Cançoneret de Ripoll

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Veduta del Monastero di Ripoll

Il Cançoneret de Ripoll o Canzoniere di Ripoll (in latino Carmina Riulpullensa) è un breve canzoniere redatto in catalano e occitano, risalente alla metà del XIV secolo e, ad ogni modo, dopo il 1346, allorché Pietro III il Cerimonioso organizza una manifestazione letteraria, menzionata proprio nel canzoniere.[1] Influenzato da Cerverí de Girona, il canzoniere e il movimento che lo ispirò sono considerati elementi di transizione tra l'epoca dei trovatori e la nuova lirica rappresentata da Ausiàs March. L'unico manoscritto che ci ha tramandato canzoniere di Ripoll si trova nell'"Archivio della Corona di Aragona" (ms. 129 di Ripoll).

L'origine del manoscritto è oggetto di controversia. Un argomento a favore della provenienza dalla stessa comunità monastica di Ripoll (dove il manoscritto rappresentava il registro più antico della biblioteca prima di essere trasferito a Barcellona) è fornito dall'uso del latino medievale con cui inizia l'introduzione di alcune poesie e dall'abbondanza di autori ecclesiastici citati. D'altra parte, alcuni storici della letteratura, come Martí de Riquer, hanno indicato un'origine "aristocratica" o "cortigiana" basandosi sui riferimenti a Pietro, conte di Ribagorza, a persone e luoghi della contea del Rossiglione e a quelli del re di Maiorca, e sull'evidenza dell'influenza goliardica.

Il Cançoneret contiene una versione delle Regles de trobar di Jofre de Foixà, con una continuazione anonima senza titolo, che si relaziona soprattutto al genere e alla forma poetica. Diciotto poesie intere e un frammento costituiscono la parte grammaticale dell'opera. Tutti i poeti citati sono catalani, ma solo cinque o sei sono menzionati con il loro nome. La classificazione generica del Cançoneret lo situerebbe insieme alla "Dottrina di comporre dettami", possibilmente opera di Raimon Vidal, e ad altre produzioni del Consistori del Gay Saber, come le Leys d'amors.

Nel Cançoneret si riconoscono i seguenti generi: la canson, la tida, il sirventés, le coblas de acuyndamens, le coblas de cuestiones, la hacia, la danza, la desdança e la viadera. Il Cançoneret conferma che il verso era semplicemente una canzone "di materia tutta morale" e che la viadera era la pus jusana spècies qui és en los cantàs (il genere più umile che vi è tra le canzoni). Unica, nel Cançoneret de Ripoll, è la distinzione che vi si fa tra coblas, con scambi di coblas tra i trovatori, come quelle di acuyndamens e di cuestiones. Le coblas de acuyndamens spezzano i vincoli di vassallaggio, di amore e di fedeltà.

Tra i trovatori citati nell'opera abbiamo Guillem de Cabestany, Raimbaut de Vaqueiras, Arnaut Daniel, Peire Cardenal e Folquet de Marselha (sebbene il riferimento sia erroneo, il poeta potrebbe essere Pons Fabre de Uzès). Tra i cosiddetti "poetas catalanes" si sono conservati alcune composizioni di Dalmau de Castellnou, Pedro Alamany e del Capellà de Bolquera. Viene anche menzionata nell'opera l'intestazione di un altro componimento di Pedro de Vilademany: Del orden Suy de noble infante don Pedro. Vi sono comunque vari autori di poesie non identificati nel Cançoneret: un "poeta anonimo", tre frati (frailes), una monaca (monja), un frate Uguó, priore, un "Francisco" e un "arciprete (arcipreste).

  1. ^ Questa datazione, fatta da Martí de Riquer (1964), in Historia de la Literatura Catalana, vol. 1. Barcelona: Ariel, p. 509, a lungo indiscussam, è stata oggetto di ridefinizione da parte di Lola Badia, che lo situa prima del 1320.