Voltairine de Cleyre

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Voltairine de Cleyre

Voltairine de Cleyre (Leslie, 17 novembre 1866Chicago, 20 giugno 1912) è stata un'anarchica, scrittrice e attivista femminista statunitense.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque nella cittadina di Leslie, nello Stato del Michigan, ed ebbe il nome di Voltairine dal padre Hector de Clayre, un artigiano emigrato dalla Francia che ammirava in Voltaire lo spirito corrosivo e anticlericale[1]. Anche dal ramo di sua madre, americana di ascendenze puritane[1], de Clayre ebbe progenitori non conformisti: suo nonno si era battuto per l'abolizione della schiavitù militando nella Underground Railroad, un'organizzazione illegale che favoriva la fuga degli schiavi aiutandoli a espatriare in Canada[2].

La famiglia era poverissima, bastando appena i magri guadagni del padre, arrotondati dai lavori di cucito della madre, l'americana Harriet Billings. Nel 1880, quando i genitori si separarono, Voltairine fu mandata a studiare nella scuola del convento delle suore di Sarnia in Ontario. L'apparente contraddizione con le convinzioni paterne si spiega probabilmente con il fatto che l'istruzione e il convitto erano impartiti gratuitamente dalle suore, che speravano di allevare una futura conversa.[2]

Ma non fu così: in convento «fu come stare nella valle dell'ombra della morte e rimase una bianca cicatrice nella mia anima, dove ignoranza e superstizione mi bruciarono con il loro fuoco d'inferno in quei giorni soffocanti».[3] Cercò di fuggire dalla scuola, raggiungendo a nuoto Port Huron, nel Michigan e poi incamminandosi per 17 miglia verso casa, ma il padre la rimandò indietro. Tre anni dopo, Voltairine si diplomò con la medaglia d'oro e lasciò il convento. Si avvicinò poi alle teorie dell'anarchismo individualista americano, leggendo Henry David Thoreau, e aderì al movimento dopo la rivolta di Haymarket.[2] Dall'individualismo passò poi al mutualismo e all'anarchismo senza aggettivi, dedicandosi all'insegnamento e alla scrittura. Ebbe un figlio nel 1890 dal pensatore James B. Elliot.[2]

Voltairine de Cleyre, Philadelphia, Natale 1891

Durante la sua vita fu tormentata dalla malattia e dalla depressione, tentando il suicidio in almeno due occasioni; sopravvisse anche a un attentato il 19 dicembre 1902. Il suo aggressore, Herman Helcher, era un ex alunno che era stato precedentemente reso folle da una febbre, e che lei subito perdonò spiegando che «sarebbe un oltraggio alla civiltà se fosse mandato in prigione per un atto che era il prodotto di un cervello malato». L'attentato le lasciò problemi a un orecchio e un'infezione alla gola.[2]

Durante la primavera del 1911 sostenne la rivoluzione messicana, e in particolare le attività dell'anarchico Ricardo Flores Magón. La sua ultima poesia è stata dedicata agli attivisti messicani.[2]

Morte e sepoltura[modifica | modifica wikitesto]

Voltairine de Cleyre morì a 46 anni il 20 giugno 1912, al St. Mary of Nazareth Hospital di Chicago, Illinois, a causa di una meningite settica. È sepolta vicino a Emma Goldman e altri anarchici al Waldheim Cemetery (ora Forest Home Cemetery), nel Forest Park, un sobborgo a ovest di Chicago.[2]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • The Drama of the Nineteenth Century, 1889
  • In Defense of Emma Goldmann [sic] and the Right of Expropriation, 1894
  • The Past and Future of the Ladies' Liberal League, 1895
  • The Gods And The People, 1898
  • The Worm Turns, 1900
  • Det Anarkistiske Ideal, 1903
  • Crime and Punishment, 1903
  • McKinley's Assassination from the Anarchist Standpoint, 1907
  • Anarchism and American Traditions, 1909
  • The Dominant Idea, 1910
  • Direct Action, 1912
  • Leonardo Molfese (a cura di), Voltairine de Cleyre. Una poetessa ribelle. Saggi, lettere, racconti e poesie, Viterbo, Stampa Alternativa, 2018

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Malcolm Sylvers, Reviews, in Journal of American Studies, vol. 14, n. 2, Cambridge, Cambridge University Press, agosto 1980, pp. 253-54, DOI:10.1017/S0021875800001845, ISSN 0021-8758 (WC · ACNP). URL consultato l'8 settembre 2015.
  2. ^ a b c d e f g Biografia in: De Cleyre, Voltairine (2004), A. J. Brigati, ed., The Voltairine De Cleyre Reader, Oakland, California: AK Press, ISBN 1-902593-87-1 Introduzione
  3. ^ The Voltairine De Cleyre Reader, 2004, p. 106.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alexander Berkman e Hippolyte Havel, Selected Works of Voltairine de Cleyre, New York, Mother Earth Publishing Association, 1914
  • Emma Goldman, Voltairine de Cleyre, Berkeley Heights, The Oriole Press 1932
  • Paul Avrich, An American Anarchist: the life of Voltairine de Cleyre, Princeton, Princeton University Press 1978 ISBN 0691046573
  • Sharon Presley, Voltairine de Cleyre, in «The Storm!», 8, 1979
  • Margaret Marsh, Anarchist Women, 1870-1920, Temple University Press, Philadelphia 1981 ISBN 0877222029
  • George Esenwein, Anarchist Ideology and the Working-Class Movement in Spain, 1868-1898, Berkeley, University of California Press 1989 ISBN 0520063988
  • Sharon Presley, No Authority But Oneself. The Anarchist Feminist Philosophy of Autonomy and Freedom, in «Social Anarchism», 27, 2000
  • Candace Falk, A Documentary of the American Years: Made for America 1890-1901, Berkeley, University of California Press 2003 ISBN 0520086708
  • Eugenia De Lamotte, Gates of Freedom: Voltairine de Cleyre and the Revolution of the Mind, Ann Arbor, University of Michigan Press 2004 ISBN 0472098675
  • The Voltairine De Cleyre Reader, a cura di A. J. Brigati, Oakland, AK Press 2004 ISBN 1902593871
  • Sharon Presley e Crispin Sartwell, Exquisite Rebel: The Essays of Voltairine De Cleyre, Anarchist, Feminist, Genius, Albany, State University of New York Press 2005 ISBN 0791460940
  • Iain McKay, Voltairine De Cleyre. Her revolutionary ideas and legacy, in «Anarcho-Syndicalist Review», 44, 2006
  • Voltairine De Cleyre, D'espoir et de raison. Écrits d'une insoumise, a cura di Normand Bailargeon e Chantal Santerre, Montréal, Lux 2008 ISBN 978-2-89596-066-9

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN113149294485880522896 · ISNI (EN0000 0000 8115 4407 · LCCN (ENn81062418 · GND (DE12987552X · BNF (FRcb121986300 (data) · J9U (ENHE987007260354105171 · NSK (HR000559579