Angelo Volpe

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Angelo Volpe (Grottaminarda, 5 dicembre 1838Napoli, 1894) è stato un pittore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Angelo Volpe nasce a Grottaminarda (nell'allora provincia di Principato Ultra) il 5 dicembre 1838, da Felice Antonio Volpe e dalla prima moglie Maria Luigia Prunoceraso[1].

Si forma prima sotto il padre, decoratore d'interni ed imbianchino, e poi seguendo i corsi del pittore Giuseppe Mancinelli presso l'Accademia di belle arti di Napoli[2].

Visse in una famiglia di artisti, ma il suo nome fu oscurato da quello del fratello Vincenzo, di cui fu prima maestro[3] e poi collaboratore in alcune opere.

Nel 1863 si trasferisce con la famiglia a Napoli, ritornando spesso a Grottaminarda e in Irpinia per eseguire dei lavori di decorazione d'interni e ritratti di persone.

Nel 1891 con il fratello Vincenzo si occupa del restauro e della decorazione della cappella della Madonna di Montevergine[4], nell'Abbazia di Montevergine presso Mercogliano.

Attività[modifica | modifica wikitesto]

Angelo Volpe fu un pittore non eccessivamente prolifico. Oggi diverse opere sono rintracciabili in Irpinia (soprattutto a Grottaminarda e ad Avellino). Trattò principalmente la pittura ritrattistica, che eseguì con perizia. Si dedicò anche alle scene d'interni, soprattutto di genere. Realizzò interessanti lavori d'arte Sacra. Adoperò principalmente le tecniche: della china su carta e quella dell'olio su tela.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Angelo custode.
  • Donna che guarda un fiore.
  • Ritratto di Saverio Minichiello (1867).
  • Ritratto di Michelangelo Bozza (1880).
  • Ritratto di A. Santangelo (1888).
  • Ritratto di don Nicola Bianco.

Opere in musei ed istituzioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Museo d'arte MdAO di Avellino: Sorriso infingardo (1881).
  • Museo Provinciale Irpino di Avellino: sezione pinacoteca: Autoritratto (1863) e Soppressione degli ordini religiosi (1869).
  • Museo Provinciale Irpino di Avellino: sezione Risorgimento: Ritratto di Giuseppe Maria Testa (1888) e Ritratto di Pasquale Stanislao Mancini.
  • Collezione d'arte dell'Archivio dei pittori irpini del Diciannovesimo secolo di Avellino: Sossio con pipa (1890).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tonino Capaldo, Vincenzo Volpe nella pittura del suo tempo; I Volpe: una famiglia di artisti, Grottaminarda, G. Barrasso, 1982, pp. 182 e seg., SBN IT\ICCU\NAP\0032102.
  2. ^ Antonio Palomba - Michele D'Ambrosio, Vite di Grottesi. Viaggio a ritroso di mille anni dentro la storia di Grottaminarda. Flumeri, Grafiche Lucarelli, 2002, p. 96.
  3. ^ Stefano Orga, Angelo Volpe in IDEM Vincenzo Volpe tra Ottocento e Novecento. Napoli, 2019, p. 19.
  4. ^ Stefano Orga, Angelo Volpe in IDEM Vincenzo Volpe tra Ottocento e Novecento. Napoli, 2019, p. 24.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Tonino Capaldo, Vincenzo Volpe nella pittura del suo tempo; i Volpe: una famiglia di artisti. Grottaminarda, 1982, in part. pp. 182–186, tavv. 2-6 pp. 199–207 e tavv. 8-11 pp. 211–218.
  • Antonio Palomba - Michele D'Ambrosio, Vite di Grottesi. Viaggio a ritroso di mille anni dentro la storia di Grottaminarda. Flumeri, Grafiche Lucarelli, 2002, pp. 96–97, figg. 1-3.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]