Coordinate: 44°20′23.96″N 10°00′04.5″E

Vico (Bagnone)

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Vico
frazione
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Toscana
Provincia Massa-Carrara
ComuneBagnone
Territorio
Coordinate44°20′23.96″N 10°00′04.5″E
Abitanti113
Altre informazioni
Cod. postale54021
Prefisso0187
Fuso orarioUTC+1
Cod. catastaleA576
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Vico
Vico

Vico (Vic nel dialetto della Lunigiana) è una frazione del comune di Bagnone in provincia di Massa-Carrara, in alta Lunigiana, a circa 4 chilometri dal capoluogo comunale.

Il borgo di Vico è ripartito in quattro contrade: Vico Chiesa (dove si trova la locale chiesa dedicata a Santa Maria Assunta), Vico Canneto, dominante dall'alto la vicina area pianeggiante su cui il paese si estende, Vico Monterole, corrispondente alla parte più elevata e isolata della frazione, e infine 'Vico Valle, la contrada più grande e popolosa che si sviluppa quasi a un chilometro di distanza dalla zona in cui è posizionata la Chiesa.

Attualmente Vico è la frazione più popolosa della valle del Bagnone (torrente) avendo goduto di una emigrazione di ritorno sia di persone pensionate, sia di giovani che hanno costituito famiglia proprio nel natìo borgo.

Vico si è sviluppato in un'ampia area pianeggiante delimitata a est dal torrente Acquetta, in direzione del Mulino di Vico e di Treschietto, e a ovest dai torrenti Redivalle e Fiumenta.

Alle sue spalle si estende il possente crinale appenninico, raggiungibile sia dalle valli del Fiumenta e del Redivalle, proiettate sul Monte Aquila (1.780 m) e sul Monte Brusa (1.796 m), sia dalla valle dell'Acquetta che sale fino al passo di Badignana (1.685 m) e al Monte Matto (Toscana) (1.503 m).

Il borgo di Vico ha certamente un'origine romana propria di tutte le località richiamanti il termine vicus. La chiesa di Santa Maria Assunta è già citata intorno al XIII secolo come possedimento dei vescovi-conti di Luni.

Nel XIV secolo, decaduto il potere temporale dei vescovi-conti, le terre del bagnonese subirono l'influenza malaspiniana che durerà fino alla metà del XVIII secolo con il passaggio delle terre feudali all'Impero.

A Vico si approvarono gli Ordinamenti di Vico, una serie di regolamenti di gestione delle attività sociali che richiedevano l'affermazione di un sistema che potremmo oggi definire antesignano della Democrazia e che si concretò anche nelle vicine borgate di Treschietto e di Jera: possibilità di nominare dei rappresentanti popolari che interlocuissero con i nobili, introduzione o aumento di nuove gabelle solo a seguito di approvazione popolare, gestione comune di una parte dei terreni paesani a formare i cosiddetti beni sociali ancora oggi esistenti, ovvero comunioni indivise destinate ad un uso comune dei singoli partecipanti relativamente al diritto di passo, di legnatico, di fungatico e di pascolo.

Solo dopo la metà del XVIII secolo, dopo un breve interregno imperiale, le terre vichesi passarono al Granducato di Toscana prima e al Ducato di Parma e Piacenza poi.

Collegamenti esterni

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