Villa Il Platano

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Villa Il Platano o Villa Poccianti
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàScandicci
Indirizzovia Gian Pasquale Poccianti
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXVI- XVIII secolo
Usoprivato
Realizzazione
Proprietariofamiglia Poccianti
CommittenteNerli, Argenti, Tani, Medici-Tornaquinci, Ducci

Villa Il Platano o Villa Poccianti è una dimora storica italiana, situata in Via G. B. Poccianti nel comune di Scandicci (FI), lungo la strada principale che da Legnaia conduce alla città di Scandicci. Prende il nome dall'omonimo albero, piantato nel XIX secolo dai Poccianti.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Origine del nome[modifica | modifica wikitesto]

La villa fu intitolata al platano, per volere del conte Guido Poccianti, al tempo di Firenze capitale, durante una riunione di famiglia.[1]

Da modesta casa a sede provvisoria del comune di Casellina e Torri[modifica | modifica wikitesto]

Secondo alcuni studiosi, in origine qui si trovava una fortezza posta lungo il fiume Greve. Terminata poi la sua vocazione originaria venne acquistata dai Nerli nel XVI secolo.[2] Carocci, dal canto suo, affermava che la villa sarebbe stata costruita sui resti di una modesta casa.[3] Nella villa è documentata la presenza di una cappella privata affacciata sul ponte. La cappella (tuttora consacrata) fu eretta per volere della famiglia Tani all’inizio del XVII secolo; anticamente essa era consacrata a San Gaetano Thiene ( infatti il soffitto della suddetta cappella è decorato con la Gloria di San Gaetano di Thiene, di fattura settecentesca). I Poccianti decisero, in un secondo momento, di dedicarla anche a San Roberto Bellarmino.[4]

Nel 1591 la Villa passò agli Argenti, poi a Stefano Guglielmo Tani (1615) la cui famiglia ampliò l’edificio. In seguito passò ai Medici-Tornaquinci (XVIII secolo), i quali la abbellirono; l’immobile passò poi ai Ducci e, infine, ai conti Poccianti. Ancor oggi la villa è di proprietà di questa famiglia, che diede i natali all'architetto neoclassico toscano Pasquale Poccianti, inumato nella cappella gentilizia.[5]

Villa Poccianti fu, fino alla costruzione del (all’epoca nuovo) Palazzo Comunale di Scandicci[6], la sede della giunta municipale del comune di Casellina e Torri dal 1868 a tutto il 1870. La Giunta si riuniva nell'attuale sala da biliardo.[7]

I terreni della famiglia Poccianti comprendevano anche l'attuale piazza Matteotti e il Comune acquistò questo terreno per 20.000 lire dell'epoca. Il contratto fu firmato dal sindaco di Casellina e Torri, Enrico Margherini e dalla signora Iginia Gannucci-Cancellieri vedova Poccianti, che firmò anche a nome dei figli minorenni, Guido, Virginia e Marianna.[8]

L’architetto Giuseppe Poggi eseguì le ultime modifiche per conto della famiglia Poccianti.[9]

L'enorme platano (alto ben 32 metri[10]) è stato piantato nel 1812, al centro del bel parco, vicino ad un pozzo cinquecentesco.[11]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vedi Villa Il Platano#Collegamenti esterni
  2. ^ F. G. Romeo, Storia di Scandicci, Firenze 1982.
  3. ^ I dintorni di Firenze, 1906-1907.
  4. ^ D. Lamberini, a cura di, Scandicci- itinerari storico-artistici nei dintorni di Firenze, 1990.
  5. ^ Scandicci, Itinerari storico-artistici nei dintorni di Firenze, a cura di Daniela Lamberini, Firenze, 1990, Ponte Alle Grazie, pag. 25.
  6. ^ Progettato dall’ingegnere Francesco Martelli in stile neorinascimentale, prendendo come modelli gli edifici costruiti dal Poggi in “stile Firenze Capitale”; cfr. M. Gamannossi, Fieramente Scandicci, 150 anni di esposizione e di storia, Sicrea edizioni, 2016.
  7. ^ F. G. Romeo, Storia di Scandicci, 1982, pag. 124.
  8. ^ Mila Guidi, Un borgo della periferia fiorentina- Casellina e Torri, 1861-1913, Scandicci, 2006, Scandicci, Centrolibro.
  9. ^ Giuseppe Poggi aveva sposato la figlia di Pasquale Poccianti, Fulvia, nel 1850. https://www.famigliapoggi.com/annamaria-poggi Archiviato il 7 marzo 2021 in Internet Archive.; v. anche Scandicci, itinerari storico-artistici..., pag. 24.
  10. ^ L’ultimo rilevamento risale al 2000. Vedi https://parlalberi.blogspot.com/2013/01/i-grandi-alberi-nella-toponomastica.html
  11. ^ D. Lamberini, a cura di, Scandicci- itinerari storico-artistici nei dintorni di Firenze.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Francesco Giuseppe Romeo, Storia di Scandicci, tipografia S.T.A.F., Firenze, 1982;
  • Scandicci, itinerari storico-artistici nei dintorni di Firenze, a cura di Daniela Lamberini, Firenze, 1990, Ponte Alle Grazie;
  • Mila Guidi, Un borgo della periferia fiorentina, Casellina e Torri 1861-1913, Riccardo Borgioli (a cura di), introduzione di Alfonso Mirto, Centrolibro - Scandicci (FI) , 2006, ISBN 88-86794-12-6.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]