Casina Valadier

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Casina Valadier
L'edificio fotografato nel maggio 2017
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLazio
LocalitàRoma
IndirizzoPiazza Bucarest 00187
Coordinate41°54′36.65″N 12°28′46.99″E / 41.91018°N 12.47972°E41.91018; 12.47972
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1816 - 1837
StileNeoclassico
UsoLocation per eventi e ricevimenti
Piani4
Ascensori1
Realizzazione
ArchitettoGiuseppe Valadier

La Casina Valadier è il nome con cui è solitamente conosciuto il caffè del Pincio, un piccolo edificio sito in piazza Bucarest, all'interno di Villa Borghese, a Roma.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La Casina Valadier

La palazzina prende il nome dal suo progettista, l'architetto romano Giuseppe Valadier, che l'aveva disegnata e realizzata tra il 1816 e il 1837 rielaborando un precedente casale del XVII secolo.

Nel periodo che spazia dal Regno d'Italia alla fine dell'Ottocento conobbe un periodo di felice frequentazione.

Nella prima metà del XX secolo cadde in declino divenendo la dimora del custode del parco del Pincio; nel 1920 fu venduta e adibita a ristorante.

La Casina Valadier nel 2000 durante il periodo di abbandono

Nel corso della seconda guerra mondiale fu occupata da militari tedeschi. Nel dopoguerra la Casina conobbe un nuovo periodo felice finché passaggi di proprietà sbagliati procurarono un nuovo declino perdurato fino al 1990, anno in cui venne chiusa al pubblico.

La Casina riaprì il 19 giugno 2004 dopo vari interventi di restauri.

Ad oggi è adibita esclusivamente a location per matrimoni ed eventi privati o aziendali.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Costituita da un volume cubico, cui è addossata un'elegante esedra con colonne di ordine ionico, la casina era nata con la funzione di ritrovo alla moda, anche per la sua posizione panoramica.

Fino al 1990 circa, la Casina Valadier era stata uno dei ristoranti più rinomati di Roma. Un recente restauro ha ridato splendore alla raffinata atmosfera dell'interno neoclassico, ricco di affreschi e pitture in stile pompeiano.

Dal 2024 diventa esclusivamente una location per eventi e ricevimenti[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sito ufficiale, su casinavaladier.it.
  2. ^ Sito ufficiale, su casinavaladier.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • P. Hoffmann, Il Monte Pincio e la Casina Valadier, Roma, 1967.
  • A. Cremona, Il Pincio e l'origine delle Passeggiate Pubbliche a Roma, Milano, 2004.
  • A. Campitelli, A. Cremona (a cura di), La Casina Valadier, Milano, 2004.
  • Autori vari, Casina Valadier, in Guida ristoranti 2009, Milano, Gruppo Editoriale L'Espresso, 2008, pag.576.
  • Autori vari, La Casina Valadier, in Il Pincio, Roma, Editore de Luca, 2000, p. 22-25.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

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