Andrzej Maksymilian Fredro

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Andrzej Maksymilian Fredro
NascitaPrzemyśl, 1620 circa
MortePrzemyśl, 25 aprile 1679
Padre Jerzy Stefan Fredro
MadreKatarzyna Bierecka
FigliTeresa Anna Fredro
Anna Wincenta Fredro
Jerzy Bogusław Fredro
Stanisław Józef Fredro

Andrzej Maksymilian Fredro (Przemyśl, 1620 circa – Przemyśl, 25 aprile 1679) è stato un nobile polacco.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1637, Fredro intraprese gli studi presso l'Accademia di Cracovia. Iniziò la sua carriera politica nel 1646, per la prima volta partecipando all'assemblea generale. Nel 1647, Fredro fu eletto alla commissione che deliberò sulle questioni di confine tra Polonia e Ungheria.[1] Partecipò anche alla convocazione del convento nel 1648. Nel 1649, sostenne il numero di cento soldati nella battaglia di Zborow. Negli anni 1648-1651 ricoprì il grado di maresciallo del consiglio regionale, e anche inviato al Sejm. Nel 1651 fu inviato dal re al principe Transilvania, Giorgio II Rákóczi.[1]

Nel suo scritto politico, Fredro sostiene che il Liberum veto è necessario per una repubblica grande come la Confederazione polacco-lituana.

Durante il Diluvio Fredro rimase fedele a Giovanni II Casimiro di Polonia.[1] Nel 1658, su richiesta della nobiltà russa, Fredro rilevò la gestione dei lavori di fortificazione a Przemyśl, ottenendo, tra gli altri, il diritto di espropriare.[2] Nello stesso anno, fondò una miniera di sale a Kormanice, che funzionò fino al 1773.[3] Dopo l'invasione di Giorgio II Rákóczi, ricostruì il castello di Kormanice.[3] Nel 1665 fondò il Calvario Pacławska.

Negli anni settanta limitò la sua attività politica. Nel 1671 riprese la fortificazione di Przemyśl. Nel 1678 divenne membro del consiglio del corpo del re. Morì il 15 giugno 1679 e il suo corpo fu sepolto nella cripta della Chiesa Riformata a Przemyś.[4]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Gestorum Populi Poloni sub Henrico Valesio (1652)
  • Przysłowia mów potocznych (1658)
  • Scriptorum seu togae et belli notationum fragmenta (1660)
  • Monita politicomoralia (1664)
  • Militarium seu axiomatum belli (1668)
  • Epistola ad amicum (1669)
  • Vir Consilii (1730, postumo)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c W. Czapliński: Fredro Andrzej Maksymilian, [w:] Polski Słownik Biograficzny, T. VII, s. 114.
  2. ^ B. Dybaś: Problem budowy i funkcjonowania fortyfikacji stałych w Rzeczypospolitej w okresie wojen w połowie XVII wieku, „Acta Universitatis Nicolai Copernici. Nauki Humanistyczno-Społeczne. Historia”, T. 28, 1993, z. 259, s. 22.
  3. ^ a b K. Przyboś: Andrzeja Maksymiliana Fredry „rachunek opieki” z lat 1659–1664. s. 69.
  4. ^ Anno morte (PDF), su atgroup.pl (archiviato dall'url originale il 31 ottobre 2008).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • W. Czapliński, Fredro Andrzej Maksymilian [in:] Polski Słownik Biograficzny, vol. VII, p. 114.

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Controllo di autoritàVIAF (EN44515461 · ISNI (EN0000 0004 3482 2416 · BAV 495/87430 · CERL cnp01468256 · LCCN (ENn81040739 · GND (DE104320923 · BNF (FRcb144167349 (data) · NSK (HR000228722 · CONOR.SI (SL167928931 · WorldCat Identities (ENlccn-n81040739
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