Alessio Lascaris

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Alessio Lascaris (in greco Ἀλέξιος Λάσκαρις?; ... – ...; fl. XIII secolo) era un fratello dell'imperatore di Nicea Teodoro I Lascaris, che insieme al fratello Isacco Lascaris fuggì nell'Impero latino e tentò senza successo di rovesciare il successore di Teodoro, Giovanni III Ducas Vatatze, nel 1224.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Alessio era uno degli almeno sei fratelli di Teodoro I Lascaris ed era stato insignito da quest'ultimo del titolo di sebastocratore, un titolo abitualmente conferito ai fratelli dell'imperatore[1]. Quando Teodoro I morì, nel novembre del 1221, non aveva eredi maschi e gli succedette il marito della figlia maggiore Irene, Giovanni III Vatatze[2]. Questo sviluppo non piacque ai fratelli di Teodoro, così Alessio, insieme al fratello Isacco, anch'egli sebastocratore, fuggì nell'Impero latino, portando con sé la figlia di Teodoro, Eudossia[3]. Poco prima della sua morte, Teodoro aveva cercato di organizzare un matrimonio tra Eudossia e l'imperatore latino, Roberto di Courtenay[4], e i fratelli evidentemente speravano di usarla per assicurarsi l'assistenza latina contro Vatatze. Alla fine il matrimonio non si realizzò[5]. Anche altri due fratelli, Michele e Manuele, cercarono l'esilio durante il regno di Giovanni III, forse in relazione alla defezione di Alessio e Isacco, ma in seguito tornarono a Nicea e furono attivi nel regno del figlio di Giovanni III, Teodoro II Lascaris[6].

Roberto, tuttavia, offrì un rifugio e un posto adeguato nella sua corte ai due fratelli, con i quali era imparentato attraverso il matrimonio di sua sorella Maria con Teodoro Lascaris[7]. Inoltre, uno dei due fratelli aveva già avuto notevoli contatti con la corte latina, avendo trascorso un periodo a Costantinopoli come prigioniero intorno al 1220-1221[8]. Questo atto inasprì le relazioni tra Nicea e i Latini[9], e nel 1224 i due fratelli Alessio e Isacco si trovarono alla testa dell'esercito latino inviato ad affrontare Vatatze. Nella battaglia di Poimanenon del 1224, tuttavia, Vatatze ottenne un successo decisivo: in una battaglia durissima, l'esercito latino fu sconfitto, i fratelli furono catturati e Vatatatze continuò a ridimensionare la maggior parte delle fortezze che i Latini possedevano nell'Asia Minore nord-occidentale. Dopo la vittoria, Alessio e Isacco furono accecati[10].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Macrides 2007, pp. 166, 167–168 (nota 1).
  2. ^ Macrides 2007, pp. 157–160.
  3. ^ Macrides 2007, p. 166.
  4. ^ Macrides 2007, pp. 157–158.
  5. ^ Macrides 2007, p. 168 (nota 2).
  6. ^ Macrides 2007, p. 284 (nota 3).
  7. ^ Van Tricht 2011, pp. 174, 296.
  8. ^ Van Tricht 2011, p. 367 (nota 59).
  9. ^ Van Tricht 2011, pp. 367, 481.
  10. ^ Macrides 2007, pp. 165–167.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]