Boloceroididae: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
creazione voce
(Nessuna differenza)

Versione delle 15:35, 26 apr 2020

Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Bathyphelliidae
Boloceroides mcmurrichi
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Ramo Radiata
Phylum Cnidaria
Classe Anthozoa
Sottoclasse Hexacorallia
Ordine Actiniaria
Sottordine Enthemonae
Superfamiglia Metridioidea
Famiglia Boloceroididae Carlgren, 1924
Generi

Boloceroididae Carlgren, 1924, è una famiglia di celenterati antozoi nella superfamiglia Metridioidea dell'ordine Actiniaria.[1]

Descrizione

La famiglia Boloceroididae è caratterizzata da un ampio disco pedale, senza muscoli basilari. Colonna liscia, senza escrescenze, o con escrescenze nella sua parte inferiore. Muscoli longitudinali ectodermici nell'intera colonna. Margine tentacolato, sfintere assente. Tentacoli non retrattili, facilmente decidui, ciascuno con uno sfintere endodermico alla base la cui contrazione consente di recidere il tentacolo. Nessun sifinoglifo. Sei coppie perfette di mesenteri, che possono aumentare specialmente se la specie si propaga in modo asessuato. I muscoli dei mesenteri sono deboli. Nessuna differenziazione in macro e microcnemi. Le gonadi si sviluppano dai mesenteri del primo ciclo.[2]

Le specie aqppartenenti alla Boloceroididae sono distribuite in modo piuttosto diffuso nelle acque profonde di tutti gli oceani.[3]

Tassonomia

Secondo il World Register of Marine Species (WORMS), la famiglia è composta da tre generi:[1] [1]

Note

  1. ^ a b c (EN) Boloceroididae, in WoRMS (World Register of Marine Species). URL consultato il 16 aprile 2020.
  2. ^ O. CarlgrenOp. citata
  3. ^ GBIFLink citato

Bibliografia

  • (EN) Oscar Carlgren, Boloceroididae, su The Tree of Life Web Project, 1949.

Altri progetti

Collegamenti esterni

  • Boloceroididae, su gbif.org, GBIF - Global Biodiversity Information Facility. URL consultato il 18 marzo 2020.