Language acquisition device

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Il language acquisition device (LAD) è un ipotetico dispositivo di acquisizione della lingua, un meccanismo del cervello che Noam Chomsky postula per spiegare l'innata capacità umana di apprendere le strutture sintattiche del linguaggio.[1] Questo è un componente della teoria generativista della linguistica, che sostiene che gli esseri umani siano nati con l'istinto, o la "capacità innata", di acquisire la lingua.

Il principale punto a favore del LAD è quello della "povertà dello stimolo", il quale sostiene che a meno che i bambini abbiano una conoscenza innata significativa della grammatica, non sarebbero capaci di imparare la propria madrelingua così velocemente, considerando che hanno accesso a evidenza negativa (come, per esempio, l'uso dell'ellissi) e raramente ricevono istruzioni dirette sull'uso della loro lingua.[2] Questo meccanismo conferisce ai bambini la capacità di ricavare la struttura sintattica e le regole della loro lingua nativa rapidamente e con precisione nonostante un input limitato fornito dal proprio ambiente circostante.

Il dispositivo è costituito da un insieme finito di dimensioni lungo le quali variano le lingue, che vengono però fissate a livelli diversi per le diverse lingue sulla base dell'esposizione effettiva a una data lingua madre. Il LAD riflette il presupposto di fondo di Chomsky che molti aspetti del linguaggio sono universali (comuni a tutte le lingue e le culture) e limitata dalla conoscenza di base innata di linguaggio chiamato "Grammatica universale". Questa considerazione teorica, di acquisizione della sintassi, è in netto contrasto con le opinioni di Burrhus Skinner, Jean Piaget e altri teorici dell'apprendimento cognitivo e sociale, i quali sottolineano il ruolo di esperienze, di conoscenze generali e di competenze, nell'acquisizione del linguaggio[3] (v. Semantica distribuzionale).

Critiche[modifica | modifica wikitesto]

Negli ultimi 50 anni, la ricerca nell'ambito delle neuroscienze e dell'acquisizione del linguaggio non è riuscita a fornire evidenze scientifiche a supporto dell'esistenza di un dispositivo di acquisizione delle lingue come descritto da Chomsky,[4] ed alcune presunte prove proposte dallo stesso Chomsky sono state ritenute inadeguate.[5]

Per queste ragioni, già dagli inizi del XXI secolo, la maggior parte della comunità scientifica internazionale ha iniziato a rifiutare questa ed altre teorie della grammatica universale,[6][7] arrivando anche a definirla una pseudoscienza[8] ed uno spreco di risorse.[6] Nonostante questo, la ricerca di un LAD prosegue in molte università, sull'onda del successo ottenuto dalle teorie chomskiane tra gli anni 1960 e 1970 del secolo scorso.[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Noam Chomsky, Aspects of the Theory of Syntax, MIT Press, 1965.
  2. ^ VanPatten, Bill; Benati, Allesandro G., Key Terms in Second Language Acquisition, Continuum, 2010.
  3. ^ Bickes, Hans e Ute, Pauli, Erst- und Zweitspracherwerb, Paderborn, Wilhelm Fink, 2009, ISBN 978-3-8252-3281-8.
  4. ^ Marilyn Shatz, On the development of the field of language development, in Hoff and Schatz (a cura di), Blackwell Handbook of Language Development, Wiley, 2007, pp. 1–15, ISBN 9780470757833.
  5. ^ Geoffrey Pullum e Barbara Scholz, Empirical assessment of stimulus poverty arguments (PDF), in The Linguistic Review, vol. 18, n. 1-2, 2002, p. 9-50, DOI:10.1515/tlir.19.1-2.9. URL consultato il 30 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2021).
  6. ^ a b Kees de Bot, A History of Applied Linguistics: From 1980 to the Present, Routledge, 2015, ISBN 9781138820654.
  7. ^ Anne Fernald e Virginia A. Marchman, 27: Language learning in infancy, in Traxler and Gernsbacher (a cura di), Handbook of Psycholinguistics, Academic Press, 2006, pp. 1027–1071, ISBN 9780080466415.
  8. ^ Geoffrey Sampson e Anna Babarczy, Grammar Without Grammaticality: Growth and Limits of Grammatical Precision, de Gruyter, 2013, ISBN 9783110289770.
  9. ^ Margaret A. Boden, Mind As Machine: a History of Cognitive Science, Oxford University Press, 2006, pp. 592–4, ISBN 978-019924144-6.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]