Tritagonista: differenze tra le versioni

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sistemo (in italiano il tritagonista è solo parte del teatro classico, non è termine della narratologia)
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Nel [[Teatro greco|dramma greco antico]], il '''tritagonista''' ({{lang-grc|τριταγωνιστής|tritagōnistḗs}} era il terzo membro della compagnia di attori. Secondo la tradizione, la figura sarebbe stata un'innovazione introdotta da [[Sofocle]].<ref>{{Cita libro|nome=Andrea|cognome=Ercolani|titolo=Il passaggio di parola sulla scena tragica: Didascalie interne e struttura delle rheseis|url=https://books.google.com/books?id=mL28DQAAQBAJ&newbks=0&printsec=frontcover&pg=PA4&dq=sofocle+%22terzo+attore%22&hl=en|accesso=2024-04-25|data=2016-12-17|editore=Springer|lingua=it|p=4|ISBN=978-3-476-02735-1}}</ref>

In [[letteratura]], il '''tritagonista''' (dal Greco antico τριταγωνιστής (''tritagonistes'') 'terzo attore') o '''personaggio principale terziario''' è il terzo [[Personaggio immaginario|personaggio]] più importante di una narrazione, dopo il [[protagonista]] e [[Deuteragonista|il deuteragonista]]. Nel [[Teatro greco|dramma greco antico]], il tritagonista era il terzo membro della compagnia di attori.

Come personaggio, il tritagonista si potrebbe comportare come instigatore o causa delle sofferenze del protagonista. Nonostante sia il personaggio meno simpatetico del dramma, occasionalmente evocano situazione in cui pietà o simpatia del personaggio sono utilizzati.<ref name="muller2">[[Karl Otfried Müller|Müller, Karl Otfried]], and [[John William Donaldson]]. ''[[iarchive:historyofliterat01mluoft|A History of the Literature of Ancient Greece]]'', 1858</ref>


== Storia ==
== Storia ==
La parte del tritagonista è emersa da forme precedenti di dramma a due attori. Laddove due attori consentivano solo un personaggio principale e il suo avversario, spostando la parte di avversario a un terzo attore (il tritagonista) consentiva al secondo attore (il deuteragonista) di interpretare ruoli di confidente o aiutante del personaggio principale, e quindi suscitare una maggiore profondità del carattere del personaggio principale chiedendo al protagonista di spiegare i propri sentimenti e motivazioni a un ascoltatore sul palco. <ref name="muller">[[Karl Otfried Müller|Müller, Karl Otfried]], and [[John William Donaldson]]. ''[[iarchive:historyofliterat01mluoft|A History of the Literature of Ancient Greece]]'', 1858</ref> Poiché le recitazioni teatrali dell'antica Grecia erano in parte melodiche, il ruolo del tritagonista veniva tipicamente assegnato a un interprete con una voce nella gamma [[Basso (voce)|dei bassi]] (rispetto al protagonista come tenore e al deuteragonista come baritono).
La parte del tritagonista è emersa da forme precedenti di dramma a due attori. Laddove due attori consentivano solo un personaggio principale e il suo avversario, spostando la parte di avversario a un terzo attore (il tritagonista) consentiva al secondo attore (il deuteragonista) di interpretare ruoli di confidente o aiutante del personaggio principale, e quindi suscitare una maggiore profondità del carattere del personaggio principale chiedendo al protagonista di spiegare i propri sentimenti e motivazioni a un ascoltatore sul palco.<ref name="muller">[[Karl Otfried Müller|Müller, Karl Otfried]], and [[John William Donaldson]]. ''[[iarchive:historyofliterat01mluoft|A History of the Literature of Ancient Greece]]'', 1858</ref> Poiché le recitazioni teatrali dell'antica Grecia erano in parte melodiche, il ruolo del tritagonista veniva tipicamente assegnato a un interprete con una voce nella gamma [[Basso (voce)|dei bassi]] (rispetto al protagonista come tenore e al deuteragonista come baritono).


[[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]], nella sua ''[[Divinatio in Caecilium]]'', riferì che il tritagonista (essendo un ruolo di minore importanza rispetto al protagonista) avrebbe spesso dovuto domare la sua voce se fosse stato naturalmente più forte del protagonista. <ref>''Divinatio in Caecilium'', [[Cicero]], s. 45.</ref>
[[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]], nella sua ''[[Divinatio in Caecilium]]'', riferì che il tritagonista (essendo un ruolo di minore importanza rispetto al protagonista) avrebbe spesso dovuto domare la sua voce se fosse stato naturalmente più forte del protagonista.<ref>''Divinatio in Caecilium'', [[Cicero]], s. 45.</ref>


Notevoli attori della Grecia antica che hanno lavorato in questo ruolo includono l'oratore [[Eschine]], che [[Demostene]] riteneva privo di talento come tritagonista, <ref name="mantzius">''A History of Theatrical Art'', Mantzius (1903).</ref> e Minisco, che fu tritagonista sotto il drammaturgo [[Eschilo]] . <ref name="mantzius" />
Notevoli attori della Grecia antica che hanno lavorato in questo ruolo includono l'oratore [[Eschine]], che [[Demostene]] riteneva privo di talento come tritagonista,<ref name="mantzius">''A History of Theatrical Art'', Mantzius (1903).</ref>  e Minisco, che fu tritagonista sotto il drammaturgo [[Eschilo]] . <ref name="mantzius" />


In alcune forme di teatro greco era tradizione che il tritagonista entrasse in scena da sinistra. <ref name="muller">[[Karl Otfried Müller|Müller, Karl Otfried]], and [[John William Donaldson]]. ''[[iarchive:historyofliterat01mluoft|A History of the Literature of Ancient Greece]]'', 1858</ref>
In alcune forme di teatro greco era tradizione che il tritagonista entrasse in scena da sinistra. <ref name="muller">[[Karl Otfried Müller|Müller, Karl Otfried]], and [[John William Donaldson]]. ''[[iarchive:historyofliterat01mluoft|A History of the Literature of Ancient Greece]]'', 1858</ref>
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== Riferimenti ==
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Versione delle 19:55, 25 apr 2024

Nel dramma greco antico, il tritagonista (in greco antico: τριταγωνιστής?, tritagōnistḗs era il terzo membro della compagnia di attori. Secondo la tradizione, la figura sarebbe stata un'innovazione introdotta da Sofocle.[1]

Storia

La parte del tritagonista è emersa da forme precedenti di dramma a due attori. Laddove due attori consentivano solo un personaggio principale e il suo avversario, spostando la parte di avversario a un terzo attore (il tritagonista) consentiva al secondo attore (il deuteragonista) di interpretare ruoli di confidente o aiutante del personaggio principale, e quindi suscitare una maggiore profondità del carattere del personaggio principale chiedendo al protagonista di spiegare i propri sentimenti e motivazioni a un ascoltatore sul palco.[2] Poiché le recitazioni teatrali dell'antica Grecia erano in parte melodiche, il ruolo del tritagonista veniva tipicamente assegnato a un interprete con una voce nella gamma dei bassi (rispetto al protagonista come tenore e al deuteragonista come baritono).

Cicerone, nella sua Divinatio in Caecilium, riferì che il tritagonista (essendo un ruolo di minore importanza rispetto al protagonista) avrebbe spesso dovuto domare la sua voce se fosse stato naturalmente più forte del protagonista.[3]

Notevoli attori della Grecia antica che hanno lavorato in questo ruolo includono l'oratore Eschine, che Demostene riteneva privo di talento come tritagonista,[4]  e Minisco, che fu tritagonista sotto il drammaturgo Eschilo . [4]

In alcune forme di teatro greco era tradizione che il tritagonista entrasse in scena da sinistra. [2]

Riferimenti

  1. ^ Andrea Ercolani, Il passaggio di parola sulla scena tragica: Didascalie interne e struttura delle rheseis, Springer, 17 dicembre 2016, p. 4, ISBN 978-3-476-02735-1. URL consultato il 25 aprile 2024.
  2. ^ a b Müller, Karl Otfried, and John William Donaldson. A History of the Literature of Ancient Greece, 1858
  3. ^ Divinatio in Caecilium, Cicero, s. 45.
  4. ^ a b A History of Theatrical Art, Mantzius (1903).