Utente:Terrasque/Sandbox

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Stato Patrimoniale[modifica | modifica wikitesto]

In economia aziendale lo stato Patrimoniale è uno dei documenti che insieme al conto economico, rendiconto finanziario e nota integrativa, compone il bilancio d'esercizio. Lo stato patrimoniale è la fotografia ad una certa data della situazione patrimoniale di un'impresa, solitamente esposto in sezioni divise e contrapposte (attivo e passivo).

In Italia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stato patrimoniale è previsto dal codice civile, all'art. 2423 e 2424, quest'ultimo ne prevede anche la forma. L'attivo, situato a sinistra, è composto da 4 macroclassi, il passivo, a destra, invece è composto da 5 macroclassi:

Attivo Passivo
A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti,
con separata indicazione della parte già richiamata;
B) Immobilizzazioni;
I Immobilizzazioni immateriali;
II Immobilizzazioni materiali;
III Immobilizzazioni finanziarie;
C) Attivo Circolante;
I Rimanenze;
II Crediti;
III Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni;
IV Disponibilità liquide
D) Ratei e Risconti;
A) Patrimonio Netto;
I Capitale sociale
II Riserva da sovrapprezzo azioni
III Riserve di rivalutazione
IV Riserva legale
V Riserve statutarie
VI Altre riserve, distintamente indicate
VII Riserva per operazioni di copertura dei flussi finanziari attesi
VIII Utili (perdite) portati a nuovo
IX Utile (perdita) dell’esercizio
X Riserva negativa per azioni proprie in portafoglio
B) Fondo per rischi e oneri;
C) Trattamento di fine rapporto;
D) Debiti;
E) Ratei e Risconti;

Fondi per rischi e oneri[modifica | modifica wikitesto]

Comprende solo i fondi destinati a coprire perdite o debiti di natura determinata, di esistenza certa o probabile, ma di ammontare o data di sopravvenienza indeterminata alla data di chiusura del bilancio. In caso contrario sarebbe un debito.

Diverse classificazioni[modifica | modifica wikitesto]

Attivo[modifica | modifica wikitesto]

Le immobilizzazioni e l'attivo circolante vengono classificate in base al criterio della destinazione.
Il criterio per natura è previsto per i "crediti verso soci per versamenti ancora dovuti", per i ratei e risconti, e per i crediti finanziari (immobilizzazioni finanziarie) e commerciali (attivo circolante).
In via marginale viene utilizzato anche il criterio finanziario per alcune voci: gli importi esigibili entro l'esercizio per le immobilizzazioni finanziarie, e gli importi esigibili oltre l'esercizio successivo per gli importi dei crediti dell'attivo circolante.

Passivo[modifica | modifica wikitesto]

Le fonti di finanziamento sono classificate per natura per distinguere i mezzi di terzi (debiti) dai mezzi propri (Patrimonio netto). In via marginale viene utilizzato il criterio finanziario per distinguere i debiti esigibili entro ed oltre l'esercizio successivo.

D. lgs. 139/2015[modifica | modifica wikitesto]

Con l'entrata in vigore del decreto legislativo 139/2015, sono avvenute alcune modifiche allo stato patrimoniale per i bilanci con data di inizio periodo dal 1° gennaio 2016.[1] Alcune di queste differenze sono:

  • l'instaurazione di una riserva negativa per le azioni proprie detenute;
  • l'eliminazione delle indicazioni dei conti d'ordine in calce allo stato patrimoniale, che saranno invece indicati in nota integrativa;
  • Gli strumenti finanziari derivati vengono esposti nello stato patrimoniale (nell'attivo, nelle immobilizzazioni o nelle attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni, a seconda dei casi, nel passivo, una riserva per operazioni di copertura, e nei fondi rischi ed oneri).

Principi contabili internazionali[modifica | modifica wikitesto]

Anche i principi contabili internazionali prevedono la presentazione di uno stato patrimoniale a composizione del bilancio d'esercizio. Questi principi non forniscono uno schema obbligatorio, ma richiedono delle indicazioni precise e dei requisiti minimi di forma, contenuto e di sostanza. Le attività e le passività vanno distinte tra correnti[2] e non correnti. Vanno indicate alcune voci specifiche, attività e passività che rientrano nell'applicazione dell'IFRS 5, indicazioni degli importi che si prevede saranno saldati entro ed oltre i 12 mesi.
Le attività e le passività per imposte differite non possono essere incluse nelle attività o passività correnti.

Intermediari finanziari[modifica | modifica wikitesto]

Un caso particolare riguarda lo stato patrimoniale degli intermediari finanziari. Per queste categorie di imprese (banche, SGR, SIM, etc.) è possibile classificare gli elementi secondo il criterio della liquidità[3]. Per quanto riguarda poi gli intermediari finanziari diversi dalla banche, la Banca d'Italia pubblica, generalmente ogni anno, un regolamento per omogeneizzare i bilanci di queste imprese e renderli facilmente comparabili[4].

Principali differenze tra i principi internazionali e quelli italiani[modifica | modifica wikitesto]

Come si è visto, per lo stato patrimoniale i principi italiani prevedono uno schema obbligatorio, mentre quelli internazionali richiedono obbligatoriamente la presenza di voci specifiche. In italia non viene richiesto il totale delle attività e delle passività correnti. Nella previsione internazionale i ratei e risconti non sono evidenziati separatamente.

Riclassificazione[modifica | modifica wikitesto]

Alcune opzioni sono:

  • criterio finanziario: gli elementi dell'attivo vengono ordinati secondo il grado di liquidità, quelli del passivo secondo il grado esigibilità. In questo modo si possono fare presunzioni riguardo la solvibilità a breve e a lungo termine dell'impresa.
  • criterio pertinenza gestionale: si ottengono due macroclassi, le immobilizzazioni, investimenti nel capitale fisso, e l'attivo circolante, rende possibile lo sfruttamento della capacità produttiva delle immobilizzazioni. Il criterio evidenzia l'origine delle risorse investite nell'azienda, riconducili al patrimonio netto ed ai debiti.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il nuovo bilancio Una sintesi dei principi contabili aggiornati (PDF), su pwc.it. URL consultato il 21 giugno 2017.
  2. ^ Rientrano le attività che fanno parte del ciclo operative, quelle tenute per trading e quelle che si ritiene saranno realizzate entro i 12 mesi successivi alla data di bilancio. Nelle attività correnti rientrano anche le disponibilità liquide ed equivalenti. Nelle passività quelle per cui l'impresa non può differire il pagamento oltre i 12 mesi.
  3. ^ Stato patrimoniale e conto economico secondo i principi IAS (PDF), su fondazionenazionalecommercialisti.it. URL consultato il 23 giugno 2017.
  4. ^ Il bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari, su bancaditalia.it.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Conto Economico[modifica | modifica wikitesto]

In economia aziendale il conto economico è uno dei documenti che compone, insieme allo stato patrimoniale, al rendiconto finanziario e alla nota integrativa, il bilancio d'esercizio di un'impresa. Il conto economico, in particolare, evidenzia il risultato economico d'esercizio del periodo di riferimento del bilancio ("utile o perdita d'esercizio": in caso di utile può essere distribuito come dividendo o destinato ad una delle riserve che compongono il patrimonio netto).

In Italia[modifica | modifica wikitesto]

Il conto economico è normato innanzitutto nel Codice civile, agli articoli 2423 e 2425, in cui si evidenzia rispettivamente che è un documento obbligatorio, redatto dagli amministratori, e le voci che lo compongono. Per la sua redazione si fa anche riferimento ai [[principi contabili italiani, in particolare all'OIC 12.
Il CE ha una struttura a forma scalare e una classificazione dei costi per natura (invece che per destinazione). È formato da quattro sezioni (individuate con le prime lettere dell'alfabeto), più alcune voci che illustrano il risultato d'esercizio, ante e dopo le imposte.

Sezioni che compongono il conto economico:

A) Valore della produzione;
B) Costi della produzione;
C) Proventi ed oneri finanziari;
D) Rettifiche di valore di attività e passività finanziarie;

Precedentemente ai bilanci con data di inizio al 1° gennaio 2016, il conto economico aveva un'ulteriore sezione, la E) Proventi ed oneri straordinari, eliminata, insieme ad altre modifiche sul bilancio d'esercizio, con il d. lgs 139/2015.

Principi contabili internazionali[modifica | modifica wikitesto]

Il conto economico è previsto anche per i principi contabili internazionali[1], ma in una forma diversa rispetto a quello italiano. lo IAS 1 prevede due possibili forme:

  • un solo documento chiamato Conto economico complessivo (Statement of Comprehensive Income)
  • due diversi documenti chiamati rispettivamente:
a. "conto economico" (Incomes statement)
b. "altre componenti di conto economico complessivo" (Other comprehensive income).

La classificazione dei costi può avvenire per natura o per funzione, in quest'ultimo caso vanno classificate per natura le voci relative all'ammortamento, svalutazioni e personale.

Le diverse gestioni[modifica | modifica wikitesto]

La forma scalare consente di esporre risultati parziali progressivi, che evidenziano come si è formato il reddito d'esercizio e che indicano il contributo delle varie aree di gestione alla sua formazione:

  1. risultato della gestione caratteristica o tipica
  2. risultato dopo la gestione patrimoniale (gestione accessoria).
  3. risultato dopo la gestione finanziaria
  4. risultato prima delle imposte
  5. risultato dell'esercizio

Gestione caratteristica (tipica)[modifica | modifica wikitesto]

Comprende i ricavi e i costi della gestione tipica dell'azienda, è l'attività volta a realizzare l'oggetto dell'impresa, che scaturiste il risultato operativo. In primo luogo, si considerano i ricavi per vendite o prestazioni di servizi, ai quali vanno sottratti i costi di produzione e le spese commerciali, amministrative e generali.

Gestione accessoria[modifica | modifica wikitesto]

Rientrano nell'ambito della gestione extra-caratteristica tutti i fenomeni e tutte le operazioni (e quindi gli oneri e i proventi) estranee alla gestione tipica (marginale) ma che si verificano e si svolgono con continuità nel corso dell'esercizio (periodo amministrativo).

Gestione finanziaria[modifica | modifica wikitesto]

È l'attività di gestione volta al reperimento dei mezzi finanziari necessari all'attività d'impresa e all'impiego delle risorse eccedenti. In particolare, la direzione finanziaria deve, attraverso la gestione dei flussi di entrata e di uscita, essere in grado di assicurare la liquidità aziendale evitando una sottocapitalizzazione dell'azienda, ossia evitando un eccessivo indebitamento.

Gestione straordinaria[modifica | modifica wikitesto]

Abolita con il D. Lgs. 139 del 18 agosto 2015, I punti E.20 e E.21. del Conto Economico sono stati aboliti in quanto i nuovi schemi sono ispirati ad una riclassificazione basata sulla natura del bene o del servizio e comunque sul principio che tutti i fatti accaduti incidono sull'esercizio dell'impresa.

Riclassificazione del conto economico[modifica | modifica wikitesto]

Per uno studio di carattere finanziario, i documenti che compongono il bilancio possono essere riclassificati. Esistono diverse tipologie di riclassificazione del conto economico:

  • ricavi e costi del venduto: si articola la formazione del reddito per rami di gesione (caratteristica ed extra-caratteristica);
  • riclassificazione secondo il valore aggiunto;

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Anche in Italia, alcune categorie di imprese sono obbligate a redigere il bilancio d'esercizio secondo questi principi: - società quotate; società aventi strumenti finanziari diffusi tra il pubblico; - istituti di credito e intermediari finanziari sottoposti a vigilanza della Banca d’Italia; - società finanziarie capogruppo dei gruppi bancari; - società di intermediazione mobiliare (SIM); - società di gestione del risparmio (SGR); - intermediari finanziari disciplinati dal TUB; - istituti di moneta elettronica (IMEL) e di pagamento. Le assicurazioni sono obbligate sono nel caso emettano strumenti quotati e non redigano il bilancio consolidato.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]


[[Categoria:Diritto societario]] [[Categoria:Documenti amministrativi]]

Rendiconto finanziario[modifica | modifica wikitesto]

Il rendiconto finanziario è uno dei documenti che, insieme allo stato patrimoniale, conto economico e nota integrativa, compone il bilancio d'esercizio. Il rendiconto mostra le variazioni positive e negative della risorsa finanziaria di riferimento, cioè delle disponibilità liquide, non desumibili altrimenti dagli altri documenti del bilancio, classificando i flussi derivanti dall'attività come operativi, di investimento e finanziari.

In Italia[modifica | modifica wikitesto]

Con l'introduzione del d. lgs 139/2015, che ha introdotto l'art 2435-ter nel codice civile, anche in Italia so è inserito l'obbligo di redazione del Rendiconto finanziario. Attualmente il principio sul rendiconto finanziario è l'OIC 10. Rimangono esonerate le imprese che redigono il bilancio in forma abbreviata e il bilancio delle micro-imprese. Il rendiconto, che suddivide le operazioni in attività operative, di investimento o di finanziamento, può essere presentato con metodo indiretto o diretto. La forma del rendiconto è di tipo scalare. I flussi finanziari non possono essere presentati compensati, né tra categorie diverse né per flussi della stessa categoria.

Il rendiconto evidenzia:

  • le disponibilità liquide prodotte/assorbite dall'attività operativa e le modalità di impiego/copertura;
  • la capacità della società di affrontare gli impegni finanziari a breve termine;
  • la capacità della società di autofinanziarsi.

Prima del d. lgs 139/2015[modifica | modifica wikitesto]

Prima dell'introduzione del d. lgs 139/2015, il rendiconto era previsto dall'ex OIC 12 all'interno della nota integrativa, ad esclusione delle aziende che non superavano alcuni parametri. Esistevano tre tipi di rendiconto:

  • in termini di capitale circolante netto;
  • in termini di liquidità;
  • con l'esposizione dei flussi di liquidità (equivalente a quello dello IAS 7).

Principi contabili internazionali IAS 7[modifica | modifica wikitesto]

Lo IAS 7, definendo la forma espositiva, richiede che il rendiconto finanziario (cash flow statement) sia suddiviso in tre aree: operativa, di investimento e finanziaria. La risorsa finanziaria di riferimento è costituita dalla moneta e dai suoi equivalenti. La gestione operativa, rappresenta i flussi di cassa, può essere evidenziata con due metodi alternativi: metodo diretto o indiretto. Lo IAS 17 raccomanda l'utilizzo del metodo diretto. Il rendiconto evidenzia le variazioni intervenute nelle poste finanziarie, che spiegano come hanno contribuito all'incremento o al decremento delle disponibilità liquide. In alcuni casi non si verifica una variazione finanziaria (ad es. quando non è stato ancora pagato un acquisto), queste operazioni non si presentano nel rendiconto. Il risultato economico viene quindi rettificato dai costi non monetari, dai ricavi non monetari, dalla dinamica del capitale circolante netto, variazione di scorte, crediti e debiti operativi.
Vanno indicati i componenti che costituiscono le disponibilità liquide ed equivalenti, una riconciliazione tra i saldi del rendiconto e gli equivalenti dello stato patrimoniale, vanno inoltre indicati i saldi significativi di disponibilità liquide ed equivalenti ma non disponibili per l'utilizzo.

Note[modifica | modifica wikitesto]


Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]