Wikipedia:Bar/Discussioni/Diritto d'autore: decide la SIAE. Adeguiamoci

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Diritto d'autore: decide la SIAE. Adeguiamoci NAVIGAZIONE


Avrete forse saputo che stava per essere presentata un'importante interrogazione parlamentare al Senato relativamente ai problemi suscitati dalla SIAE nei confronti del sito homolaicus.com, il cui titolare è stato denunciato (la violazione del diritto d'autore è illecito penale) per l'utilizzo di immagini riproducenti 74 dipinti protetti da diritti d'autore.

Interrogazione presentata, la risposta è giunta ed è pubblicata qui.

Bene: è ufficiale, in Italia abbiamo il fair-use («Pertanto, il testo oggi vigente di tale disposizione art.70 LDA, che è quello sopra sintetizzato, riproduce nella sostanza la disciplina statunitense sul fair use.»

Male: noi non ci facciamo nulla.

Perché: perché la pubblicazione su web è stata ritenuta dalla SIAE (solo un'agenzia statale, ma fonte di quasi tutta quanta la risposta di un dicastero governativo ad un'interrogazione parlamentare) «suscettibile di creare concorrenza all'ordinaria utilizzazione economica dell'opera, trattandosi di un sito accessibile a tutti i navigatori della rete indistintamente e nel quale sono presenti anche espliciti messaggi di promozione commerciale che sono stati letti dall'ente competente come segni di una finalità commerciale del sito seppur di tipo indiretto o collaterale.». Si dirà che noi non facciamo commerci, ma la questione donazioni a favore di entità straniera (WMF) è facillimamente cavillabile in senso favorevole all'amministrazione (e già solo per il link a sinistra "Fai una donazione", non cambia nulla il sitenotice), dal momento che anche la beneficenza è nella pratica gestita con equiparazione alle attività commerciali. Inutile dire della potenziale portata di due paroline come "tipo indiretto o collaterale", inutile approfondire sui mirror commerciali...

Quindi il fair-use c'è, ma assai probabilmente non è applicabile al nostro caso. La SIAE valuta da sé se un sito è "commerciale" o meno, ed il principio applicato non è - si badi - quello dell'effettiva "concorrenza all'ordinaria utilizzazione economica dell'opera", ma è già sanzionabile ciò che è meramente soltanto "suscettibile di creare concorrenza all'ordinaria utilizzazione economica dell'opera". Ovvio che sarebbe presumere malafede ipotizzare che la SIAE agisca per ragioni men che lecite e legittime, e va ricordato che anche fra i nostri utenti ci sono molti autori che vivono con i diritti, quindi non si tratta di non rispettare i diritti degli autori né di considerare la SIAE un bounty killer del copyviol; ma sarebbe stolto non chiedersi se nel nostro voler distribuire materiale libero siamo in regola e se lo saremmo comunque anche di fronte a termini oggi ribaditi per così ampiamente indefiniti ed indeterminati, che verrebbero gestiti da un'agenzia autonoma in pratica decidente per sé e per il governo. Se non per i soldi, che se li andrebbero a cercare in america, almeno per l'aspetto penale, per il quale siamo a troppo pochi continenti di distanza. Occorrerebbe una pronuncia specifica, che dato il clima corrente (visto anche che il famoso DDL editoriale resterà e malgrado le promesse ne saranno esenti solo i blog) non è manco da andare a sollecitare: dovesse svegliarsi qualcuno e ricordarsi che non avevamo ancora passato guai...

A margine, resta spazio per una piccola questione, ormai di puntiglio, sul PD-Italy: il Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Marcucci, nel segnalare che «Pertanto, a giudizio di questa amministrazione l'ordinamento civile italiano in materia del diritto d'autore risulta oggi conforme, negli assetti fondamentali, non solo a quello degli altri paesi dell'Europa continentale ma anche a quello dei Paesi dell'area del copyright anglosassone.», ci fa sapere che a suo vedere la normativa UE è stata recepita - si badi: negli assetti fondamentali, cioè in parte - e che quindi quanto effettivamente innovato è il solo effetto del recepimento (ubi lex voluit dixit). Non essendo stato toccato il PD-Italia, quello tale resta, cioè PD. IMHO. Magra consolazione, ma consolazione.

Morale: C'è da fare qualcos'altro con le immagini o siamo già in regola? --gLibero sapere in libero web 06:32, 12 nov 2007 (CET)[rispondi]


  • Saro lento a capire, ma leggendo quanto sopra non comprendo se il sito "homolaicus.com" sia stato condannato o sara' condannato?, oppure se la SIAE non l' abbia spuntata ed in tal caso chiedo chi paghera' i costi processuali? Oppure il caso "homolaicus.com" contro SIAE non ci azzecca con l' interrogazione parlamentare? Neppure comprendo l' equiparazione beneficenza = attività commerciali. Osservo che vi sono moltissime organizzazioni ONLUS che vendono oggetti nei mercatini di Natale, nei loro shop e hanno pure banner pubblicitari nelle loro pagine web.
anch'io non c'ho capito nulla, c'è qualcuno che con parole povere può spiegare la situazione? PersOnLine 12:56, 12 nov 2007 (CET)[rispondi]

da quello che ho capito io:

  • a- un sito non può fare cultura usando materiale in fair use se ha dei banner pubblicitari
  • b- noi i banner non li abbiamo, ma la GFDL permette il riuso commerciale dei contenuti, e quindi il fair use ce lo scordiamo
  • c- ci vuole un'altra interrogazione parlamentare che chiarisca una volta per tutte la questione "PD-Italy / GFDL / fair use", mettendo in luce le differenze che ci possono essere tra siti gestiti da italiani su server ospitati in Italia, siti gestiti da stranieri e ospitati su server all'estero, siti gestiti da italiani con server all'estero, siti gestiti da stranieri con server in Italia --Madetests 13:18, 12 nov 2007 (CET)[rispondi]
dato il clima, non vorrei che le interrogazioni fossero dei boomerang che invece di ottenere risultati rafforzano posizioni sfavorevoli. Ricordo che per i diritti quelle in essere sono delle campagne civiche volte a modificare la situazione esistente, e non soltanto delle semplici domande. Perciò le reistenze sono prevedibilissime. Forse la chiamata a certificazioni ufficiali (ciò che si dice in risposta alle interrogazioni resta come una pesantissima interpretazione autorevole) in assenza di spiragli di dialogo, non è una strada proficua --gLibero sapere in libero web 13:36, 12 nov 2007 (CET)[rispondi]
(conflittato) @Madatests: Non voglio sembrar scortese, ma vorrei risposte da chi mastica legge e risponde con citazioni di legge. Poiche' la legge italiana non parla di fair use, il tuo punto a) (e quindi il seguente b) e' inconsistente. Quello che si chiede e' cosa sarebbe permesso oggi, considerata la novita' introdotta della risposta alla interpellanza parlamentare (e anche se sia una vera novita'), come sia possibile che la SIAE possa, in apparente contraddizione col parlamento/governo, vincere in opposizione (per cui niente sarebbe cambiato con buona pace del governo). Ed infine chi nel primo caso conosciuto di SIAE contro un sito web (homolaicus) abbia vinto, o se tutto sia ancora in attesa di un giudizio. A latere vi sarebbe la questione sulla valutazione legale degli introiti da attivita' "simil commerciali" da parte di organizzazioni ONLUS o non profit. P.S. So che le interpellanze non fanno legge, in questo caso mi sembra tuttavia che indichino la strada che i legislatori governativi vogliono raggiungere in tempi brevi ed e' su questo che serve chiarezza--Bramfab Discorriamo 13:43, 12 nov 2007 (CET)[rispondi]

Segnalo la discussione La risposta del governo alle interrogazioni sul diritto di citazione, di qualche giorno fa, con anche un mio trattatello comparatistico ;-) --Jaqen at lancaster 14:46, 12 nov 2007 (CET)[rispondi]

Dal canto mio, vi inserisco il commento che ho fatto nella ML di wikimedia italia:
  1. La portata del F.U. statunitense è ben più ampia della previsione dell'art. 70 Legge sul diritto d'autore;
  2. Noi non potremmo mai invocare l'art. 70 perché non possiamo escludere "la finalità commerciale" e, in ogni caso (proprio per quanto ha scritto il

governo) non potremmo mai affermare di "non fare concorrenza" allo sfruttamento dell'opera, per motivazioni analoghe a quelle che hanno portato alla multa del povero disgraziato sotto citato.

In buona sostanza.... rispondono dicendo "hey ma vi rendete conto che abbiamo fatto grandi passi avanti nella liberalizzazione della cultura", quando in buona sostanza.... non hanno fatto una mazza.
Oltre a ciò (nel caso di specie), IMHO la SIAE ha ritenuto che il sito avesse:
  1. una finalità commerciale (benché non diretta, ossia, benché non facesse pagare un prezzo per visitarlo)
  2. una libertà di consultazione tale, da renderlo "concorrente" (proprio perché largamente accessibile) nei confronti dell'uso economico dell'opera.
In pratica si è voluto dire "guarda se usi tale immagine all'interno di un sito chiuso che usi per fare lezione a distanza ai tuoi studenti (e "aggratissse") allora ok... sennò t'attacchi".--Ş€ņpãİ - せんぱい scrivimi 12:38, 14 nov 2007 (CET)[rispondi]
@Senpai: grazie del chiarimento: chiaro e sintetico. Sembra evidente che a noi servirebbe una decisa modifica o meglio sostituzione dell' articolo 70 con un nuovo testo. --Bramfab Discorriamo 17:39, 14 nov 2007 (CET)[rispondi]

Mi ripeto. Che il Sottosegretario abbia passato come risposta una interpretazione nata in ambienti ministeriali molto contigui alla dirigenza Siae è evidente. Che tirando per i capelli voglia dare torto ad homolaicus gonfiando aspetti inconsistenti, altrettanto. Secondo me il punto fondamentale è, lo ripeto, che il ministero+Siae hanno tentato di svuotare la forte richiesta che nasceva anche dal dibattito sull'Ipred2 di una normativa sul fair use dicendo che non c'è bisogno perchè già applicabile in Italia, ma di fatto svuotandolo di significato.

A maggior ragione, allora diventano importanti gli altri due fronti:

  1. l'articolo 70 bis all'esame della commissione cultura in sede legislativa
  2. l'attività degli esperti del Comitato consultivo permanente per il diritto d'autore

Illusioni è inutile farsele: gli amici della vecchia interpretazione del diritto d'autore sono forti e numerosi e vorranno vendere cara la loro pelle, anche perchè corrono fiumi di denaro. Però, forse non è il caso di fasciarsi la testa prima di rompersela. Un po' di ottimismo, se il mondo web saprà ritrovare una sua compattezza, non guasta.

Repetita iuvant e quoto in pieno Jaqen quando osserva che una primissima analisi qui al bar era stata tentata già cinque giorni fa. Allo stesso modo quoto in pieno la sua analisi comparatistica che evidenzia in pieno le contraddizioni della risposta del sottosegretario.

Sono d'accordo con g nell'immaginare che la velina della risposta sia uscita dall'ufficio legale della Siae che da un lato tenta di vincere ad ogni costo co homolaicus, prendendosela con pochi banner da quattro soldi, dall'altro arriva ad ammettere l'esistenza del fair use in Italia, a condizione di svuotarne (ed anche qui concordo con g) completamente il significato.

Ma la somiglianza delle analisi con quella fatta da g si ferma qui. Io resto un inguaribile ottimista sull'argomento. Indico solo alcuni segni ma che fanno molto ben sperare: (la firma viene posta sotto)

Il Comitato consultivo permanente per il diritto d'autore[modifica wikitesto]

Esisteva una vera roccaforte dell'influenza della Siae nell'interpretazione del diritto d'autore il comitato consultivo permanente per il diritto d'autore previsto dall'articolo 190 della legge sul diritto d'autore, di cui il presidente della Siae fa parte di diritto. Ebbene in modo significativo nel gruppo di esperti chiamati a raccogliere i pareri del mondo accademico e delle varie organizzazioni, come preparazione tecnica agli emanandi decreti legislativi (cfr. il DDL Levi) per la prima volta sono stati indicati molti personaggi che si sono espressi per posizioni a noi vicine, ad esempio Lorenzo de Tomasi, nostro contributore e relatore al convegno di Manno (Lugano), splendidamente organizzato da Wikimedia. Svizzera. C'è stata una nostra divertente gaffe quando sulla sua pagina utente lo abbiamo invitato ad imparare l'esistenza del diritto d'autore, proprio alla vigilia della sua chiamata al ruolo d'esperto, ma credo che si sarà fatto una crassa risata e conto molto sulla sua esperienza. Credo che tutta la pattuglia di esperti segnalati da Frontieri Digitali sarà una garanzia di buon lavoro, anche perchè con loro Wikimedia da tempo collabora. A questo punto è vero che il cammino sarà tutto in salita ma un briciolo di speranza, per favore lasciatemelo. Se poi qualcuno vuole dare una mano per cercare di chiarire meglio i nostri desiderata si affretti: gli esperti hanno avuto tempi brevissimi per la consegna del loro lavoro: 60 giorni di cui una ventina sono già passati.--Mizar (ζ Ursae Maioris) 22:27, 12 nov 2007 (CET)[rispondi]