Immunosenescenza: differenze tra le versioni
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Versione delle 16:07, 14 giu 2021
L'immunosenescenza o anche senescenza immunitaria, (dal latino Immunis ovvero 'esente da imposte', figurativamente 'intatto', 'libero', 'puro' e Senescere = 'invecchiare') è il nome del graduale deterioramento nel tempo del sistema immunitario causato dal naturale avanzamento dell'età. Il sistema immunitario acquisito è più colpito del sistema immunitario innato.[1] Il termine "immunosenescenza" (in inglese Immunosenescence) fu coniato dal gerontologo americano Roy Walford nel 1969.[2][3][4]
L'immunosenescenza coinvolge sia la capacità dell'ospite di rispondere alle infezioni sia lo sviluppo della memoria immunitaria a lungo termine. Questa deficienza immunitaria associata all'età si trova sia nelle specie a lunga vita che quelle a breve vita in funzione della loro età rispetto all'aspettativa di vita piuttosto che rispetto al tempo cronologico.[5] L'immunosenescenza è considerata un importante fattore che contribuisce all'aumento della frequenza di morbilità e mortalità negli anziani.
L'immunosenescenza non è un fenomeno deteriorativo casuale anche se la maggior parte dei parametri interessati dall'immunosenescenza sembrano essere sotto controllo genetico.[6]
L'immunosenescenza può anche essere talvolta considerata come il risultato della continua sfida dell'inevitabile esposizione a una varietà di antigeni come virus e batteri.[7]
Questo fenomeno si riferisce essenzialmente all'immunosenescenza dell'uomo, ma il fenomeno non è limitato all'uomo, infatti, la maggior parte dei vertebrati, forse tutti i viventi ne sono soggetti. È stato studiato anche un modello marsupiale, il phascogale dalla coda rossa (Phascogale calura).[8][8]
Cause dell'immunosenescenza
L'immunosenescenza è una condizione multifattoriale che porta a molti problemi di salute patologicamente significativi nella popolazione anziana. Alcuni dei cambiamenti biologici dipendenti dall'età che contribuiscono all'insorgenza dell'immunosenescenza sono elencati di seguito:[9][10][11][12][13][14][15]
- Età, tuttavia, non è l'unica causa dell'immunosenescenza.
- Involuzione timica, questa è anche indotta (o aggravata) da vari eventi della vita.
- Stimolazione antigenica di infezioni virali croniche dell'herpes virus umano.
- Malnutrizione/denutrizione.
- Disregolazione di importanti assi ormonali (asse GH-IGF1 per esempio).
L'immunosenescenza è talvolta aggravata da altri fattori comportamentali esterni come il fumo, alcune carenze alimentari, un disturbo del metabolismo vitaminico (la vitamina D in particolare, che potenzia la risposta innata, ma al contrario, inibisce la risposta adattativa), ecc.[16]
Il sistema immunitario è un meccanismo di difesa dell'organismo molto complesso in cui molti fattori influenzano la sua funzione; di conseguenza, una serie di diversi fattori di influenza contribuiscono all'immunosenescenza.[17] Alcune cause sono discusse in modo controverso, dovuto, tra l'altro, al fatto che spesso è molto difficile determinare se i cambiamenti sopra descritti a livello cellulare sono intrinseci a un tipo di cellula o sono causati da influenze esterne, o se sono la causa primaria entrambi. La causalità è spesso poco chiara e questo è particolarmente vero con l'interazione dei linfociti B con i linfociti T, che è cruciale per un'efficace risposta immunitaria. Se un elemento è interessato, cambia immediatamente la funzione dell'altro.[18][19][20][17]
Una delle principali cause dei cambiamenti biologici cellulari che portano all'immunosenescenza è vista come il “carico antigenico” che ha agito sull'organismo nel corso della sua vita. Inoltre, i processi infiammatori costanti riducono il numero di cellule T naive.[21] con il repertorio di cellule in grado di reagire agli antigeni dei patogeni in costante diminuzione.[22]
Il citomegalovirus umano (HCMV) è un biomarcatore che viene a contatto con il composto in immunosenescenza.[23] Una parte considerevole del lavoro del sistema immunitario umano riguarda la lotta o il controllo di questo virus, sebbene il carico di lavoro aumenti con l'età.[24] [25][26][27]
Secondo un'altra teoria, oltre all'esposizione agli antigeni, anche la dieta svolge un ruolo importante nello sviluppo dell'immunosenescenza.[28][29][30] In particolare, la carenza di proteine dovrebbe contribuire all'immunosenescenza;[31][32] questo fa si che diventi un punto di partenza per possibili misure terapeutiche.
Cellule T e immunsenescenza
La capacità funzionale delle cellule T è maggiormente influenzata dagli effetti dell'invecchiamento. Infatti, le alterazioni legate all'età sono evidenti in tutte le fasi dello sviluppo delle cellule T, rendendole un fattore significativo nello sviluppo dell'immunosenescenza.[33]
Dopo la nascita, il declino della funzione delle cellule T inizia con la progressiva involuzione del timo , che è l'organo essenziale per la maturazione delle cellule T in seguito alla migrazione delle cellule precursori dal midollo osseo. Questa diminuzione associata all'età del volume epiteliale timico si traduce in una riduzione/esaurimento del numero di timociti (cioè cellule T premature), riducendo così la produzione di cellule T naïve periferiche.[34][35] Una volta maturate e circolanti in tutto il sistema periferico, le cellule T subiscono ancora cambiamenti deleteri dipendenti dall'età. Insieme all'involuzione timica legata all'età e alla conseguente diminuzione legata all'età della produzione timica di nuove cellule T, questa situazione lascia il corpo praticamente privo di cellule T vergini, il che rende il corpo più incline a una varietà di malattie infettive e non. malattie infettive.[36]
All'età di 40 anni, si stima che dal 50% all'85% degli adulti abbia contratto il citomegalivirus umano (HCMV), che si ritiene sia una delle principali cause di immunosenescenza,[37] sebbene ciò sia controverso.[38] Nonostante il fatto che una media del 10% (e fino al 50%) delle cellule T di memoria CD4 e CD8 delle persone con infezione da HCMV possa essere CMV-specifica, queste persone non hanno un tasso di mortalità più elevato derivante da altri infezioni.[38]
I componenti delle cellule T associati all'immunosenescenza includono:
- riduzione del rapporto CD4+/CD8+.[39]
- Sviluppo alterato delle cellule helper follicolari CD4+ T, che sono specializzate nel facilitare la maturazione delle cellule B periferiche e la produzione generazione di plasmacellule che producono anticorpi e cellule B di memoria.[40]
- Deregolamentazione delle capacità di trasduzione del segnale intracellulari.[41]
- Ridotta capacità di produrre linfochine effettrici.[42][43][44]
- Restringimento del repertorio di riconoscimento dell'antigene della diversità del recettore delle cellule T (TcR).[45][46]
- Diminuisce l'attività citotossica delle cellule T Natural Killer (NKT).[47]
- Ridotta proliferazione in risposta alla stimolazione antigenica.[48][49][50][51]
- L'accumulo e l'espansione clonale delle cellule T della memoria e dell'effettore.[6][49]
- Difese immunitarie ostacolate contro i patogeni virali , specialmente da parte delle cellule T CD8+ citotossiche.[52]
- Cambiamenti nel profilo delle citochine es. aumento dell'ambiente delle citochine pro-infiammatorie presente negli anziani.[53]
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Voci correlate
Collegamenti esterni
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