Assedio di Kasagi

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Voce principale: Guerra Genkō.
Assedio di Kasagi
parte Guerra Genkō
Trittico xilografico di Ogata Gekko. "L'imperatore Go-Daigo sogna i fantasmi a Kasagiyama".
Data1331
LuogoMonte Kasagi, Distretto di Sōraku, provincia di Yamashiro
EsitoVittoria del clan Hōjō
Schieramenti
Guarnigione del tempio (fedeli all'Imperatore Go-Daigo) Shogunato Kamakura
Comandanti
Effettivi
3.000[1]75.000
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L'assedio di Kasagi fu tra le prime battaglie della Guerra Genkō. Fu combattuta tra i sostenitori dell'imperatore Go-Daigo, che mirava a rovesciare lo shogunato Kamakura, e le forze dello shogunato guidate dai reggenti del clan Hōjō[2]. La battaglia fu combattuta nel settembre (ottobre secondo il calendario giuliano) del 1331 nel tardo periodo Kamakura a Kasagi-dera, un tempio buddista fortificato, in cima al Kasagi-yama, distretto di Sōraku, provincia di Yamashiro (l'attuale città di Kasagi, distretto di Sōraku, prefettura di Kyoto).

Battaglia[modifica | modifica wikitesto]

La ribellione dell'imperatore[modifica | modifica wikitesto]

Il 24 agosto del primo anno dell'era Genkō (26 settembre 1331), l'imperatore Go-Daigo fuggì da Kyoto con il suo seguito. L'imperatore, si sposta al tempio Tōdai-ji di Nara e poi al tempio Kontai-ji nella città di Wazuka e il 27 agosto raggiunse il Monte Kasagi, al confine tra Yamato e Yamashiro. Qui l'imperatore radunò le sue truppe[3]. In risposta, lo shogunato inviò Sasaki Tokinobu, al comando delle truppe di Ōmi e rinforzato con 800 cavalieri delle famiglie Kuga e Nakazawa della provincia di Tamba, per catturarlo. Il primo giorno del nono mese, quando 300 esploratori di questo esercito, sotto Takahashi Matashiro, si avvicinarono ai piedi del monte Kasagi, caddero in un'imboscata e furono messi in fuga dalla guarnigione del castello.

Assedio[modifica | modifica wikitesto]

Lo Shogunato radunò 75.000 truppe a Uji il 1° settembre (3 ottobre) e iniziò ad attaccare il giorno successivo, assediando il Monte Kasagi. Sebbene le forze dell'imperatore fossero in forte svantaggio, con poco più di 3.000 uomini, combatterono in modo efficace contro lo shogunato, anche perché il Monte Kasagi era un punto strategico naturale.

La notte del 28 settembre (30 ottobre), la parte dell'imperatore subì un crollo totale quando Suyama Yoshitaka e Komiyama Jirō dello shogunato diedero fuoco alla montagna sotto il vento e la pioggia e il Monte Kasagi cadde definitivamente. L'imperatore, tuttavia, riuscì a scappare[4] ma fu catturato pochi giorni dopo (con solo due compagni) quando cercò di unirsi ai suoi sostenitori che tenevano la Fortezza di Akasaka. Furono catturati un totale di 60 sostenitori dell'imperatore, dai cortigiani alle guardie e ai monaci di Nara e Kyoto, inclusi due dei figli dell'imperatore.

Conseguenze[modifica | modifica wikitesto]

L'imperatore Go-Daigo fu scortato a Rokuhara (sede dello shogunato a Kyoto), dove il 9 settembre consegnò le insegne imperiali giapponesi (specchio, pietra preziosa e spada) al nuovo imperatore Kōgon (che regnò dal 1331 al 1333), dopo di che fu esiliato nelle Isole Oki nel Mar del Giappone. Tuttavia, la ribellione contro lo shogunato in suo nome non si placò, poiché il principe Morinaga e Kusunoki Masashige continuarono a combattere. La fortezza di Akasaka resistette per altre tre settimane e Morinaga e Kusunoki riuscirono a fuggire e a continuare le incursioni della guerriglia nelle province di Yamato e Kawachi fino al ritorno dell'imperatore nel 1333.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Helen Craig McCullough, The Taiheiki. A Chronicle of Medieval Japan, 1959, pp. 70-82.
  2. ^ Karl F. Friday, Samurai, warfare & the state in early medieval Japan, 1ª ed., New York, Routledge, 2004, pp. 126-128, ISBN 0-203-39216-7, OCLC 56560070.
  3. ^ George Sansom, A History of Japan, 1334-1615, Stanford University Press, 1961, p. 9, ISBN 0804705259.
  4. ^ Stephen Turnbull, The Samurai Sourcebook, Cassell & Co, 1998, p. 206, ISBN 1-85409-523-4.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]