Utente:Wamorel/Sandbox

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Pino Valenti (artista)[modifica | modifica wikitesto]

Giuseppe Valenti (Collesano 1947), noto come Pino Valenti, è un artista italiano. Utilizza il legno per realizzare le sue opere e si esprime attraverso le tecniche della tarsìa e del mosaico utilizzando essenze lignee naturali e colorate.


Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Da giovane apprende il mestiere di ebanista e successivamente si iscrive, diciottenne, all’Istituto d’arte di Cefalù dove viene a contatto con quelle che saranno le tecniche predilette: la tarsìa e il mosaico in legno.[1] Dopo il diploma si dedica allo stesso tempo alla pratica artistica e al mestiere di ebanista, a volte unendo entrambe le attività nella realizzazione di elementi d'arredo che accolgono immagini, ma gradualmente concentra sempre più le sue energie nella realizzazione di quadri, pannelli figurativi interamente in legno, e matura un suo personale linguaggio che pone inizialmente le sue basi sulla rilettura di alcuni maestri del passato come Michelangelo, Botticelli, Caravaggio, ma anche contemporanei come Picasso, e che con gli anni si colora sempre più passando dall’uso quasi esclusivo delle essenze lignee naturali a quelle colorate.[1][2]

Gli anni Settanta sono un periodo di ricerca e maturazione di uno stile che in gran parte si fonda su una forte attrazione per la cultura classica, filtrata dall’arte moderna e contemporanea[2]. Di questi anni fanno parte numerose riletture di opere pittoriche e scultoree dell'arte classica e del rinascimento. Una occasione particolarmente significativa per questo tipo di ricerca è stata offerta anche da un "intervento" artistico su un passamano ligneo in casa Failla, a Collesano: "[...] realizzato da un bravo artigiano ebanista, Giovanni Rotondi. Da ambo i lati della ringhiera, racchiusi da sottili cornici variegate, tergo a tergo, spiccano in sequenza trentadue pannelli intarsiati, risolti con calibrata sintesi, raffiguranti storici capolavori, dall’arte egizia a quella contemporanea, tra cui, il Tutankhamon di Tebe, il Discobolo di Mirone, il Pantocratore di Cefalù, il Crocifisso di Cimabue, la Venere di Botticelli, la Monna Lisa di Leonardo, l’Apollo e Dafne di Bernini, il Laocoonte, della Scuola di Rodi, Achille e Aiace che giocano ai dadi, I giocatori di carte di Cezanne, la Grande-Jatte di Seurat, le Muse inquietanti di De Chirico, Massacro in Corea di Picasso"[2].  

Tramite questo processo Valenti giunge a una prima maturazione stilistica "arricchendo la sua “tavolozza” e la fantasia, e poi iniziando altri intarsi a mosaico di soggetti diversi, più autonomi e liberi di contenuto, con figure costruite a sfaccettamenti geometrici e a contrasti cromatici." [2] Matura così un proprio stile, e i suoi quadri si colorano sempre più dagli anni Ottanta in poi.  

"[..] per Valenti, i legni, impiallacci colorati, sono una grande risorsa. Usarli, integrarli, dosarli con quelli naturali, con il gusto del pittore che costruisce i volumi e gli ambienti, nei contrasti, nelle sfumature e nelle luci. Egli è in grado di fissare, esaltare o attenuare al massimo, l’artificio di questi colori, i rossi, i bianchi, i gialli, i grigi, i neri, i verdi e gli azzurri. Più volte si scopre, nei temi rappresentati, un senso di armonia mentre i colori vibrano di musicalità. E’ indubbio che Valenti, attratto dalla cultura classica, filtrata dall’arte moderna e contemporanea, corroborato dalla conoscenza dei propri pezzi, sperimenta l’intarsio su qualsiasi supporto, senza mai tradire la sua libertà espressiva." [2]

Dagli anni novanta si dedica esclusivamente all’attività artistica, ma in alcune occasioni progetta e realizza elementi d'arredo che accolgono le sue immagini, anche in luoghi pubblici, come il grande tavolo dedicato alle Vittime della Mafia nella “Sala dei Sindaci” del Municipio del Comune di Collesano, o il pannello rievocativo presso il Museo della Targa Florio di Collesano, dedicato alla storica corsa automobilistica.[2]

  1. ^ a b Pino Valenti, Intarsiando.
  2. ^ a b c d e f Michele Cutaia, Il mondo pittorico-intarsiato di Pino Valenti, in Catalogo dei lavori di Pino Valenti.