Zolfo nativo

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Zolfo nativo
Classificazione Strunz1.CC.05
Formula chimicaS8
Proprietà cristallografiche
Gruppo cristallinotrimetrico
Sistema cristallinoortorombico
Classe di simmetriabipiramidale
Parametri di cellaa=10,45, b=12,845, c=24,46
Gruppo puntuale2/m 2/m 2/m
Gruppo spazialeF ddd
Proprietà fisiche
Densità2,05 - 2,09 g/cm³
Durezza (Mohs)1½ 2½
Sfaldaturaassente
Fratturaconcoide, fragile
Coloregiallo, giallo scuro, giallo grigio, rossastro, verdastro
Lucentezzaadamantina, untuosa
Opacitàda trasparente a translucido
Strisciobianchi
Diffusionediffuso
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale

Lo zolfo nativo o zolfo-α è un minerale composto da solo zolfo.

Abito cristallino[modifica | modifica wikitesto]

Struttura dello zolfo nativo: otto atomi di zolfo formano un anello che si coordina ad altri anelli formando una struttura compatta (non mostrata in figura).

Allo stato naturale è la sua forma α ortorombica, stabile sotto i 95 °C, ad essere nettamente prevalente, raramente si può rinvenire la forma zolfo-β monoclina di alta temperatura e la forma γ, detta rosickýite che è metastabile.

Presenta una struttura formata da anelli costituiti da 16 celle formate da otto atomi. Gli anelli si uniscono tra loro, con legami deboli, formando molecole.[1]

Origine e giacitura[modifica | modifica wikitesto]

Si rinviene frequentemente in zone vulcaniche per evaporazione collegata alle attività termali. Lo zolfo nativo si origina soprattutto per sublimazione dalle emissioni vulcaniche formando masse compatte o, più comunemente, depositi ed efflorescenze sulle pareti. La formazione di zolfo nativo può avvenire anche per opera di alcuni batteri che riducono i solfati soprattutto nei giacimenti di gesso.

Forma in cui si presenta in natura[modifica | modifica wikitesto]

Normalmente si presenta in cristalli piramidali anche di notevoli dimensioni. Gli aggregati possono essere granulari, compatti, a volte con incrostazioni dal caratteristico giallo citrino quando il minerale è puro, fino al bruno e al nero.

Striscio su porcellana dello zolfo nativo.

Luoghi di provenienza[modifica | modifica wikitesto]

Sicilia; Texas, Louisiana (USA); Giappone; Indonesia.

Impieghi del minerale[modifica | modifica wikitesto]

Lo zolfo è impiegato nella produzione di acido solforico e per la preparazione di prodotti antiparassitari.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ M.F. Altaba, G. Tanelli, Mineralogia, Giunti Editore, 1994, p. 26, ISBN 978-88-09-00859-5. URL consultato il 22 ottobre 2012.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Z. Černošeka, J. Holubová, E. Černošková, A. Růžička, Sulfur – a new information on this seemingly well-known element, Journal of Non-oxide Glasses, vol.1, n.1, pp. 38–42, 2009.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Webmin, su webmineral.com.
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