Anticapitalismo

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L'anticapitalismo è l'opposizione al capitalismo, in termini teorici e di azione politica. Si tratta pertanto di un termine ombrello, che copre un ampio insieme di ideologie e di comportamenti. Gli anticapitalisti in senso stretto sono coloro che intendono rimpiazzare completamente il capitalismo con un altro sistema economico; tuttavia, ci sono anche ideologie che possono essere caratterizzate come parzialmente anticapitaliste, nel senso che cercano di sostituire od abolire solamente certi aspetti del capitalismo piuttosto che l'intero sistema.

Le forme storicamente più note di anticapitalismo sono il comunismo, il socialismo e numerose varianti dell'anarchismo; in misura più moderata anche l'ecologismo. Aspetti di anticapitalismo si ritrovano anche in ideologie reazionarie, come tradizionalismo, fascismo e nel nazionalsocialismo. Una teoria anticapitalista più recente è l'"Altra via" (Francesco Gesualdi), incentrata su un'idea di decrescita per il raggiungimento di un benessere non specificatamente materiale e, a detta dei suoi sostenitori, diffuso in modo più equo sia nelle singole realtà sociali sia nella comunità globale.

Anarchismo

Graffiti anticapitalista a Bolzano: niente stato, niente capitale

Gli Anarchici aspirano alla totale abolizione dello Stato, e molti di essi si oppongono al capitalismo a causa delle inequità sociali (basate sulla ricchezza) e della gerarchia coercitiva (attraverso i rapporti di lavoro). Alcune forme di anarchismo si oppongono allo Stato capitalista pur difendendo alcune istituzioni capitaliste, come i mercati (nel caso dei mutualisti) o anche la proprietà privata (nel caso degli anarco-liberali).

Comunismo

Il comunismo, specie nella sua più nota accezione del marxismo, mira alla proprietà comune dei mezzi di produzione e delle decisioni economiche della società, con l'abolizione della proprietà privata e del governo. Friedrich Engels, uno dei fondatori della moderna teoria comunista, invoca la creazione di una società che consenta tramite l'applicazione della moderna tecnologia di razionalizzare l'attività economica, eliminando l'anarchia della produzione capitalista.[1]

Fascismo

Il fascismo ha un atteggiamento duplice verso il capitalismo: da una parte sostiene il diritto alla proprietà privata e all'iniziativa economica delle imprese medie e piccole, dall'altra propugna l'interventismo e il protezionismo contro il laissez-faire (il libero mercato). La dottrina fascista propugna,[2] in certi casi, la nazionalizzazione e la socializzazione delle grandi industrie, obiettivi simili a quelli delle dottrine socialiste; tali posizioni in campo economico si estendono in campo morale alle critiche contro quella che viene definita "cultura borghese" del profitto fine a se stesso e della vita comoda. In opposizione al marxismo, per il quale le disparità sociali ed economiche conducono inesorabilmente ad un conflitto tra le classi, il fascismo sostiene il mantenimento di tali disparità e una collaborazione tra le varie classi sotto l'unità nazionale. Tipica del fascismo è inoltre la contrapposizione all'alta finanza e l'usurocrazia bancaria, le quali sarebbero il nemico comune del popolo, sia delle classi popolari che delle classi medie.

Socialismo

Il socialismo include numerose teorie di organizzazione economica che invocano la proprietà pubblica o la direzione diretta dei lavoratori, nonché l'amministrazione dei mezzi di produzione e la ridistribuzione delle risorse, come anche una società caratterizzate da un equo accesso alle risorse per ogni individuo, con un metodo egualitario di compensazione. I socialisti richiedono la cooperazione o il controllo statale dell'economia; la maggior parte invoca un controllo democratico del popolo sullo Stato, sebbene ci siano state anche teorie non-democratiche che invocano il primato dello Stato nella distribuzione delle risorse. La proprietà Statale e la cooperativa dei lavoratori è in opposizione radicale alla proprietà privata dei mezzi di produzione, che è il pilastro del capitalismo.

Tradizionalismo

Esistono correnti nazional-conservatrici che si dichiarano insofferenti verso il capitalismo liberale. Nell'Europa continentale, molti conservatori si dicono scontenti dell'impatto che il capitalismo ha inferto alla cultura e alle tradizioni delle nazioni. L'opposizione conservatrice al liberalismo individualista come teoria politica e pratica sociale cerca di mantenere le tradizionali gerarchie e istituzioni sociali. Esiste inoltre una corrente del protezionismo di stampo conservatore, che si oppone al libero mercato globalista. I nazionalconservatori e altri gruppi tradizionalisti sono spesso in opposizione con l'etica capitalista e sui suoi effetti sulla società, che vedono come lesivi dell'ordine sociale. I gruppi nazionalisti ritengono che il libero mercato sia lesivo verso la sovranità nazionale, le industrie locali e le tradizioni nazionali, e che proteggere tutto ciò sia più importante del semplice profitto. I tradizionalisti musulmani fanno una critica analoga ancorandola al Corano.

Note

  1. ^ Socialism: Utopian and Scientific (Chpt. 3)
  2. ^ Il regime fascista italiano, come pure il regime nazista, mai operò nazionalizioni dell'industria privata

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