Antidio di Besançon

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Sant'Antidio

Vescovo di Besançon

 
MorteBesançon, V secolo
Venerato daChiesa cattolica
Canonizzazionepre canonizzazione
Ricorrenza17 giugno

Antidio (... – Besançon, V secolo) è stato vescovo di Besançon nella seconda metà del V secolo; è venerato come santo dalla Chiesa cattolica.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Secondo gli antichi cataloghi episcopali, Antidio (o Antido) fu il 15º vescovo di Besançon. Non si conosce l'epoca esatta del suo episcopato, successivo tuttavia a quello di Chelidonio, documentato storicamente verso il 444; di questo vescovo, secondo gli antichi cataloghi, Antidio fu il secondo o il terzo successore. Di lui non si conosce nulla, se non quanto menzionato in questi cataloghi, e cioè che morì martire durante la persecuzione del re vandalo Croco, e che venne sepolto nella chiesa di San Paolo.[1]

Il riferimento a Croco, risalente all'XI secolo, è anacronistico, poiché, secondo alcuni autori, Croco non fu un vandalo e sarebbe vissuto nel III secolo, mentre Antidio non può essere anteriore alla seconda metà del V secolo. Secondo questa cronologia, il vescovo di Besançon potrebbe essere morto o durante l'invasione degli Alemanni verso il 465, oppure quella dei Burgundi verso il 477.[2]

Di lui esiste una Vita o Passio, risalente all'XI secolo, assolutamente fantastica e di nessun valore storico.[3] Secondo questo racconto, Antidio avrebbe subito il martirio nei pressi di Besançon, a Ruffey, dove il suo corpo rimase fino al 1044, quando fu traslato dal vescovo Hugues de Salins nella chiesa di San Paolo dentro la città di Besançon.[4]

L'odierno martirologio, riformato a norma dei decreti del Concilio Vaticano II, ricorda il santo vescovo alla data del 17 giugno con queste parole:[5]

«A Besançon nella Gallia lugdunense, ora in Francia, sant'Antidio, vescovo e martire, che si tramanda abbia ricevuto la condanna a morte sotto il re dei Vandali Croco.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Duchesne, Fastes épiscopaux de l'ancienne Gaule, vol. III, pp. 201 e 203.
  2. ^ Bardy, Recherches sur un cycle hagiographique. Les martyrs de Chrocus, p. 24.
  3. ^ Vens, Bibliotheca Sanctorum, vol. I, col. 57.
  4. ^ Bardy, Recherches sur un cycle hagiographique. Les martyrs de Chrocus, pp. 11-12.
  5. ^ Martirologio Romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2004, p. 476.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Besançon Successore
Gelmeisilo seconda metà del V secolo Amanzio