Utente:TranslatorToItalian/Nipah virus

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Nipah virus
Micrografia a falsi colori di un Nipah virus (porpora) all'interno di una cellula di Vero (marrone)
Classificazione scientifica
Dominio Riboviria
Regno Orthornavirae
Phylum Negarnaviricota
Classe Monjiviricetes
Ordine Mononegavirales
Famiglia Paramyxoviridae
Genere Henipavirus
Specie Nipah henipavirus

Il virus Nipah, il cui nome scientifico è Nipah henipavirus, è un virus trasmesso dai pipistrelli il quale causa l'infezione da virus Nipah nell'uomo e in altri animali, si tratta di una malattia con un alto tasso di mortalità. Numerose epidemie causate dal virus Nipah si sono verificate nel sud e nel sud-est asiatico. Il virus Nipah appartiene al genere Henipavirus insieme al virus Hendra, il quale anche ha causato alcuni focolai della malattia da lui provocata.

Virologia[modifica | modifica wikitesto]

Come altri henipavirus, il genoma del virus Nipah è un RNA singolo a senso negativo (non segmentato), a filamento singolo di oltre 18 kb, il quale è sostanzialmente più lungo di quello di altri paramixovirus . [1] [2] Le particelle virali avvolte nella pericapside sono di forma variabile e possono essere filamentose o sferiche; contengono un nucleocapside elicoidale. [1] Vengono generate sei proteine strutturali: N (nucleocapside), P (fosfoproteina), M (matrice), F (fusione), G (glicoproteina) e L (RNA polimerasi). Il quadro di lettura aperto P codifica anche tre proteine non strutturali, C, V e W. Ci sono due glicoproteine dell'involucro. La glicoproteina G si assembla come un tetramero per formare l'anti-recettore virale, o proteina di attaccamento, che si lega al recettore sulla cellula ospite. La glicoproteina F forma un trimero, il quale media la fusione della membrana. [1] [2]

Tropismo[modifica | modifica wikitesto]

Le efrine B2 e B3 sono state identificate come i principali recettori del virus Nipah. [1] [2] [3] I sottotipi di efrina hanno una distribuzione complessa dell'espressione in tutto il corpo, dove si nota che la efrina B3 ha un'espressione particolarmente elevata in alcune sottoregioni del proencefalo. [4]

Evoluzione[modifica | modifica wikitesto]

È probabile che questo virus abbia avuto origine nel 1947 (intervallo di credibilità del 95%: 1888-1988). [5] Esistono due cladi di questo virus: uno con origine nel 1995 (intervallo di credibilità del 95%: 1985-2002) e un secondo con origine nel 1985 (intervallo di credibilità del 95%: 1971-1996). Il tasso di mutazione è stato stimato essere 6,5 × 10 -4 sostituzione/sito/anno (95% intervallo di credibilità: 2,3 × 10 -4 –1,18 × 10 -3 ), simile ad altri virus a RNA.

Distribuzione geografica[modifica | modifica wikitesto]

Pteropus vampyrus (volpe volante malese ), uno dei serbatoi naturali del virus Nipah

Il virus Nipah è stato isolato dalla volpe volante di Lyle ( Pteropus lylei ) in Cambogia [6] e l'RNA virale è stato trovato nelle urine e nella saliva di P. lylei e del pipistrello Hipposideros larvatus in Thailandia. [7] Il virus infettivo è stato anche isolato da campioni ambientali di urina di pipistrello e frutta parzialmente mangiata in Malesia. [8] Anticorpi contro l'henipavirus sono stati trovati anche nei pipistrelli della frutta in Madagascar ( Pteropus rufus, Eidolon dupreanum ) [9] e Ghana ( Eidolon helvum ) [10] indicando un'ampia distribuzione geografica dei virus. Nessuna infezione di esseri umani o altre specie è stata osservata in Cambogia, Thailandia o Africa a partire da maggio 2018.

Sintomi[modifica | modifica wikitesto]

Articolo principale:

  • Febbre
  • Mal di testa
  • Dolore muscolare ( mialgia )
  • Vomito
  • Gola infiammata

Questi sintomi possono essere seguiti da condizioni più gravi, tra cui:

  • Vertigini
  • Sonnolenza
  • Stato di coscienza alterata
  • Encefalite acuta
  • Polmonite atipica
  • Gravi problemi respiratori
  • Convulsioni [11]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Origine[modifica | modifica wikitesto]

Le prime infezioni del virus Nipah su degli esseri umani vennero identificate nel 1998, quando un focolaio di malattie neurologiche e respiratorie negli allevamenti di suini della Malesia peninsulare causò 265 infezioni sugli esseri umani, di cui 105 furono mortali. [12] [13] [14] Il virus fu isolato, nel 1999, l'anno successivo. [15] Questo focolaio ha provocò l'abbattimento di un milione di maiali. A Singapore si verificarono 11 contagi, tra i quali avvenne un decesso. Questi casi si verificarono in lavoratori addetti alla macellazione che vennero in contatto con i suini importati dagli allevamenti malesi dove si era diffusa la malattia. Il virus Nipah è stato classificato dai Centers for Disease Control and Prevention come agente di categoria C. [16] Il nome "Nipah" si riferisce al luogo, Sungai Nipah, una località presso Port Dickson, nello stato del Negeri Sembilan, luogo in cui vene isolato per la prima volta il virus Nipah in un essere umano. [17] [18] In un nuovo piano sviluppato dopo l'epidemia di Ebola per la ricerca e lo sviluppo urgenti prima e durante un'epidemia di nuovi test diagnostici, vaccini e farmaci, il virus Nipah è uno dei numerosi virus identificati dall'OMS come probabile causa di una futura epidemia.[19] [20]

L'epidemia è stata originariamente scambiata per encefalite giapponese, ma i medici della zona hanno notato che le persone che erano vaccinate contro l'encefalite giapponese non erano protette dall'epidemia in corso, inoltre il numero di casi tra gli adulti era insolito. [21] Sebbene queste osservazioni siano state registrate nel primo mese dell'epidemia, il Ministero della Salute non ne ha tenuto conto e ha lanciato una campagna nazionale per educare le persone sui pericoli dell'encefalite giapponese e del suo vettore, le zanzare Culex.

I sintomi dell'infezione dell'epidemia in Malaysia erano principalmente encefalitici nell'uomo e respiratori nei suini. Le epidemie successive causarono malattie respiratorie nell'uomo, aumentando la probabilità di trasmissione da uomo a uomo e indicando l'esistenza di ceppi più pericolosi del virus.

Sulla base dei dati di sieroprevalenza e dell'isolamento del virus, il serbatoio principale del virus Nipah è stato identificato nei pipistrelli della frutta pteropidi, tra cui Pteropus vampyrus ( volpe volante malese ) e Pteropus hypomelanus ( volpe volante variabile ), entrambi presenti in Malesia.

Si pensa che la trasmissione del virus Nipah dalle volpi volanti ai maiali sia dovuta a una crescente sovrapposizione tra gli habitat dei pipistrelli e le porcilaie della Malesia peninsulare. Nella fattoria esaminata, i frutteti erano nelle immediate vicinanze della porcilaia. In questa circostanza urina, feci e frutta parzialmente mangiata dai poppistrelli venivano a contatto con i maiali. [22] Successivi studi dimostrarono che la ricaduta virale nei suini potrebbe essersi verificata, non rilevata, in Malesia dal 1996. [12] Nel 1998, la diffusione virale venne favorita dal trasferimento di suini infetti in altri allevamenti, dove si sono verificati nuovi focolai.

Focolai della malattia[modifica | modifica wikitesto]

Focolai di infezione causati dal virus Nipah sono stati segnalati in Malesia, Singapore, Bangladesh e India. La più alta mortalità dovuta all'infezione da virus Nipah si è verificata in Bangladesh, dove i focolai della malattia si verificano generalmente in inverno. [23] Il virus Nipah è apparso per la prima volta nel 1998, nella Malesia peninsulare, nei suini e negli allevatori di suini. A metà del 1999, in Malesia erano stati segnalati più di 265 casi umani di encefalite, inclusi 105 decessi, e a Singapore vennero segnalati 11 casi di encefalite o malattie respiratorie con un solo decesso. [24] Nel 2001, il virus Nipah venne segnalato dal distretto di Meherpur, Bangladesh [25] [26] e Siliguri, India. [25] In Bangladesh l'epidemia apparse nuovamente nel 2003, 2004 e 2005 nei distretti di Naogaon, Manikganj, Rajbari, Faridpur e Tangail . [26] In Bangladesh si verificatono focolai anche negli anni successivi. [27] Nel settembre 2021, il virus Nipah è riemerso in Kerala, in India, uccidendo un bambino di 12 anni. [28]

Luoghi dei focolai di henipavirus (stelle rosse-virus Hendra; stelle blu-virus Nipah) e distribuzione di serbatoi di volpi volanti di henipavirus (virus di ombreggiatura rossa - Hendra; virus di ombreggiatura blu - Nipah)

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Nipah virus infection: A review, in Epidemiology and Infection, vol. 147, 2019, DOI:10.1017/S0950268819000086.
  2. ^ a b c Vaccines to emerging viruses: Nipah and Hendra, in Annual Review of Virology, vol. 7, 2020, DOI:10.1146/annurev-virology-021920-113833.
  3. ^ vol. 19, DOI:10.1016/j.tim.2011.03.005, https://oadoi.org/10.1016/j.tim.2011.03.005.
  4. ^ vol. 50, DOI:10.1016/j.mcn.2012.03.004, https://oadoi.org/10.1016/j.mcn.2012.03.004.
  5. ^ Lo Presti A, Cella E, Giovanetti M, Lai A, Angeletti S, Zehender G, Ciccozzi M, Origin and evolution of Nipah virus, in J Med Virol, vol. 88, n. 3, 2015, pp. 380–388, DOI:10.1002/jmv.24345.
  6. ^ Reynes JM, Counor D, Ong S, Nipah virus in Lyle's flying foxes, Cambodia, in Emerging Infectious Diseases, vol. 11, n. 7, 2005, pp. 1042–7, DOI:10.3201/eid1107.041350.
  7. ^ Wacharapluesadee S, Lumlertdacha B, Boongird K, Bat Nipah virus, Thailand, in Emerging Infectious Diseases, vol. 11, n. 12, 2005, pp. 1949–51, DOI:10.3201/eid1112.050613.
  8. ^ Chua KB, Koh CL, Hooi PS, Isolation of Nipah virus from Malaysian Island flying-foxes, in Microbes and Infection, vol. 4, n. 2, 2002, pp. 145–51, DOI:10.1016/S1286-4579(01)01522-2.
  9. ^ Lehlé C, Razafitrimo G, Razainirina J, Henipavirus and Tioman virus antibodies in pteropodid bats, Madagascar, in Emerging Infectious Diseases, vol. 13, n. 1, 2007, pp. 159–61, DOI:10.3201/eid1301.060791.
  10. ^ Hayman DT, Suu-Ire R, Breed AC, McEachern JA, Wang L, Wood JL, Cunningham AA, Evidence of henipavirus infection in West African fruit bats, in PLOS ONE, vol. 3, n. 7, 2008, DOI:10.1371/journal.pone.0002739.
  11. ^ (EN) www.who.int, https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/nipah-virus. URL consultato il 7 settembre 2021.
  12. ^ a b vol. 3, DOI:10.1016/S1286-4579(01)01384-3, https://oadoi.org/10.1016/S1286-4579(01)01384-3.
  13. ^ vol. 48.
  14. ^ vol. 29.
  15. ^ (EN) www.cdc.gov, https://www.cdc.gov/vhf/nipah/index.html. URL consultato il 21 May 2018.
  16. ^ Bioterrorism Agents/Diseases. bt.cdc.gov
  17. ^ vol. 14.
  18. ^ pbs.org, https://www.pbs.org/spillover-zika-ebola-beyond/home/. URL consultato il 4 August 2016.
  19. ^ Scientific American Blog Network, https://blogs.scientificamerican.com/guest-blog/after-ebola-a-blueprint-emerges-to-jump-start-r-d/. URL consultato il 13 December 2016.
  20. ^ World Health Organization, https://www.who.int/csr/research-and-development/list_of_pathogens/en/. URL consultato il 13 December 2016.
  21. ^ vadscorner.com, http://www.vadscorner.com/veo.html.. Archived thread from the Malaysian Doctors Only BBS Archiviato il 18 April 2006 Data nell'URL non combaciante: 18 aprile 2006 in Internet Archive.
  22. ^ Chua KB, Chua BH, Wang CW, Anthropogenic deforestation, El Niño and the emergence of Nipah virus in Malaysia, in The Malaysian Journal of Pathology, vol. 24, n. 1, 2002, pp. 15–21.
  23. ^ vol. 12, DOI:10.3201/eid1202.051247, https://oadoi.org/10.3201/eid1202.051247.
  24. ^ vol. 4, DOI:10.1038/nrmicro1323, https://oadoi.org/10.1038/nrmicro1323.
  25. ^ a b vol. 12, DOI:10.3201/eid1202.051247, https://oadoi.org/10.3201/eid1202.051247.
  26. ^ a b vol. 10, DOI:10.3201/eid1012.040701, https://oadoi.org/10.3201/eid1012.040701.
  27. ^ South-East Asia Regional Office, http://www.searo.who.int/entity/emerging_diseases/links/nipah_virus_outbreaks_sear/en/. URL consultato il 23 May 2018.
  28. ^ India’s COVID-battered Kerala state now on alert for Nipah virus. URL consultato il 9 September 2021.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]