Wikipedia:Bar/Discussioni/Donazioni: alcuni dubbi

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Donazioni: alcuni dubbi NAVIGAZIONE


Qualche spunto e qualche chiarimento sulla questione delle donazioni.
Prima di tutto, noto che è stato pubblicato un bilancio sintetico della fondazione: atto di trasparenza imprescindibile per chi richieda denaro. A parte il fatto che c'è solo in inglese, però, mi viene il sospetto che sia poco utile al[l'aspirante/insicuro] donatore di passaggio che non si diverta come me a sviscerare tutti i bilanci che gli capitano sotto il naso. Infatti, i dati fondamentali sono pochi: quando ha incassato la fondazione, quanto ha speso per il funzionamento tecnico del progetto (47,34% delle donazioni: 55,55% considerando non meglio specificati stipendi), che fine ha fatto il resto (in buona parte fumoso, ma vabbè).
Ho scoperto con sorpresa che la fondazione è azionista di Google, con 187 quote per un valore di oltre 70 000 $; a quanto ho capito sono una donazione, ma certo è piuttosto strano.
La cosa che più mi ha sorpreso, però, sono le spese in commissioni: 45 617 $, cioè il 3,5% di quanto donato! In effetti vedo che molta gente dona anche pochissimo (1 o 2 $, tralasciando chi usa i commenti pubblici per fare pubblicità), spendendo perciò grandissima parte della propria donazione in commissioni; anche con una cifra media di 20 € le commissioni restano elevate: nel mio caso, con MoneyBrookers – spero di non ricordare male –, l'1% in commissioni di invio più 1 € per il bonifico con quei ladroni di banca Intesa. Totale, 6% agli strozzini. Insomma, la fondazione non dovrebbe attrezzarsi per risparmiare questi soldi? Ad esempio potrebbe aprire dei conti in tutti gli stati principali, oppure appoggiarsi alle fondazioni locali: se faccio un bonifico a Wikimedia Italia immagino che questa ceda le proprie liquidità in eccesso alla fondazione-madre (oppure tutte le donazioni con una specifica causale? un po' complicato, forse). Perché naturalmente, come dice MoneyBrookers, i bonifici nazionali dovrebbero essere gratuiti. In Italia siamo all'età della pietra, ma comunque si risparmia parecchio facendo un semplice bonifico nazionale (nel mio caso, bonifico Intesa-Intesa via Internet 0,5 €: è sempre il 2,5%, ma è più digeribile). Altrimenti, poiché non ho proprio voglia di ingrassare le banche, farò donazioni quinquennali. Nemo 00:15, 25 dic 2006 (CET) P.s.: S'affondano le mani nelle casse - crak! si trovano sacchetti pieni d'oro :-D A banche non siamo messi molto meglio che 110 anni fa, colla differenza che non vedo nessun nuovo Pirandello all'orizzonte.[rispondi]

Il trasferimento di soldi da Wikimedia Italia (o da altre associazioni locali) a WMF non è così automatico come si può pensare, per vari motivi che adesso è troppo tardi per spiegare. --Snowdog (chiedi a un semplice utente) 01:51, 25 dic 2006 (CET)[rispondi]
La donazione a Google viene fatta in quanto ci permette di essere i primi indicizzati dal noto motore di ricerca.--Nick1915 - all you want 02:46, 25 dic 2006 (CET)[rispondi]
A me risulta che le azioni provengano da una donazione, ossia qualcuno le ha donate alla Wikimedia Foundation :-) --M/ 02:49, 25 dic 2006 (CET)[rispondi]

WMF ha anche un CC in Belgio, per ricevere donazioni dai cittadini europei. E sì, che le donazioni via PayPal gli costino un sacco è stranoto, MoneyBookers costa molto meno. Grandi soluzioni finora non ne hanno trovate, ma se hai dei suggerimenti..
Per quanto riguarda WMI per il momento siamo molto fieri di non aver mai dovuto chiedere soldi a WMF, nemmeno per lo startup :-)

Frieda (dillo a Ubi) 10:09, 25 dic 2006 (CET)[rispondi]
E quanto ai non meglio precisati stipendi, si ricorda che comunque la WMF si avvale almeno di un legale (o più d'uno, non ricordo) e che ci sono sviluppatori (per fare un esempio, Brion) che vengono stipendiati perché gestiscano il sistema che stiamo utilizzando. Ovviamente è chiaro che in questi casi non ci si può avvalere di contributi volontari (si immagini quando crashano i server: aspettiamo che uno sviluppatore se ne occupi quando vuole\ha tempo? Non ha senso.) Ecco, in sintesi, quali potrebbero essere le voci che rientrano in stipendi. --ToobyTheLinkKillerNeed for news? 12:35, 25 dic 2006 (CET)[rispondi]
Ma sí, non penso certo che li imboschino. :-)
Per il trasferimento di fondi: c'entra colla questione dell'esenzione fiscale della Fondazione negli USA?
Per la riduzione delle spese, bisognerebbe vedere come vengono fatte in genere le donazioni: se sono pagate colla carta di credito, c'è poco da fare; ma se prevale il versamento con bonifico (agli intermediari, intendo) allora non si potrebbe pensare di aprire un conto corrente economico in tutti i paesi principali? (I bonifici nazionali, come dice Moneybrookers, dovrebbero essere gratuiti: paradossalmente, con Intesa i bonifici esteri su tutto il mondo costano quanto quelli a un'altra banca italiana!) Oppure, in Italia, un conto corrente postale, che non costa nulla e permette a chiunque di pagare comodamente in Posta (ci sono molti che non si fidano a usare la carta di credito o non possono fare i bonifici in Internet o proprio non hanno un conto in banca – anche se probabilmente non sono i tipici donatori –) con una commissione abbastanza ragionevole di 1 €. Bah. Nemo 16:42, 25 dic 2006 (CET)[rispondi]
Ma le commissioni cosa sono? Le commissioni sul terasferimento di denaro della donazione? Se sì, ma quelle non dovrebbero pagare i donanti? --ChemicalBit - scrivimi 23:01, 25 dic 2006 (CET)[rispondi]
Rispondo qui a Nemo (e agli altri, ovviamente) per raccontare quello che so, anche se in qualche modo non è la sede ideale per farlo. Intendo dire che possiamo senz'altro discuterne, bisogna però ricordare che ci appoggiamo in gran parte su informazioni di seconda mano e non è detto che le nostre considerazioni arrivino all'orecchio di WMF. Per avere informazioni di prima mano sulle attività della fondazione e partecipare attivamente alla sua vita, è utile iscriversi alla lista di discussione Foundation-L (archivi completi qui, riassunti settimanali anche in italiano qui) o partecipare al canale IRC #wikimedia, dove l'interazione con i membri del board è quasi quotidiana. Infine, il sito wikimediafoundation.org contiene molte informazioni, anche se è meno interattivo.
Bilancio in inglese: WMF non scoraggia certo le traduzioni; so che c'era stato un tentativo di traduzione in francese, ad esempio, anche se al momento non lo trovo online. Il fatto è che si tratta di un documento piuttosto tecnico, non alla portata di qualunque volontario; non è solo questione di termini, ma anche dei diversi meccanismi contabili usati nei vari Paesi. E hai ragione quando dici che probabilmente la sua utilità per il "donatore medio" è bassa, anche se il discorso è diverso nel caso di sponsor istituzionali. Grazie alla collaborazione dei volontari sono state tradotte le FAQ, senz'altro più adatte a chi desidera contribuire.
Schematicità: è vero che non ci sono molti dati e che si tratta in effetti di un documento di massima; mi pare però che sia nella natura di tutti i bilanci consolidati, anche tenendo conto della natura no-profit dell'organizzazione. Inoltre, una relazione accompagnatoria chiarisce che questo è il primo anno in cui la situazione finanziaria e tutte le procedure di gestione sono state sottoposte a un audit formale. Da questa si vede come la struttura in sé sia giovane (fondata nel 2003) e ancora scarsamente formalizzata; in pratica solo ora si cominciano a mettere su delle procedure che tengano conto della natura non "virtuale" della Fondazione. Finché c'era un solo dipendente, molti aspetti erano del tutto embrionali. Brad Patrick ha spiegato che le azioni di Google sono una donazione che WMF ha ricevuto; a quanto pare non è una cosa strana in USA, a causa della deducibilità fiscale. Certo, per "leggere" meglio le cifre ci vorrebbero molti più dettagli, ma gli auditor indicano le spese riferibili ai "progetti" al 72% (prendendole evidentemente dalla tabella a pag. 9 del bilancio) e non a poco più della metà.
Stipendi: i dipendenti e altri collaboratori di Wikimedia sono ormai sei o sette, divisi tra il settore legale-amministrativo e quello tecnico; anche in questo caso si tratta di novità abbastanza recenti (praticamente tutte degli ultimi mesi) per cui in buona parte non si riflettono sul bilancio pubblicato, chiuso al 30 giugno scorso. Si tratta comunque di un nucleo ancora piccolo, che potrebbe crescere con l'aumentare delle interazioni tra WMF e il "resto del mondo". Soprattutto per i tecnici, la situazione di fatto era che diverse persone si occupavano già a tempo pieno della gestione ed evoluzione tecnica del sito, la cui visibilità è tale da imporrre dei "livelli di servizio" difficili da garantire solo in termini volontari. L'elenco aggiornato dovrebbe essere qui: Current staff.
Raccolta fondi: per quanto ne so, oltre al conto già aperto in Belgio sono in corso trattative per aprire conti correnti in grado di coprire altre aree geografiche e valute con cui ora risulta difficile effettuare donazioni (ad es. in medio oriente e in asia); d'altra parte fino a qualche mese fa non esisteva un vero e proprio "ufficio amministrazione" e quindi la complessità di gestione di un gran numero di posizioni bancarie era da tenere in conto, rispetto al risparmio che se ne poteva ottenere.
Mi aspetto che la situazione tenda a migliorare in futuro, ma non so che ruolo sono destinati ad avere i chapter nelle prossime raccolte fondi. Senz'altro conta il fatto che finora si è organizzato a partire dagli Stati Uniti, ma per superare questo fatto occorre che maturino anche le altre realtà. E ovviamente che si chiariscano le conseguenze fiscali nei vari casi - come sapete, WMI non ha ancora Finora si è puntato soprattutto sui fruitori del sito e sulla contribuzione diretta, online, che ha il vantaggio (per WMF) di non avere passaggi intermedi, escluse le commissioni che hai evidenziato. Quanto alle donazioni "di disturbo" per farsi pubblicità, mi pare che il form non accetti importi frazionari in dollari (e forse in euro); probabilmente la cosa non è stata implementata in tutte le valute per non complicare troppo la questione.
Non so quali siano le percentuali delle donazioni gestite dai vari canali, perché dal sistema CORE non snoo evidenti, ma se serve si può provare a chiederle. Ovviamente, penso che suggerimenti operativi e altre indicazioni siano sempre utili e ben accetti, anche perché non è possibile conoscere tutte le realtà e un confronto più ampio è sempre positivo. Per quanto riguarda l'Italia, vorrei segnalare che Danny Wool ci ha citato come uno dei Paesi dai quali c'è stato un buon riscontro di donazioni in passato. Siccome i dati si riferivano a un momento in cui dai paesi non anglofoni arrivava circa il 20% del totale, mi sembra un buon risultato.
--Lp 23:30, 25 dic 2006 (CET)[rispondi]
PS (a ChemicalBit): sì, come per la maggior parte dei meccanismi di pagamento, l'importo è netto per l'acquirente, le commissioni spettano al merchant.

Grazie, Lp.
La differenza fra il mio 55 e il loro 72% deriva semplicemente dal fatto che non ho considerato le spese di rappresentanza, ma solo quelle tecniche. Il che non significa che il 45% sia stato buttato via, sia chiaro.
I costi delle donazioni lí riportati sono quelle che pagano direttamente in Paypal; in realtà poi ci sarebbero da considerare le spese pagate direttamente dal donatore in MoneyBrookers, e le spese per i bonifici sostenute da chi non paga colla carta di credito. Perciò siamo ben oltre il 3,5%, in realtà...
Non so nemmeno se si possano chiedere dati sui metodi di pagamento delle donazioni: sicuramente si può sapere se sono via Paypal o via Moneybrookers, ma non credo che si possa sapere se gli intermediari sono stati pagati con carta di credito, bonifico o assegno... Però comunque credo che – se col nuovo personale amministrativo è possibile – sarebbe una buona cosa permettere e incentivare metodi di pagamento diversi e abbastanza economici (rispetto agli altri) come il bollettino postale o un conto corrente bancario nazionale, che hanno anche il vantaggio non indifferente di essere molto familiari (specie il bollettino postale). --Nemo 13:48, 27 dic 2006 (CET)[rispondi]