Wikipedia:Bar/Poesie per Wikipedia
Poesiola per tutti noi[modifica wikitesto]
Colgo questo fiore dall'immensa ghirlanda di Emily Dickinson, (il suo "Meridiano" recentemente uscito in edicola... da non perdere) e la dedico a tutti coloro che stanno costruendo zitti zitti it.wiki
The most important population Their names, unless you know them, |
Il popolo più vasto Se non conosci i nomi |
ciao. --εΔω 20:20, 25 nov 2005 (CET)
- Grazie :-) Mi hai fatto venire in mente una citazione (non so di chi): "Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce". ary29 13:39, 26 nov 2005 (CET)
- Ary sei sempre stata brava con le poesie! ;) --Helios 13:45, 26 nov 2005 (CET)
- Invano ho cercato un contraltare degno ... (deve pur esistere su qualche antologia ...), ma i versi di Dickinson proposti con sincera commozione da Edo mi hanno davvero spiazzato ... ^_~ --Twice25 • (disc.) 14:34, 26 nov 2005 (CET)
- "Stelle senza nome" di Rodari è un degno contraltare, a mio avviso.
- ...stelle comuni, nessuno se ne cura
- ma grazie a loro la notte è meno scura.
- --Paginazero - Ø 21:49, 26 nov 2005 (CET)
- "Facts speak louder than words" (Proverbio inglese -lett.: "i fatti si fanno sentire di più delle parole" ) --Wikipedius 22:25, 26 nov 2005 (CET)
- Siete tutti bravissimi. Ma ditemi che ne pensate di questa che appartiene ad un anonimo wikipediano che desidererebbe condividerla con la comunità:
^^^^^^^^^^^^^^^^^
A chi,
- nel silenzio digitato,
- porta l'umano
- da sfere oscure
- ai cubi di fulgore.
A chi - su lapidi elettroniche
- mostra che l'Uomo sa
- e sa di sapere.
Tks! :)
^^^^^^^^^^^^^^^^^
- Sommesso mi scuso;
- non noia, spero,
- Susciti tanta intrusione
- io la trovo particolarmente significativa. É arrivata sulla mia pagina discussione e dopo un attimo di perplessità ho pensato di condividerla con la "comunità".--Paola 21:35, 27 nov 2005 (CET)
- Sulle poesie circolate qui sopra (ed anche qui sotto) in questi giorni, proporrei a chi le cambuserà di archiviarle in un luogo ben definito, in modo che se ne possano aggiungere in seguito, a mo' di florilegio. Ci riguardano da vicino - come si vede - e ci aiutano a conoscerci - e a conoscersi (per usare una frase fatta) - meglio. Trattandosi di poesie, una qualche sottopagina della Biblioteca di Babele potrebbe essere il luogo adatto ... ma anche una sottopagina dei wikipediani potrebbe prestarsi al caso ... --Twice25 • (disc.) 23:02, 28 nov 2005 (CET)
Poesia[modifica wikitesto]
Visto che è partita la moda delle poesie, dedico a tutti noi questa qui:
Noi siamo i musicanti |
"We are the music makers, |
--L'uomo in ammollo ◄strizzami 16:34, 28 nov 2005 (CET)
- Bella! --PietroDn 16:59, 28 nov 2005 (CET)
UTOPIA di Domenico Riccio[modifica wikitesto]
Utopia
eco in me
la speranza rimane
il pulcino lotta nel guscio
per vivere
capire la vita
l'orgoglio di fare
schiudere il guscio del mondo
a poco a poco
vivere la felicità
la dolce fatica di una madre
e il fiore suo che si apre alla vita
meraviglia che sboccia
e cresce
lentamente
quasi per essere meglio gustata
e una terra sporca
di fango rosso
istinti evasi
da catturare
e incatenare
e quel misterioso briciolo verde
sperduto
nel regno dell'ipocrisia
e di un io di troppi
ma ancora vive
è debole
come un pulcino
e poi viene schiacciato
senza pietà
e una vile risata
e allora la vendetta
feroce
contro i signori della guerra
contro i signori della droga
contro i signori della fame
contro i signori della mente
poi
un giglio s'innalza nel campo
il mondo che emerge dall'eis
e va
ora sprizza energia
e vince
e inventa meraviglie infinite
utopia
eco in me
la speranza rimane.
Il mondo in cui viviamo
SOCIETA’[modifica wikitesto]
Le voci della notte sussurrano la strada,
accennandoci i passaggi del futuro
le porte aperte dell’avvenire
come una bussola ci indicano il nord.
Il vento per loro è già soffiato
ed il loro consiglio ci aiuta
nell’oscurità dell’attesa.
Le parole sono sempre le stesse
così come la vita:
una ruota gira per chissà chi,
per portare chissà dove,
e noi seguiamo la fretta
per le immacolate spoglie di un futuro già dipinto
che un giovane astante vivrà per nuovo.
I gladiatori odierni sono più crudeli
e conoscono i segni,
ingrassano il dolore con gli atti di forza
rendendo la jungla più selvaggia.
La società è una linea intermedia
in cui l’uomo si avvicina al prossimo,
quel tanto che basta,
e oltre quella soglia ritorna felino.
La società è un compromesso:
il risultato bambino della causa-effetto
per noi così evoluti e tecnologici,
geneticamente superiori.
Viviamo in branchi
perchè la vita fuori dal coro
è una tortura
perchè il male insieme
si acquieta
perchè pensare insieme
è un sortilegio.
Ma non siamo migliori di coloro che sono stati,
siamo solo più fini,
eleganti,
raffinati,
sottili
e premeditati.
Tutto è per avere:
domanda ed offerta
costi e benfici.
Siamo il villaggio dei ragionieri:
tutto ha un costo
e tutti un prezzo
e la vita
è il bilancio della continuazione,
è la tribù migliore che si perpetua.
Un abbraccio a tutti voi
Fede bisiacchi@katamail.com