Vincenzo Ricasoli

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Vincenzo Ricasoli

Senatore del Regno d'Italia
Legislaturadalla XIV
Sito istituzionale

Deputato del Regno d'Italia
LegislaturaVIII, X
CollegioScansano
Sito istituzionale

Deputato del Regno di Sardegna
LegislaturaVII
CollegioGrosseto
Sito istituzionale

Vincenzo Ricasoli (Firenze, 13 febbraio 1814Porto Ercole, 20 giugno 1891) è stato un politico, agronomo e patriota italiano.

Fratello di Bettino, combatté le guerre risorgimentali fino a conseguire il grado di maggiore generale dell'esercito piemontese. Fu senatore del Regno d'Italia nella XIV legislatura.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Vincenzo Ricasoli nacque a Firenze il 13 febbraio 1814. Terzogenito del barone Luigi Ricasoli e di Elisabetta Peruzzi, subì l'influenza e il carattere inflessibile e determinato del fratello primogenito Bettino, che avrebbe lasciato un'impronta marcata nella storia della loro famiglia e dell'Italia. Condivise con lui l'interesse per la vita politica, l’impegno civile, l'agricoltura, la botanica e le scienze; lavorarono insieme al patrimonio familiare con le tenute in Maremma (1855). Gestì la tenuta di Gorarella a Grosseto, cercando di svilupparla e farla progredire con le prime macchine meccaniche per la mietitura prima e poi con l'introduzione in quelle zone della mezzadria.[1]

Nel 1860 venne eletto deputato del Regno di Sardegna per il collegio di Grosseto. In seguito all'unità d'Italia, fu eletto nel collegio di Scansano alle elezioni del 1861 e nel 1866 era colonnello di Stato maggiore nell'esercito del Regno nella battaglia di Custoza.[1]

Sviluppò i suoi interessi botanici fino a pubblicare degli scritti, nonché a impiantare nel 1869 alla Casa Bianca di Porto Ercole un giardino di "acclimatazione" o orto botanico, che dopo venti anni contava 1 860 specie diverse[2]. Nel 1881 fu nominato senatore del Regno nella XIV legislatura e durante tutta la vita ebbe un intenso scambio epistolare col fratello sulla vita politica e sulle vicende familiari. Morì a Porto Ercole il 20 giugno 1891.[1]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze italiane[modifica | modifica wikitesto]

Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d'Indipendenza (6 barrette) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine di Santo Stefano Papa e Martire (Granducato di Toscana) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia inglese della Guerra di Crimea (Regno Unito) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia turca di Crimea (Impero Ottomano) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia francese commemorativa della Seconda Guerra d'Indipendenza italiana (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Vincenzo Ricasoli, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 19 maggio 2020.
  2. ^ Orto Botanico Corsini/Sito ufficiale, su ortobotanicocorsini.com. URL consultato il 4 novembre 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Aurelio Gotti, Il barone Vincenzo Ricasoli generale e senatore del regno, Firenze, Tipografia di Mariano Ricci, 1891.
  • Pier Luigi Pini, Vincenzo Ricasoli e l'azienda di Gorarella, Firenze, Olschki, 1980.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN308238687 · ISNI (EN0000 0004 3382 0689 · CERL cnp02103406 · GND (DE1051827353 · BNF (FRcb169144495 (data) · J9U (ENHE987007583135805171 · WorldCat Identities (ENlccn-no2014049470
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