Appendagite epiploica

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Appendagite epiploica
Quadro di appendagite epiploica visualizzato tramite tomografia computerizzata.
Classificazione e risorse esterne (EN)

La appendagite epiploica è un disturbo non frequente e benigno, un processo infiammatorio tendenzialmente autolimitante a carico delle appendici epiploiche. La patologia viene talvolta definita semplicemente appendagite o appendicite epiploica, ma attualmente si preferisce evitare il ricorso a questi termini per non ingenerare confusione con la appendicite acuta. È una causa rara di dolore addominale acuto, e probabilmente per questo motivo è spesso misconosciuta e non diagnosticata. Data la sua capacità di imitare molti altri processi patologici viene spesso confusa con essi e il paziente per questo motivo è sottoposto a interventi chirurgici invasivi non necessari.[1]

Anatomia[modifica | modifica wikitesto]

Le appendici epiploiche, od omentali sono piccole sacche costituite di peritoneo e ripiene di grasso, situate in prossimità del decorso del colon e del sigma. Con la perdita delle haustra intestinali scompaiono anch'esse.

Cause[modifica | modifica wikitesto]

Le appendici epiploiche possono infiammarsi in modo acuto spesso a causa di processi di torsione[2][3] oppure di trombosi venosa della vena che drena centralmente l'appendice.

Sintomi e segni[modifica | modifica wikitesto]

Il quadro clinico assai spesso è aspecifico e confondente, simulando facilmente un episodio di sigmoidite, di panniculite mesenterica, di diverticolite, di colecistite oppure una appendicite acuta.[4][5][6] Tale quadro è dominato dal dolore acuto, che il paziente descrive come a fitta o trafittivo, più spesso localizzato nei quadranti addominali di sinistra, ma talvolta anche nei quadranti di destra o in mesogastrio e periombelicale. Il dolore può accompagnarsi a nausea e vomito. Talvolta il disturbo può associarsi ad alterazioni dell'alvo intestinale, più spesso a diarrea. Anche se di norma la temperatura corporea è nella norma, alcuni pazienti sviluppano febbre più o meno pronunciata. Per quanto riguarda gli esami di laboratorio, si segnala che la conta dei globuli bianchi in genere è nella norma o solo lievemente aumentata. La velocità di eritrosedimentazione (VES) appare anch'essa solo lievemente incrementata.[7] Data la presentazione clinica spesso i soggetti affetti da appendagite epiploica afferiscono ai Pronto Soccorso (PS) o Dipartimenti di Emergenza e Accettazione (DEA) nel timore di una patologi addominale acuta.[8]

Diagnosi[modifica | modifica wikitesto]

La diagnosi inizialmente è clinica e richiede un alto indice di sospetto. Alcuni esami strumentali, come ad esempio l'esecuzione di una ecotomografia[9][10][11] oppure una tomografia computerizzata addominale possono risultare dirimenti.[12][13][14][15] Ciò nonostante è sempre possibile che si verifichino casi di diagnosi errata che comportano ricoveri chirurgici e l'esecuzione di interventi chirurgici o laparotomie esplorative non necessarie, con cattivo utilizzo delle risorse ospedaliere.[16]

Terapia[modifica | modifica wikitesto]

Come già accennato il disturbo tende ad autolimitarsi e a scomparire in pochi giorni.[17] Nei casi in cui il dolore persista il ricorso a farmaci analgesici ne permette generalmente un buon controllo. In linea di massima la patologia non richiede un trattamento di tipo chirurgico, a differenza di quadri addominali similari.

Trattamento chirurgico[modifica | modifica wikitesto]

Normalmente non necessario. L'approccio chirurgico diventa invece indispensabile quando la diagnosi differenziale non sia ben chiara, oppure quando vi sia una patologia associata (ad esempio, per quanto eccezionale, l'occlusione intestinale, la perforazione intestinale o la peritonite acuta) che richiede l'intervento chirurgico.

Complicanze[modifica | modifica wikitesto]

Sono assolutamente eccezionali. Vengono comunque segnalati casi sporadici che possono esitare in occlusione intestinale, perforazione intestinale e peritonite.

Diagnosi differenziale[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ VG. Patel, A. Rao; R. Williams; R. Srinivasan; JK. Fortson; WL. Weaver, Cecal epiploic appendagitis: a diagnostic and therapeutic dilemma., in Am Surg, vol. 73, n. 8, Aug 2007, pp. 828-30, PMID 17879696.
  2. ^ D. Mazza, P. Fabiani; M. Casaccia; E. Baldini; J. Gugenheim; J. Mouiel, A rare laparoscopic diagnosis in acute abdominal pain: torsion of epiploic appendix., in Surg Laparosc Endosc, vol. 7, n. 6, Dec 1997, pp. 456-8, PMID 9438625.
  3. ^ S. Ozdemir, K. Gulpinar; S. Leventoglu; HY. Uslu; E. Turkoz; N. Ozcay; A. Korkmaz, Torsion of the primary epiploic appendagitis: a case series and review of the literature., in Am J Surg, vol. 199, n. 4, Apr 2010, pp. 453-8, DOI:10.1016/j.amjsurg.2009.02.004, PMID 19520357.
  4. ^ AC. van Breda Vriesman, JB. Puylaert, Epiploic appendagitis and omental infarction: pitfalls and look-alikes., in Abdom Imaging, vol. 27, n. 1, pp. 20-8, PMID 11740602.
  5. ^ AT. Almeida, L. Melão; B. Viamonte; R. Cunha; JM. Pereira, Epiploic appendagitis: an entity frequently unknown to clinicians--diagnostic imaging, pitfalls, and look-alikes., in AJR Am J Roentgenol, vol. 193, n. 5, Nov 2009, pp. 1243-51, DOI:10.2214/AJR.08.2071, PMID 19843737.
  6. ^ AK. Singh, DA. Gervais; PF. Hahn; P. Sagar; PR. Mueller; RA. Novelline, Acute epiploic appendagitis and its mimics., in Radiographics, vol. 25, n. 6, pp. 1521-34, DOI:10.1148/rg.256055030, PMID 16284132.
  7. ^ AC. van Breda Vriesman, AJ. de Mol van Otterloo; JB. Puylaert, Epiploic appendagitis and omental infarction., in Eur J Surg, vol. 167, n. 10, Oct 2001, pp. 723-7, DOI:10.1080/11024150152707680, PMID 11775722.
  8. ^ EL. Legome, AL. Belton; RE. Murray; PM. Rao; RA. Novelline, Epiploic appendagitis: the emergency department presentation., in J Emerg Med, vol. 22, n. 1, Jan 2002, pp. 9-13, PMID 11809550.
  9. ^ E. Mollà, T. Ripollés; MJ. Martínez; V. Morote; E. Roselló-Sastre, Primary epiploic appendagitis: US and CT findings., in Eur Radiol, vol. 8, n. 3, 1998, pp. 435-8, PMID 9510579.
  10. ^ M. Rioux, P. Langis, Primary epiploic appendagitis: clinical, US, and CT findings in 14 cases., in Radiology, vol. 191, n. 2, maggio 1994, pp. 523-6, PMID 8153333.
  11. ^ AC. van Breda Vriesman, JB. Puylaert, Old and new infarction of an epiploic appendage: ultrasound mimicry of appendicitis., in Abdom Imaging, vol. 24, n. 2, pp. 129-31, PMID 10024396.
  12. ^ PM. Rao, J. Wittenberg; JN. Lawrason, Primary epiploic appendagitis: evolutionary changes in CT appearance., in Radiology, vol. 204, n. 3, Sep 1997, pp. 713-7, PMID 9280248.
  13. ^ M. Sirvanci, MH. Tekelioğlu; C. Duran; H. Yardimci; L. Onat; K. Ozer, Primary epiploic appendagitis: CT manifestations., in Clin Imaging, vol. 24, n. 6, pp. 357-61, PMID 11368937.
  14. ^ K. Sandrasegaran, DD. Maglinte; A. Rajesh; FM. Akisik, Primary epiploic appendagitis: CT diagnosis., in Emerg Radiol, vol. 11, n. 1, Aug 2004, pp. 9-14, DOI:10.1007/s10140-004-0369-9, PMID 15278705.
  15. ^ KS. Ng, AG. Tan; KK. Chen; SK. Wong; HM. Tan, CT features of primary epiploic appendagitis., in Eur J Radiol, vol. 59, n. 2, Aug 2006, pp. 284-8, DOI:10.1016/j.ejrad.2006.02.008, PMID 16580806.
  16. ^ PM. Rao, JT. Rhea; J. Wittenberg; AL. Warshaw, Misdiagnosis of primary epiploic appendagitis., in Am J Surg, vol. 176, n. 1, Jul 1998, pp. 81-5, PMID 9683140.
  17. ^ AC. van Breda Vriesman, JC. de Mol van Otterloo; JB. Puylaert, [Epiploic appendagitis: an underestimated self-limiting acute abdominal condition]., in Ned Tijdschr Geneeskd, vol. 147, n. 23, Jun 2003, pp. 1113-8, PMID 12822521.

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