Billy-Hayden

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Statuetta di un pagliaccio in ceramica

Billy-Hayden (Birmingham, circa 1840Londra, circa 1905) è stato un circense inglese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Un pagliaccio

Billy-Hayden nacque a Birmingham e morì, soffrendo di problemi gravi alla vista ed economici,[1] in un ospizio di Londra, dove fu ricoverato grazie all'aiuto di un giornalista che era stato un suo piccolo fans molti anni prima.[2]

La sua vocazione circense nacque già durante la sua prima infanzia, quando assieme al padre, assistette allo spettacolo di un acrobata.[3]

Dopo aver studiato al ginnasio e imparato a suonare gli strumenti musicali, quali il banjo, e lavorato come dipendente dell'azienda del gas di Birmingham, diventò un circense assieme ad un altro operaio della stessa fabbrica,[4] e si dedicò allo spettacolo nel ruolo di clown,[3][5] uno dei più famosi del suo tempo.[6][7]

Si distinse durante la sua carriera circense per aver inventato le scarpe giganti e originali, intonate ad una larga casacca crema e a corti calzoni celestini,[2] per aver avuto l'idea di asciugarsi la faccia, per essere stato il primo clown a parlare, per aver pronunciato la celebre frase «musique maestro».[3]

L'infarinatura del viso conferiva alla sua maschera finezza e spiritualità.[2]

Non amava le acrobazie, non compatibili con la sua flemma britannica.[2]

Suoi "augusti" furono abitualmente un maialino, alcune oche e un asino.[2]

Ottenne successi e consensi all'Ippodromo e al Circo di Parigi,[2] oltre che a Londra,[8] e in tanti altri paesi europei.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ I clown. Storia, vita e arte dei più grandi artisti della risata, su books.google.it. URL consultato il 12 giugno 2019.
  2. ^ a b c d e f g Billy-Hayden, in le muse, II, Novara, De Agostini, 1964, p. 267.
  3. ^ a b c (FR) H comme Hayden......, su cirque-sabine-rancy.skyrock.com. URL consultato il 12 giugno 2019.
  4. ^ (FR) l'œil des chats, su loeildeschats.blogspot.com. URL consultato il 12 giugno 2019.
  5. ^ Clown & clown [collegamento interrotto], su astratto.info. URL consultato il 12 giugno 2019.
  6. ^ (FR) Clown, su agora.qc.ca. URL consultato il 12 giugno 2019.
  7. ^ (FR) Perroquets savants, su expositions.bnf.fr. URL consultato il 12 giugno 2019.
  8. ^ (EN) Footlight notes, su footlightnotes.wordpress.com. URL consultato il 12 giugno 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) Adrian, Ce rire qui vient du cirque, 1969.
  • (FR) Yves Dagenais, Le Petit Auguste Alphabétique, Parigi, Magellan, 2015.
  • (FR) Dominique Denis, Clowns de Cirque – Histoire des Comiques de la Piste, Arts des 2 Monde, 2015.
  • (FR) Dominique Denis, L'Art du Clown, Parigi, Arts des 2 Mondes, 2005.
  • (FR) Dominique Denis, Le Livre du Clown, Strasburgo, Editions du Spectacle, 1985.
  • (FR) Jacques Fabbri e André Sallée, Clowns et Farceurs, Parigi, Bordas, 1982.
  • (FR) Pierre Robert Levy, Les clowns et la tradition clownesque, La Gardine, 1991.
  • (FR) Tristan Rémy, Les Clowns, Parigi, Grasset, 1945.
  • (EN) John H. Towsen, Clowns, New York, Hawthorn Books, 1976.
  • (DE) Mario Turra, Das Lachen des clowns, Berlino, Henschelverlag, 1972.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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