46′32.65″N 9°13′32.88″E / 45.775736°N 9.225799°E45.775736; 9.225799
Informazioni generali
CostruzioneX secolo-XVIII secolo
Condizione attualerestaurato
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Il Castello di Monguzzo è un castello medievale situato a Monguzzo, in Provincia di Como.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Una collina dal nome di Mons Acutus ospita il Castello di Monguzzo, già attestato nel 920[1][2] come dono di Berengario del Friuli ai canonici della Basilica monzese di San Giovanni Battista[2].

Impostato su una pianta a "U",[3] il castello fu forse costruito come fortificazione finalizzata alla difesa contro le scorrerie degli Ungari[3].

Divenuto nel tempo proprietà dei Visconti, nel XIV secolo il castello consisteva in una fortificazione provvista di mura, tetto in tegole, quattro locali interni e alcuni spazi sotterranei ospitanti prigioni e sala delle torture[1]. La parte più antica del castello è la parte settentrionale, affacciata su una corte[4].

Dai Visconti, il complesso fortificato fu donato dapprima a Jacopo Dal Verme (nel 1383 o 1380[4][3]) e, in seguito, alla famiglia nobiliare dei Bentivoglio (nel 1486[5][4])[1].

Nel XVI secolo il castello fu oggetto di alcune modifiche architettoniche, consistenti in un ampliamento degli spazi sotterranei e nella realizzazione di una serie di passaggi segreti e botole[1]. Fautore degli interventi fu Gian Giacomo Medici, condottiero che aveva ingegnosamente espugnato la fortezza tra il 1527[5][4] e il 1531[1]. In questi anni, parte del castello venne utilizzata anche come carcere privato; tra i prigionieri del Medeghino spicca un ricco proprietario terriero della zona di Erba, tenuto rinchiuso per oltre due mesi ai fini di estorcere un riscatto.[6] Le modifiche non sopravvissero tuttavia alla morte del loro ideatore, in quanto vennero demolite dai Bentivoglio una volta tornati in possesso del complesso fortificato[1]. Del tempo del Medeghino rimasero tuttavia le statue dei grifoni che, nella cosiddetta "Sala Rossa" (già salone delle feste), raffiguravano le effigie presenti sulle navi del condottiero milanese[7].

Dai Bentivoglio, il castello passò dapprima nelle mani dei Novati (1564[5][4]) e poi in quelle dei Rosales[5] (1684[4]), che riadattarono il castello a residenza di villeggiatura[1] con importanti interventi di ristrutturazione (metà del XVIII secolo'[4]). Gli interventi comportarono la realizzazione di alcuni solai, comportando così la chiusura di una serie di merlature.[3] Sempre nelle mani dei Rosales, durante il Risorgimento il castello divenne un covo di carbonai[4].

Divenuto proprietà di Sebastiano Mondolfo, il castello fu dapprima adibito a scuola e poi venduto a Ferruccio Benocci (o Menecci[7]), a cui si deve un importante restauro di tutto il complesso. Con la morte di Ferruccio, avvenuta nel castello durante una rapina a mano armata in data 14 luglio 1946,[7] il complesso passò alla vedova, che con un lascito testamentario[5] lo donò all'Ordine Ospedaliero "Fatebenefratelli" di San Giovanni di Dio[1][2], istituto che ne fece un centro per studi ospedalieri[1]. Alla stessa vedova si deve la vendita di alcuni pezzi di arredamento alla Provincia di Como,[7] che li ricollocò in Villa Saporiti[8].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i Il castello di Monguzzo (CO), su altabrianza.org. URL consultato il 18 aprile 2020.
  2. ^ a b c Castello di Monguzzo - complesso, Monguzzo (CO) – Architetture, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 18 aprile 2020.
  3. ^ a b c d Contino, Castello di Monguzzo.
  4. ^ a b c d e f g h Belloni et al., p. 58.
  5. ^ a b c d e Borghese, p. 313.
  6. ^ Bartolini, I segreti del Lago [...], p. 30.
  7. ^ a b c d Bartolini, I segreti del Lago [...], pp. 34-35.
  8. ^ Bartolini, I segreti del Lago [...], p. 120.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Carlo Perogalli, Enzo Pifferi e Angelo Contino, Castelli in Lombardia, Como, Editrice E.P.I., 1982.
  • Luigi Mario Belloni, Renato Besana e Oleg Zastrow, Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo, a cura di Alberto Longatti, Como - Lecco, La Provincia S.p.A. Editoriale, 1991, p. 58.
  • Annalisa Borghese, Monguzzo, in Il territorio lariano e i suoi comuni, Milano, Editoriale del Drago, 1992, p. 313.
  • Franco Bartolini, I segreti del Lago di Como e del suo territorio, Cermenate, New Press Edizioni, 2016 [2006].

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