Sovrimpressioni

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Sovraimpressioni
AutoreAndrea Zanzotto
1ª ed. originale2001
Generepoesia
Lingua originaleveneto, italiano

Sovrimpessioni è una raccolta di liriche del poeta Andrea Zanzotto pubblicato da Mondadori per "Lo Specchio" I poeti del nostro secolo nel 2001.

Struttura e titolo[modifica | modifica wikitesto]

Il libro si presenta diviso in tre sezioni: Verso i palù[1] (Palù: chiamati anche Val Bone,[2] sono zone acquitrinose che già dal medioevo erano state "strutturate" in varie forme, specie dai cistercensi,[3] e trasformate in vaste scacchiere di prati circondati da acque correnti e da alberature di diverso carattere, conservate con memore animo attraverso i secoli. L'attuale espansione di insediamenti industriali o abitativi e la necessità di ampliare la rete stradale, ormai trombotica, soprattutto nel Veneto, cui si aggiunge un'agricoltura cieca e invasiva, minacciano oggi di far del tutto sparire questi veri e propri capolavori di "land art", che erano anche utili economicamente, per prati da sfalcio, acque ricche di pesci, ecc.") Canzonette ispide, Avventure metamorfiche del feudo e una nota dell'autore[4] "Continua in questa raccolta, la linea avviata con Meteo. Più che di lavori in corso si tratta di "lavori alla deriva", che tendono qua e là a connettersi in gruppi abbastanza omogenei. E ciò in controtendenza ma anche in coinvolgimento rispetto all'atmosfera attuale mossa da frenesia e da eccessi di ogni genere che fanno tutto gravitare verso una pletora onnivora e annichilente."[5]
Il titolo Sovrimpressioni va letto in relazione al ritorno di ricordi e tracce scritturali e, insieme, a sensi di soffocamento, di minaccia e forse di invasività da tatuaggio. Esistono già numerosi altri nuclei contemporanei a questi, e in parte già sviluppati."[5]

Il libro si sviluppa intorno al tema principale che è quello della distruzione del paesaggio e della trasformazione dell'ambiente. Il poeta coglie ogni cambiamento dell'epoca ed esprime la sua amarezza per il senso di degrado della sua amata terra dove, "gli antichi concerti campestri"[6] sono diventati ricordo ormai lontano. Il pensiero del poeta cerca comunque di sopravvivere con parole di speranza e di affetto che ripropone ancora una volta in dialetto veneto facendo rivivere i mitici personaggi del suo passato e incontrati spesso nella sua opera, come la maestra Morchet, personaggio che appare in Pasque e in Fosfeni, e l'agricoltore Nino.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ da Nota in Andrea Zanzotto, Sovrimpressioni, pag. 12.
  2. ^ Val Bone o Valbone che significa "valle bonificata". Vedi: Palu', tesoro del Quartier del Piave, su mobile.oggitreviso.it, OggiTreviso, 17 settembre 2009. URL consultato il 23 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  3. ^ Andrea Castagnetti, La pianura veronese nel medioevo in Una città e il suo fiume, voll. 2, Verona, 1977 (PDF) [collegamento interrotto], su fermi.univr.it, pp. 17. URL consultato il 24 marzo 2013.
  4. ^ in Nota in Andrea Zanzotto, Sovrimpressioni, pag. 133.
  5. ^ a b Jean Nimis, n° 1 - Le «stelle variabili» di Andrea Zanzotto, su e-revues.pum.univ-tlse2.fr, Line@editoriale, 23 aprile 2009. URL consultato il 23 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2013).
  6. ^ Avventure metamorfiche del feudo in Andrea Zanzotto, Sovrimpressioni, pag. 121.
  7. ^ Marzio Breda, E i suoi amici scrittori lo incoronarono «duca» della Rosada di Rolle, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera, 3 aprile 2005. URL consultato il 23 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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