Utente:Susanna Bellafiore/Sandbox

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Prof. Giuseppe Bellafiore

|thumb|Giuseppe Bellafiore]]

Giuseppe Bellafiore (Santa Ninfa, 1 gennaio 1920Palermo, 19 luglio 2012 [1]) è stato uno storico dell'arte, giornalista e saggista italiano. Ha collaborato con diverse testate giornalistiche, come “Chiarezza”, “Accademia”, “La Regione Siciliana”, “Voce della Sicilia”, “Comunità”, “Giornale di Sicilia”, “L’Ora”, "L'Unità", "La Repubblica" [2] e pubblicato diversi articoli su riviste come “Sicilia”, “Tutt’Italia”, “Kalos” [3] , “Italia Nostra”, "Palladio", "Bollettino d'Arte" del Ministero della Pubblica Istruzione, ecc.. Diverse le monografie sulla storia dell'arte, in particolare sul periodo arabo e normanno in Sicilia [4] e su Palermo [5].

Ben presto la famiglia si trasferisce a Palermo. Dal 1933 al 1938 frequenta il liceo classico Giovanni Meli. Nel luglio del 1942 si laurea in Lettere con il massimo dei voti, con il professore di Storia Medievale Antonino De Stefani. La sua tesi “Le origini del feudalesimo in Sicilia” viene ritenuta degna di pubblicazione. Nel 1942 l’Istituto di Studi Germanici gli assegna una borsa di studio per un corso di perfezionamento in Germania, di cui non potrà usufruire a causa dello scoppio della guerra. Nello stesso anno si iscrive alla Facoltà di Scienze Politiche. Consegue la seconda laurea nel febbraio del 1948, con una votazione di 110/110 e lode. Nel 1943 è chiamato alle armi e frequenta l’Accademia Navale di Livorno, finito il corso ha il grado di Guardia marina. Nel luglio del 1943, mentre è in Sicilia, viene fatto prigioniero dai soldati americani. Dopo la cattura viene trasferito in Africa e spostato in diversi campi di prigionia tra la Tunisia e l’Algeria. Dopo l’armistizio coopera con gli Americani e, grazie alla conoscenza della lingua inglese e francese, viene inviato in Francia e poi in Belgio. Finita la guerra, rientra a Palermo il 18 ottobre del 1945. Si fidanza nel 1946 con Antonietta Bonomo e si sposa il 5 settembre del 1948.

Subito dopo la laurea in Lettere, nell’anno scolastico 1942-43, inizia l'attività didattica con l’incarico d’insegnante di lettere nella scuola media Vittorio Emanuele di Palermo. Questo primo incarico è interrotto dalla chiamata alle armi. Dopo la guerra, la carriera didattica riprende dal 1° ottobre del 1946, quale incaricato di Italiano e di Storia dell’Arte, nei licei classici “Giovanni Meli” e “Giuseppe Garibaldi” di Palermo, per gli anni scolastici 1946-49. Dal 1° ottobre del 1949 al 30 settembre del 1954, è nominato di ruolo come insegnante di Lettere nella scuola media a Termini Imerese e a Misilmeri, in provincia di Palermo. Dal 1° ottobre 1954 e fino al 30 settembre 1956 insegna Lettere e Storia negli Istituti Tecnici superiori. Dal primo ottobre del 1956 è titolare della cattedra di Storia dell’Arte presso il liceo classico “G. Garibaldi” di Palermo e vi insegna fino al 1971. Contemporaneamente all'insegnamento svolge attività universitaria. Infatti, dal 1946 al 1956, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo [6] , collabora con il prof. Antonino De Stefano, ordinario di Storia Medievale. Dal 1956 al 1962, presso la Facoltà di Architettura [7] dell’Università di Palermo, collabora col prof. Guido Di Stefano, titolare della cattedra di Storia dell’Architettura. Nell’anno accademico 1962-63 il prof. Renato Bonelli, titolare del corso di Storia di Architettura II, lo invita a tenere delle lezioni su “Architettura Medievale Siciliana”. Nella stessa facoltà di Architettura, per incarico del prof. Luigi Vagnetti, titolare della cattedra di Elementi di Architettura e Rilievo dei Monumenti, collabora, per il settore storico-critico, ai lavori di ricerca e di studio per il rilevamento sistematico del centro storico di Palermo e dei monumenti più notevoli del suo territorio. Nel giugno del 1964 consegue l’abilitazione alla libera docenza in Storia dell’Arte e Storia degli Stili dell’Architettura presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Palermo. Resta titolare della cattedra fino all’anno accademico 1977-78. Nel medesimo anno, torna alla Facoltà di Lettere di Palermo con l’incarico dell’insegnamento di Storia dell’Arte Medievale e Moderna. Dall’anno accademico successivo è professore stabilizzato e nel 1985 diviene ordinario presso la medesima Facoltà per lo stesso insegnamento. Dal 1984 al '94 è direttore dell’omonimo Istituto [8]. Nel 1996 va in pensione. Nel 2006 fa dono della sua biblioteca al Comune di Santa Ninfa. I numerosi e preziosi volumi hanno trovato sistemazione nella Biblioteca Comunale “Nino Cordio” [9].

Numerose le attività professionali e scientifiche svolte nella lunga vita professionale. Nel 1957, è socio fondatore della Sezione di Palermo dell’Associazione Italia Nostra [10] e vi svolge, sotto la presidenza del Prof. Guido Di Stefano, l’incarico di Segretario. Assume la presidenza di questa Sezione ininterrottamente per 44 anni, dal 1963 al 2007. Dal 2008 al 2012 ne è Presidente onorario. Dal 1965 al 1999 è Consigliere Nazionale dell’Associazione Italia Nostra e nel 1990 riveste anche la carica di Vice Presidente Nazionale [11]. In diversi anni riveste anche la carica di Presidente del Consiglio Regionale Siciliano. Dal 1968 al 1985 è Presidente dell’Ente per i Palazzi e le Ville di Sicilia [12], nominato con D.P. n 171 del 14/12/1968, pubblicato sulla G.U.R.S. del 31/01/1970 n. 6. È componente, per un venticinquennio, del Consiglio Regionale dei Beni Culturali ed Ambientali della Regione Siciliana, istituito dalla legge regionale n. 80 del 1977. Dal 1983 al 1996 è componente del Comitato per lo Studio e la Conservazione dei Giardini Storici del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali. È membro della Commissione Urbanistica della Città di Palermo. È socio dal 1951 della Società Siciliana di Storia Patria di Palermo, dove svolge una intensa attività sociale, partecipa a congressi e tiene conferenze. Molti suoi articoli sono pubblicati su “Archivio Storico Siciliano” [13].

  1. ^ (IT) Palermo nel cuore. Ricordo del prof. Giuseppe Bellafiore, su http://www.salvarepalermo.it, 19 luglio 2012.
  2. ^ (IT) Mario Pintagro, Addio a Giuseppe Bellafiore storico dell' arte e guida della città, su repubblica.it, 22 luglio 2012.
  3. ^ (IT) http://www.edizionikalos.com, Kalós edizioni d'arte, http://www.edizionikalos.com/catalogo/#!/~/search/keywords=bellafiore&offset=0&sort=relevance.
  4. ^ (IT) Bibliografia sulla Cattedrale di Palermo, su cattedrale.palermo.it, sito ufficiale della Cattedrale di Palermo.
  5. ^ (IT) V. Zoric, Palermo in Enciclopedia dell'Arte Medievale, su treccani.it, treccani, 1998.
    «bibliografia»
  6. ^ (IT) Università degli Studi di Palermo, unipa.it, http://portale.unipa.it/facolta/lettereefilosofia.
  7. ^ (IT) Università degli Studi di Palermo, unipa.it, http://portale.unipa.it/facolta/architettura.
  8. ^ (IT) Dottorato di ricerca in Storia dell’arte medievale, moderna e contemporanea in Sicilia, Una breve storia dell’Istituto di Storia dell’Arte, su dottartesicilia.
  9. ^ (IT) Biblioteca comunale di Santa Ninfa "Nino Cordio", su opactrapani.it.
  10. ^ (IT) Italia Nostra Onlus, Palermo: Convegno di studi in onore di Giuseppe Bellafiore, su italianostra.org, Italia Nostra Onlus, 07/10/2013, p. 30958.
  11. ^ (IT) Italia Nostra Onlus, Addio a Giuseppe Bellafiore, su italianostra.org, Italia Nostra Onlus, 25/07/2012, p. 23623.
  12. ^ (IT) L.R. 20 aprile 1967, n. 49. Istituzione dell'Ente per i palazzi e le ville di Sicilia., su edizionieuropee.it.
  13. ^ (IT) storiapatria.it, http://www.storiapatria.it/indice_archivio.htm.
  • Palermo - Guida della città e dei dintorni, I edizione, Novara, IGDA,1956;
  • Sizilien, Palermo, S.F. Flaccovio Editore, 1957;
  • Palermo - Fuhrer der Stadt und der Umgebung, Novara, IGDA, 1959;
  • Palermo - Guida della città e dei dintorni, II edizione, Palermo, Giuseppe Bellafiore, 1971; III edizione, 1980; IV edizione, 1995; V edizione, 2002; VI edizione, 2009;
  • Palermo – A guide to the city and its environs, Palermo, Giuseppe Bellafiore, 1974;
  • La civiltà artistica della Sicilia dalla preistoria ad oggi, Firenze, Le Monnier, 1963;
  • Il paesaggio urbano siciliano nelle antiche stampe, Palermo, Edizioni Andò, 1962, 1965, 1967;
  • La Maniera italiana in Sicilia. Profilo dell'urbanistica e della architettura, Palermo, Palumbo, I edizione 1962, II edizione 1963;
  • Idea di Palermo Barocca, Palermo, Editori Stampatori Associati, 1971;
  • Dall'Islam alla Maniera, Palermo, S.F. Flaccovio Editore, 1975;
  • La cattedrale di Palermo, Palermo, S.F. Flaccovio Editore, 1976, II edizione 1999;
  • The cathedral of Palermo, Palermo, S.F. Flaccovio Editore, 1976;
  • La Zisa di Palermo, Palermo, S.F. Flaccovio Editore, 1978, II edizione 1994, III edizione 2008;
  • Dar Al-'Aziz presso Palermo, un solatium di Gugliemo I detto la Zisa, Il Cairo, 1978, Book of the 50th Anniversary of arabo Archaeological Studies in Cairo University;
  • Architettura in Sicilia (1415-1535), Palermo, Italia Nostra, 1984;
  • Architettura in Sicilia nelle età islamica e normanna (827-1194), Palermo, Arnaldo Lombardi Editore, 1990;
  • Architettura dell'età sveva in Sicilia (1194-1266), Palermo, Arnaldo Lombardi Editore, 1993;
  • Parchi e giardini della Palermo normanna, Palermo, S.F. Flaccovio Editore, 1996;
  • Il centro storico di Palermo, Palermo, Italia Nostra, 2003;
  • Palermo – A guide to the city and its surroundings, Palermo, Susanna Bellafiore Editore, 2014;
  • La Zisa di Palermo/e-book, Palermo, Susanna Bellafiore Editore, 2016.