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Nutuk
Mustafa Kemal presenta il Nutuk all'Assemblea, 1927.



Sfondo (calligrafia): حاكميت ملتكدر Hakimiyet Milletindir significa "La sovranità appartiene al popolo"

Il Nutuk (in turco: Söylev; Il Discorso) fu un discorso tenuto da Mustafa Kemal Atatürk dal 15 al 20 ottobre 1927, al secondo congresso delPartito Popolare Repubblicano. Il discorso riguardò gli eventi tra l'inizio della guerra d'indipendenza turca il 19 maggio 1919 e la fondazione della Repubblica di Turchia, nel 1923. Ci vollero trentasei ore (su un arco di 6 giorni) per essere letto da Atatürk, e divenne un fondamento della storiografia kemalista.[1][2][3][4]

Analisi

Secondo la storica turca Fatma Müge Göçek,[5][6][7] il discorso "è stato adottato ufficialmente come narrativa nazionale turca ufficiale ed è stato sacralizzato dallo Stato". Göçek ha affermato che, poiché la legge criminalizza l'insulto ad Atatürk, gli storici turchi non sono stati in grado di analizzare criticamente il discorso. Ha aggiunto: "È evidente che il testo inizia con la nascita della nazione turca nel 1919, rimuovendo nel processo la scomparsa degli armeni nel 1915 attraverso la violenza di stato al dominio della preistoria repubblicana".[8]

Lo storico Marc Da Baer ha scritto:[9]

«I temi principali del discorso - e del discorso ufficiale sul genocidio armeno - sono il silenzio, la negazione del genocidio, l'amnesia generale sulla violenza passata (a meno che non si presentino i turchi come le vere vittime), l'identificazione con gli autori, senza mai mettere in discussione il grande profetico e leader infallibile (Atatürk), e promuove la purificazione razziale della terra di fronte a una lotta per la vita o la morte darwiniana con le minoranze»

Note

 

Bibliografia

Collegamenti esterni


  1. ^ (EN) Caner Yelbasi, The Circassians of Turkey: War, Violence and Nationalism from the Ottomans to Atatürk, Bloomsbury Publishing, 2019, p. 23, ISBN 978-1-83860-017-4.
  2. ^ Erdağ Göknar, Turkish-Islamic Feminism Confronts National Patriarchy: Halide Edib’s Divided Self, in Journal of Middle East Women's Studies, vol. 9, n. 2, 2013, pp. 32–57, DOI:10.2979/jmiddeastwomstud.9.2.32.
  3. ^ Erik Jan Zürcher, Young Turk memoirs as a historical source: Kazim Karabekir's Istiklal Harbimiz, in Middle Eastern Studies, vol. 22, n. 4, 1986, pp. 562–570, DOI:10.1080/00263208608700681.
  4. ^ (EN) Gazi Dogan, The establishment of Kemalist autocracy and its reform policies in Turkey, 2016. URL consultato il 19 maggio 2021.
  5. ^ (EN) Medi Nahmiyaz, Turkey: Greeks and Armenians in History Textbooks (1930–2010), in Multiple Alterities: Views of Others in Textbooks of the Middle East, Springer International Publishing, pp. 333–353, ISBN 978-3-319-62244-6.
  6. ^ (EN) Bruce Mazlish, Global Humanity, in The Idea of Humanity in a Global Era, Palgrave Macmillan US, 2009, pp. 17–29, ISBN 978-0-230-61776-6.
  7. ^ (EN) Özlem Belçim Galip, New Social Movements and the Armenian Question in Turkey: Civil Society vs. the State, Springer Nature, 2020, p. 37, ISBN 978-3-030-59400-8.
  8. ^ Fatma Müge Göçek, Reading Genocide: Turkish Historiography on 1915, in Suny (a cura di), A Question of Genocide: Armenians and Turks at the End of the Ottoman Empire, Oxford University Press, 2011, pp. 42–52, ISBN 978-0-19-979276-4.
  9. ^ Marc David Baer, Sultanic saviors and tolerant Turks : writing Ottoman Jewish history, denying the Armenian genocide, 2020, p. 8, ISBN 978-0-253-04542-3, OCLC 1110123105. URL consultato il 19 maggio 2021.