Principio di competenza economica

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Il principio di competenza economica è un principio contabile per cui, per calcolare il risultato economico di un dato periodo, è necessario considerare solo i costi e i ricavi che si riferiscono e hanno effetto in quel periodo di tempo, a prescindere dalle manifestazioni finanziarie già avvenute o che devono ancora avvenire. Questo è un principio di correlazione dei costi e dei ricavi: sono considerati di competenza dell'esercizio quei ricavi che si riferiscono a scambi o a produzioni avvenuti e terminati nell'esercizio, mentre si considerano di competenza quei costi che si riferiscono a ricavi di competenza dell'esercizio stesso. Per semplicità, si è parlato di costi e di ricavi considerando tutti i componenti negativi e i componenti positivi del risultato economico.

A titolo di esempio, canoni di locazione di locali o attrezzature che abbiano cadenza semestrale dovranno essere riportati nel conto economico mensile per la loro quota parte.

Detto principio si fonda su tre corollari (regole).

1° corollario[modifica | modifica wikitesto]

Non si possono imputare al conto economico costi o ricavi per i quali non siano stati conseguiti i relativi ricavi o sostenuti i correlativi costi. Quindi il conto economico deve essere depurato con rettifiche che si distinguono in:

  • Rimanenze (voce dei ricavi che indica quanti beni rimangono dal precedente esercizio)
    • Materie prime
    • Semilavorati
    • Prodotti finiti
  • Ammortamenti (o rimanenze finali di costi pluriennali; rappresentano la quota annuale riservata a un costo poliennale. Figurano nella voce costi e sono frutto di una stima tecnica e/o imprenditoriale)
  • Risconti (sono costi o ricavi sostenuti o conseguiti anticipatamente al correlativo ricavo o costo)
    • Risconti attivi (per i costi sostenuti anticipatamente; sono rettifiche di costo e voce dei ricavi)
    • Risconti passivi (per i ricavi conseguiti anticipatamente; sono rettifiche di ricavo e voce dei costi)

2° corollario[modifica | modifica wikitesto]

Si rinviano costi già sostenuti o ricavi già conseguiti al risultato economico dell'esercizio successivo, in quanto sia attendibile che, nel futuro esercizio, debbano essere conseguiti o sostenuti i correlativi costi o ricavi.

Da questo corollario si deduce che le rettifiche attuali saranno costi o ricavi nel bilancio d'esercizio successivo e che i costi o i ricavi si manifestino obbligatoriamente nell'esercizio successivo.

3° corollario[modifica | modifica wikitesto]

È necessario imputare al conto economico costi o ricavi che durante l'esercizio non si sono manifestati finanziariamente, qualora i correlativi ricavi o costi abbiano già avuto sostenimento o conseguimento.

Per manifestazione finanziaria s'intende la ricezione di un qualsiasi documento che attesti l'esistenza di un credito/debito di incasso/pagamento (fattura, assegno, lettera contabile etc.).

Per correggere tali condizioni esistono le integrazioni che si suddividono in:

  • Accantonamenti
  • Ratei
    • attivi
    • passivi

Essi sono i casi inversi di ammortamenti e risconti.

Nel diritto italiano[modifica | modifica wikitesto]

Secondo il codice civile, società di persone e società di capitali sono obbligate a utilizzare il principio di competenza. Liberi professionisti e ditte individuali che adottano la contabilità semplificata possono invece facoltativamente seguire il principio di cassa.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]