Wybrand de Geest I

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Autoritratto (1629)

Wybrand Simonszoon de Geest I (Leeuwarden, 16 agosto 1592Leeuwarden, 1662) è stato un pittore olandese del secolo d'oro specializzato nella pittura di ritratti.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Guglielmo Federico di Nassau-Dietz (1632)

Era figlio di Simon Juckeszoon, pittore di vetrate[1], originario d'Anversa, che fu anche il suo primo maestro nell'arte della pittura[2]. Studiò presso Abraham Bloemaert ad Utrecht[1] e viaggiò in Belgio[2], in Francia ed in Italia[1], dove rimase per quattro anni a Roma[2].

Incontrò ad Aix-en-Provence Leonard Bramer, che contribuì con un disegno ed una composizione poetica, datati 15 febbraio 1616, al suo Album Amicorum[3].

A Roma fece parte della Schildersbent con il soprannome di De Friesche Adelaar (L'aquila della Frisia)[1][2]. Nel 1620 eseguì una copia del Maria Maddalena del Caravaggio, di cui non restano tracce[1].

Ritornò a Leeuwarden nel 1621 dove divenne il pittore di ritratti favorito degli Statolder e dei proprietari terrieri della zona[1]. Assieme ad alcuni pittori della sua cerchia, dipinse i ritratti dei conti di Nassau della Frisia e della nobiltà che li circondava[4]. Intorno alla metà del XVII secolo divenne popolare il genere del ritratto pastorale, in particolare per quanto riguardava i bambini: Wybrand de Geest si specializzò anche in questa tipologia di ritratti[4]. Dipinse con uno stile simile a quello di Dirck Santvoort e di Paulus Moreelse[5]. Rappresentò anche soggetti storici[6].

Acquisì così ricchezza e popolarità e fu tanto abile da allearsi con le famiglie aristocratiche più importanti della Frisia[7].

Il 19 agosto 1622[2] sposò Hendrickje Uylenborch, che era la sorella maggiore della moglie di Rembrandt, Saskia[1]. Essendo entrambi i loro genitori morti, la madre nel 1619 e il padre Rombertus nel 1624, Hendrickje fece praticamente da madre a Saskia e Wybrand da padre[2].

De Geest rafforzò così i contatti con i centri artistici al di fuori della Frisia[1].

Fu suo allievo Jacob Potma[6].

Anche il figlio Julius divenne pittore. Il nipote Wybrand, detto il giovane, figlio di Julius e anch'egli pittore, fu allievo del padre ed autore di un'opera sulla statuaria antica, di una guida di Roma, dedicata alla madre J.A.Coxcie ed estratta dalle note e manoscritti del nonno, a cui questa pubblicazione fu erroneamente attribuita[6].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Willem Frijhoff, Marijke Spies, Dutch Culture in a European Perspective: 1650, hard-won unity, Royal van Gorcum, Assen, 2004, pag.457,494
  • Moses Foster Sweetser, Artist-Biographies, 2008, pag.48-49
  • Gazette des beaux arts, Parigi, 1864, pag.190-191
  • Adolphe Siret, Dictionnaire historique des peintres de toutes les écoles, Lacroix e Verboeckhoven, Bruxelles, 1866, pag.717
  • Beatrice Gottlieb, The Family in the Western World from the Black Death to the Industrial Age, Oxford University Press, New York, 1994

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN18171339 · ISNI (EN0000 0000 8204 201X · CERL cnp00583615 · Europeana agent/base/116901 · ULAN (EN500024157 · LCCN (ENn82123026 · GND (DE12497936X · WorldCat Identities (ENlccn-n82123026